Virtus, sgambata contro Scafati. Adesso c'è la Coppa Italia
La Virtus archivia anche l’ultima settimana prima della sosta, supera agilmente Scafati e mantiene la seconda posizione nella classifica di Serie A1. Il massimo campionato italiano e l’Eurolega riprenderanno, come detto, in seguito ad un periodo particolare per il mondo della pallacanestro, all’interno del quale verrà disputata la Coppa Italia e si aprirà la finestra Fiba per le qualificazioni ad Eurobasket 2025.
In attesa di affrontare Reggio Emilia nel derby emiliano di coppa, la Segafredo si libera senza troppi patemi della Givova e riesce a non farsi agganciare da Milano e Venezia, attualmente a -2 dai bianconeri. La formazione campana di Matteo Boniciolli, tornato a giocare contro le Vu nere dopo parecchio tempo dall’ultima volta, mette in difficoltà la squadra di casa nel primo tempo, riesce a chiudere il secondo quarto in svantaggio di sole otto lunghezze, ma al rientro dall’intervallo lungo non mantiene la stessa intensità di gioco, permettendo a Shengelia e compagni di completare un parziale di 20-2 e prendere un ampio vantaggio.
L’assenza forzata di Alessandro Gentile, impossibilitato a giocare la gara dell’ex per via di una distorsione alla caviglia, costringe Scafati a schierare quintetti particolari, allo stesso tempo, però, talmente versatili e sorprendenti da mettere qualche sassolino nel perfetto ingranaggio degli emiliani: la presenza sul parquet di Demetre Rivers, Kruize Pinkins e Julian Gamble alza notevolmente la fisicità della Givova sul perimetro e sotto le plance, mentre la Segafredo deve impegnarsi per trovare accoppiamenti difensivi che possano limitare le doti degli avversari. Ai tre interpreti appena citati vanno, senza dubbio, aggiunti John “Jack” Nunge e Giovanni Pini, ex Fortitudo come il suo allenatore, i quali provano a contribuire alla fase offensiva della Givova, senza, però, riuscire ad essere così incisivi, almeno nei termini in cui accaduto in altre occasioni: il numero 24, meravigliosa scoperta di questa stagione per il campionato italiano, è molto meno costante rispetto alla media delle sue prestazioni da oltre l’arco e questo toglie parecchie soluzioni all’attacco campano, alla ricerca di conclusioni dalla media distanza e di tiratori più affidabili. La Virtus soffre, a tratti, nel primo tempo, rimanendo, tuttavia, sempre avanti nel punteggio e chiudendo, come detto, a +8 i venti minuti iniziali della diatriba; a fare la differenza, per Bologna, la lotta a rimbalzo ed il numero degli assist, con i ragazzi di Luca Banchi abili nel trovare il compagno meglio piazzato e nel pazientare in fase offensiva, senza forzare i propri tentavi.
Nel secondo tempo, quando arriva il momento di stringersi attorno alle proprie certezze e portare a casa il match, la musica cambia: la Segafredo aumenta l’intensità su entrambi i lati del campo, raccoglie la maggior parte delle palle vaganti e si conferma più forte e concreta, pescando dal cilindro canestri importanti di Zizic, Shengelia, Belinelli e Abass. La prova di Zizic, atteso ad un riscatto in seguito al match negativo contro Monaco, vale una doppia doppia finale di tutto rispetto ed il numero 41 conferma di avere buoni movimenti e buon fiuto dei ferri avversari, oltre ad un’ottima posizione all’interno del pitturato e ad una grande fisicità. Shengelia si mangia Nunge e, più in generale, porta a scuola tutti i lunghi avversari, mentre Belinelli infila una serie di triple mortifere per la compagine gialloblù. La Segafredo mostra di essere una squadra matura, esperta, superiori rispetto a formazioni di medio-alta classifica: la forza mentale del gruppo guidato da coach Banchi è sempre più evidente, raramente i giocatori in campo non mettono in pratica i concetti di basket studiati dallo staff tecnico ed ogni gara vede un protagonista diverso all’interno del roster felsineo.
La Virtus supera la sconfitta europea contro Monaco, trova il quinto successo consecutivo in Serie A1 e viaggia a gonfie vele verso l’imminente inizio della Coppa Italia. Il primo obbiettivo dell’annata bolognese è alle porte: Reggio Emilia rappresenta solo il primo ostacolo di un cammino che deve essere affrontato con il massimo della concentrazione e della determinazione, poiché la possibilità di alzare il secondo trofeo stagionale dopo la vittoria in Supercoppa è evidente ed alla portata.