Dopo San Siro, contro un Milan praticamente al completo salvo Romagnoli, secondo certa stampa siamo una roba inguardabile, mentre dopo ieri sera, in cui battiamo un’ipotesi di squadra con cinque assenze determinanti come quelle di Inglese, Cornelius, Kurtic, Gagliolo e Grassi (presente ma a mezzo servizio), così per ricordarle, leggo di «partita arrembante», «spirito di Sinisa», «dominio irresistibile» e chissà quant’altro, visto che all’appello manca un quotidiano.
Ma veramente credete che il valore degli avversari non conti? Ma veramente pensate che la vittoria di ieri contro quella roba messa in campo dal povero Liverani possa avere un valore tanto significativo? Mi chiedo in che mondo viviate…
Il Bologna ha fatto quello che ha potuto a Milano così come il Parma ha fatto quello che ha potuto ieri: troppo il divario tecnico tra le contendenti.
Per trarre significative conclusioni non solo bisogna attendere che le squadre siano al completo, ma che abbiano anche finito il periodo di rodaggio, definiamolo così.
Questi alti e bassi della critica possono solo creare confusione, così come dichiarato da Mihajlovic nella conferenza stampa prepartita.
Piuttosto, si possono trarre un po’ di indicazioni sullo stato di forma di alcuni giocatori, perché se hai gamba ce l’hai sia contro le squadre buone che contro quelle meno buone, e semmai una tendenza a (ri)trovare certi automatismi anche mentali forse un po’ dimenticati nell’appendice dello scorso campionato, quella post lockdown, che ha lasciato qualche scoria nella truppa rossoblù.
Ieri sera, ad esempio, si è notata una certa predisposizione al pressing più continuativo e insistito di quanto fatto non solo al Meazza ma anche nello scampolo di campionato giocato d’estate, ed è un buon segnale. Così come il riuscire ad accorciare sulle marcature preventive, tanto da togliere campo e spazi alle ripartenze avversarie: questo tipo di atteggiamento sta alla base della proposta calcistica di Mihajlovic, non si può farne a meno, visto che il Bologna non difende quasi mai di reparto ma a tutto campo, uomo contro uomo.
La cosiddetta ‘difesa di reparto’ è attuata solo quando gli avversari ti obbligano a quella che oggi giorno viene chiamata ‘difesa di posizione’, e i rossoblù meno la fanno meglio stanno, secondo quanto dettato da Sinisa e dal suo staff.
Una settimana fa il Milan ci aveva obbligati più di qualche volta a difenderci di posizione, ieri il Parma praticamente mai, in quanto il recupero palla è avvenuto quasi sempre a schieramento dinamico e non posizionale: sarà stato certamente merito del Bologna ma anche gli avversari ci hanno messo del loro, non riuscendo mai a sviluppare una manovra tale da obbligare i felsinei a rifugiarsi in quel tipo di difesa per loro così indigesta.
Vedremo se tali miglioramenti visti contro i ducali sono realmente figli di una condizione psicofisica in miglioramento o soltanto frutto della pochezza dell’avversario.
A me il dubbio rimane, ma non ho massacrato la squadra dopo Milano e non la esalto certamente oggi, perché mi è sembrato tutto molto banale e scontato: abbiamo perso dal Milan meritatamente e vinto col Parma altrettanto meritatamente, in mezzo ci ho visto poco e niente.
Tosco
Foto: Bologna Fc