Un Dall'Ara caloroso accoglie i nuovi arrivati
Il Bologna torna al Dall’Ara a distanza di poco meno di 14 giorni dalla gara con il Milan, ma questa gara ha un sapore diverso. Ancora in piena fase di costruzione della rosa e di fronte ad una squadra nettamente superiore per tasso qualitativo, il Bologna ha convinto nel limite del possibile senza raccogliere nulla.
Oggi, però, il match che attende i rossoblù è più che agevole, anche se questo termine non calza con il mondo dello sport, in particolare con quello del calcio. Più di ventimila sono gli spettatori che occuperanno i posti del Dall’Ara, a dimostrazione di come l’entusiasmo, a prescindere da orario e partita, non manchi in città. Il pubblico è lieto, inoltre, di vedere operativi i nuovi volti arrivati a Casteldebole a svolgere le visite mediche negli ultimi giorni. Da Karlsson, visto allo Stadium, ma non ancora in casa, a Freuler, passando per Saelemaekers, Kristiansen e Calafiori.
Saputo non si è certo tirato indietro nell’investire – a detta di quanto pensi la gente sul suo tornaconto – completando una serie di operazioni di mercato che fanno del Bologna uno dei club che più ha speso in questa finestra estiva.
Le spese sono state fatte, ma come in tutte le situazioni ora serve il tempo adeguato affinché tutti comprendano i meccanismi del mister. Stravolgere una rosa comporta anche questo: l’esigenza di più circostanze per far sì che i giocatori appena inseriti, vengano rodati con cura.
Motta, il quale aveva fatto notare il suo disappunto sulle mancanze della squadra, ha ottenuto quel che aveva chiesto e a confermarlo è stato lui stesso nella conferenza prepartita di giovedì: “Fino ad oggi abbiamo fatto un ottimo lavoro. Al di là dei nomi sono soddisfatto sulla condivisione di idee che abbiamo avuto con la società aumentando il livello della squadra e di concorrenza.
Manca ancora qualche ora di mercato e dobbiamo avere un gruppo non ampissimo perché voglio avere un gruppo in cui ognuno si sente importante. La rosa va ridotta e vogliamo valorizzare la nostra primavera come fatto lo scorso anno con Pyyhtia. In questo momento possiamo farlo con Corazza e Urbanski che devono avere anche loro spazi per dimostrare il loro valore. Era il momento di avere questo cambio senza dimenticare giocatori che hanno fatto la storia in questo club, come Gary, Sansone, Soriano. Era arrivato il momento di un ringiovanimento per poter anche dare la possibilità adi altri di crescere ed aumentare il livello. Siamo convinti a livello di società che era il momento giusto”. Senza tanti giri di parole, ha fatto trapelare che ci sia qualcuno che non rientri nelle sue grazie, ma di aver affrontato il discorso con i diretti interessati. Motta è così: cinico e deciso, risultando ogni tanto saccente e supponente. Pensa al presente come sempre ha espresso in passato, e il presente in questo caso è il Cagliari: “Posso immaginare la partita che andremo ad affrontare sabato. Siamo focalizzati sul Cagliari perché è il nostro presente. Dobbiamo impegnarci al massimo e affrontarli con il dovuto rispetto. Hanno un grandissimo allenatore con degli ottimi giocatori. Dobbiamo alzare la probabilità di portare il risultato dalla nostra parte”. I sardi – conguagliati con i felsinei a un solo punto dopo due giornate, dopo aver pareggiato a Torino con i granata e perso in casa con l’Inter – non hanno ancora trovato la via della rete nonostante le conclusioni in porta non si siano fatte attendere, e hanno la possibilità di perforare una retroguardia che non è riuscita a mantenere intatta la propria porta. Il Cagliari si presenta in Emilia contro ogni pronostico, ma dalla loro hanno un italiano in panchina che ne ha viste e vinte tante di battaglie simili, sul quale il tecnico felsineo ha espresso le seguenti parole: “Ranieri è tanti anni che fa questo lavoro e ha la stessa voglia di quando ha iniziato. Non è un caso la carriera che ha fatto fino ad oggi.
Continua ad accettare sfide diverse, nuove, ma non meno difficili. Ho avuto una grande esperienza con lui, mi ricordo all’epoca non è stato molto contento di come è andata a finire perché l’ultimo giorno di mercato sono andato al PSG e lui non voleva. Io ho avuto sempre un grande rispetto per l’allenatore e la persona, perché è sempre stato corretto ed educato”.
Il Bologna, privo di Dominguez – capitano nelle prime due gare -,perde un altro dei cinque intoccabili di Motta che, a sua volta, si può addolcire con l’inserimento di Freuler, voluto fortemente da Sartori, già avuto nel settennio di Bergamo. Calciatore perfetto per l’equilibrio del Bologna: con lui nel corso della stagione si potrebbe passare ad un 4-2-3-1; nel frattempo si limiterà ad assistere alla sfida dagli spalti. Più facile la titolarità di due dei tre esterni offensivi (si pensa a Karlsson e Ndoye), con Saelemaekers che non sarà disponibile a causa di un trauma contusivo-distorsivo alla caviglia sinistra. Orsolini in dubbio dopo che in conferenza stampa, a sorpresa,
Motta ha annunciato come sia Posch a indossare di capitano la fascia in questa sfida. Meriti dell’austriaco o demeriti di Orsolini? Magari solo questione di scelta tattica, certo è che l’ascolano dovrà fare di tutto per avere la meglio sulla folta concorrenza. Certa, invece, la presenza dal 1’ di uno tra Kristiansen e Calafiori, con il primo che ha svolto una seduta d’allenamento in più con il gruppo e su di lui è stato investito un capitale importante.