Virtus, dopo Berlino prenditi tutto
Senti come suona questo palazzo e guarda come vola questa Virtus. La magia bianconera dell’ultimo mese non si arresta nemmeno alla terza giornata di Eurolega, quando al Paladozza arriva l’Alba Berlino. Vincono le Vu nere, controllando il match per tutta la sua durata, senza mai dare l’impressione di poterla perdere.
I ragazzi di coach Banchi scendono in campo vogliosi di guadagnare il primo allungo nel punteggio ad inizio primo quarto e così accade: la Segafredo sprigiona le sua capacità di attaccare a ritmo elevato e toglie la possibilità di transizione all’avversario, alzando la propria difesa fino all’area avversaria, disturbando la costruzione dei tedeschi e pressando in maniera forsennata sui portatori di palla. “Da oggi avrete tre polmoni!”, deve aver detto l’allenatore a Pajola e Hackett negli spogliatoi prima dell’inizio, poiché i due playmaker non smettono di correre, accettano il ritmo degli ospiti e propiziano svariate palle recuperate, impedendo ai propri dirimpettai di organizzare l’azione offensiva.
Il ritmo della gara si è rivelato essere, senza alcun dubbio, la chiave del successo felsineo: la Virtus ha lavorato con intensità nella metà campo avversaria, con le solite giuste spaziature, ha trovato conclusioni ravvicinate costruendole bene e tiri aperti dal perimetro ad alta percentuale. Se il pallone gira rapidamente tra tutti gli interpreti, uno dei due lunghi ed uno degli esterni rimangono aperti in angolo e nel punto in cui è il pallone agiscono tre giocatori, variando tra pick and roll, pick and pop e tagli verso le plance, diventa tutto più facile. La fiducia con cui giocano Mickey e Shengelia, anche e soprattutto lontano da canestro, è un qualcosa di quasi mai visto sotto le Due Torri e ciò non consente agli avversari di poterli battezzare; il numero 21, in particolare, sta vivendo un momento di forma incredibile e può sfruttare la sua esperienza nel muoversi nei pressi del ferro quando viene chiuso da oltre l’arco.
Belinelli “non fa vedere il pallone” a Thomas, testuali parole di coach Banchi nel post gara: la difesa del capitano è l’ennesimo sintomo di una Vu nera in salute, quasi un ossimoro detta così. In questa fase dell’anno, la guida tecnica bianconera sta cercando di risparmiare qualche giocatore che tornerà utile in futuro, Jaleen Smith ed Iffe Lundberg su tutti, immaginandosi un’ipotetica necessità di riposo per gli ultra trentenni tra qualche mese. Tutto torna, insomma, comprese le rotazioni delle varie individualità.
L’obbiettivo delle prossime settimane per lo staff tecnico deve, a questo punto, essere quello di rendere il team più continuo nei quaranta minuti di gioco, in modo da gestire al meglio i vantaggi e non andare in affanno per svariati minuti negli ultimi due parziali. La squadra ha bisogno di crescere ancora sotto l’aspetto mentale e l’unico modo per farlo è giocare, allenarsi e sbagliare: la perfezione non è raggiungibile, ma evidenti miglioramenti saranno certamente visibili in futuro.
La Segafredo si presenta, quindi, ai match contro Stella Rossa e Villeurbanne con due vittorie ed una sconfitta in questo avvio di stagione europea: dovesse vincere entrambi i prossimi incontri, gli scenari prossimi potrebbero addirittura superare le aspettative dell’estate.