Virtus, riparti da chi ti vuole bene davvero
Si sente un po’ di tutto dopo la notte di Istanbul. Chi rimembra le prestazioni di Teodosic, chi la regia di Markovic, chi, invece, vorrebbe poter contare ancora sulle prestazioni di Jaleen Smith, ma la verità è un’altra: la Virtus perde contro l’Anadolu Efes senza mai entrare in campo.
Bologna è una città che chiacchiera, si sa, la quale può sostenerti incredibilmente quando vinci, ma scordarsi di tutto quando arrivano le sconfitte. Il popolo virtussino, quello più caldo, si stringe attorno ai propri beniamini in un abbraccio caldo fuori dall’aeroporto Marconi, mentre i social impazzano di quelli che qualcuno definirebbe “mai goduti”. E’ sbagliato criticare la squadra? E’ sbagliato far sentire le propria voce? La risposta è no, ma come sempre è necessario contestualizzare, percepire il momento e parlare di conseguenza.
“È una serata in cui dobbiamo parlare di una squadra. Non si deve parlare di singoli. Non è la serata giusta.” – dichiara coach Banchi nel post gara. Le prestazioni individuali passano in secondo piano quando tutto il team non riesce a rendere e non calca il parquet con l’atteggiamento giusto. La Segafredo soffre gli avversari per tutta la durata dell’incontro, senza mai capire come poterne limitare le principali doti e questo, per una compagine in viaggio da una settimana, alla quale, per via del calendario, non è stato dato modo di allenarsi in palestra, è abbastanza normale. La Vu nera, di fatto, non ha potuto preparare l’incontro sul campo ed i bianconeri hanno solamente ascoltato le parole del proprio allenatore tra un aereo e l’altro, probabilmente guardando vari video dell’Efes, senza, però, mettere in pratica quelle che sarebbero potute essere le controffensive.
L’Anadolu parte forte, potendo contare, tra gli altri, anche su Tyrique Jones, la cui presenza a referto era stata indicata come “Game Time Decision”, vale a dire non certa, legata alle valutazioni delle ultime ore pre partita. Il centro in canotta numero 88, il suo compagno di ruolo Oturu ed il tedesco Pleiss catturano tanti, troppi rimbalzi, concedendo extra possessi alla compagine turca, ma, soprattutto, togliendone a Bologna, incapace di crearsi delle seconde chance. Le percentuali dalla lunga distanza non aiutano una Virtus spenta, mentalmente e fisicamente, ferma sulle gambe e meno lucida nel passarsi il pallone; il gioco della Segafredo risulta meno fluido, meno corale e, di conseguenza, meno efficace. La prima linea difensiva dell’Efes preme sui portatori di palla felsinei, sporca o ruba la sfera in svariate occasioni e la Vu non si dimostra in grado di ovviare al problema, mentre, all’interno del pitturato, Dunston, Shengelia, Zizic e Polonara soffrono gli uno contro uno, senza poter giovare di alcun vantaggio creato dagli esterni in fase di costruzione.
Tra le pochissime note positive del match virtussino, senza dubbio, la prova individuale di Jordan Mickey: l’ex Zenit, al rientro dopo varie settimane di stop, si rende utile per la squadra, segna 12 punti, raccoglie qualche rimbalzo e mostra un ottimo atteggiamento anche nella propria metà campo. La prestazione del numero 25 deve fare ben sperare per il futuro, poiché, non appena tutti i componenti del roster saranno in salute, coach Banchi avrà tante soluzioni in ogni zona di campo, compresa quell’area tanto criticata ad inizio stagione.
E’ proprio Luca Banchi, al termine dell’incontro, a citare qualche dato statistico esemplificativo del match giocato dai suoi: “Non c’è stata partita. L’Efes ha approcciato fin dall’inizio, sfruttando la loro aggressività. Non abbiamo risposto. I numeri all’intervallo hanno dimostrato 15 tiri, 15 tentativi in meno, otto rimbalzi offensivi a 0, penso 12 palle perse a 1. Credo che siano il segnale di un diverso livello di energia in campo, abbastanza per compromettere la nostra gara stasera.” Il prossimo futuro della Segafredo dovrà essere caratterizzato dal recupero di tutte le energie e da uno sguardo introspettivo a livello tattico, tecnico e mentale.
Hackett e compagni sono, come già detto in precedenza, atterrati nella tarda serata di ieri a Bologna, pronti per tornare a casa, riposare ed allenarsi duramente nei giorni che li separano dal match contro Brindisi di lunedì sera. Il prossimo impegno di Eurolega si giocherà, invece, giovedì, ancora una volta alla Segafredo Arena, con il sostegno del popolo felsineo, ma qualcuno direbbe che stiamo già viaggiando troppo con la testa: pensare una partita alla volta e crescere insieme sono, ad oggi, gli imperativi della Vu nera.