Mai come stavolta Mihajlovic e il suo staff hanno dovuto lavorare sodo per tenere sempre sul campo un assetto in grado di contrastare un avversario modesto di qualità individuali ma molto tonico fisicamente.
I liguri con il solito 4 3 3 scolastico ma dinamico e aggressivo, hanno sporcato il tentativo di far gioco dei rossoblu ( 19 falli sono una enormità ), i quali a fatica, hanno retto il confronto fisico , mettendo però sul terreno di gioco più possesso palla 54% e meno errori di palleggio 77% contro il 66% degli avversari, tirando 9 volte contro 7 totali, in porta 5 contro 4.
Questi dati per dimostrare che nonostante le infinite assenze, la rosa rossoblu è formata da calciatori mediamente più tecnici e probabilmente con qualche opzione in più da schierare, la partita poteva avere uno sviluppo diverso.
Dicevo dei diversivi tattici: partito con il 4 2 3 1 ma con esterni inediti, Palacio a destra e Vignato a sinistra, al minuto 35 Sinisa ha riproposto quanto visto contro la Roma, riportando cioè Palacio al centro dell’attacco, Barrow in fascia sinistra e Vignato sul lato opposto.
Nella ripresa si sono viste altre novità tattiche: difesa a 3 con Medel Danilo Paz, mediana a 4 con l’arretramento di Soriano in coppia con Dominguez, Vignato sotto punta per un inedito 3 4 1 2.
Ma non è finita perché l’ultima parte di gara, ha visto Svanberg a sinistra con spostamento a destra di Tomiyasu per completare la mediana insieme a Poli e Baldursson, l’arretramento di De Silvestri in difesa, Soriano nuovamente dietro gli attaccanti Barrow e Palacio prima e Rabbi poi.
Insomma, due moduli con una girandola di giocatori impiegati in più posizioni che sta a dimostrare come Mihajlovic ed il suo staff, sanno anche trovare soluzioni alternative, quando l’emergenza lo impone.
Non cambiano purtroppo le difficoltà nel trovare le giuste contromisure difensive, ma qui entriamo in un argomento che meriterebbe, nel caso, un articolo a parte: brevemente possiamo sottolineare come il dover adattare ogni partita calciatori diversi in posizioni non proprio congeniali non aiuta a trovare quell’ equilibrio che stenta, comunque, anche per vocazione offensiva degli assetti scelti, perché l’uso contemporaneo di tanti calciatori di spiccate doti offensive scopre il fianco non solo a ripartenze passive ma anche la difesa posizionale viene strutturata più per recuperare palla che per assorbire gli attacchi avversari.
Tornando alla partita si è vista meno aggressione in avanti rispetto ai tempi migliori, ma non si può non tener conto della stanchezza di alcuni calciatori che giocano senza soluzione di continuità e dell’avversario che fa della compattezza, dei reparti corti, del fallo ricorrente e delle ripartenze, il loro modo di interpretare le gare: contro lo Spezia raramente gli avversari non faticano, perché ti obbligano ad un calcio intenso, fisico, falloso e se non sei atleticamente sui loro livelli si fa dura.
In conclusione, la gara del Bologna mi è sembrata, stante il momento, molto seria, interpretata con grande sofferenza senza mai mollare e questa è la miglior risposta a chi pensava che i giocatori avessero qualche perplessità ( uso un eufemismo ) nei confronti del loro mister: in tal caso, sul 2 a 0, “gliela davano su” ( come diciamo a Bologna ), invece non solo hanno recuperato il doppio svantaggio ma buttato alle ortiche la vittoria, sbagliando il solito rigore, che avrebbe “sanato” l’immeritata sconfitta di Benevento o di Roma contro la Lazio.
Sarà per un’altra volta, non siamo capaci di rubacchiare niente ma l’immagine rassicurante è che al novantaquattresimo, sul 2 a 2, in attacco c’era il Bologna!
Tosco
Foto: Bfc 1909