Un Bologna ai saluti: gli addii dei veterani
Le voci erano già nell’aria, mancava solo l’ufficialità. Da Sansone a Soriano, passando per Medel e Bardi: questi gli addii di 4 dei 5 volti senili del Bologna, in attesa di aggiornamenti sulla situazione di Lorenzo De Silvestri.
Nicola Sansone è arrivato a Bologna nel gennaio del 2019, quando la situazione sembrava scoraggiante e i rossoblù erano nel baratro. Assieme ai nuovi volti, tra cui lo stesso Soriano – compagno di avventure anche al Villareal – ha contribuito al mantenimento di una categoria, insperata dopo un girone d’andata da ultimo della classe.
Dal suo arrivo, il Bologna ha mostrato l’altra faccia della medaglia, in un girone di ritorno da record che ha portato la compagine di Sinisa a concludere la stagione addirittura al 10° posto. Negli anni successivi, nonostante lo scarso minutaggio, ha mostrato sempre grande professionalità e rigoroso impegno in allenamento e in partita.
A differenza di Sassuolo, dove può vantare di aver raggiunto la doppia cifra in termini realizzativi in un campionato, a Bologna non si è mai mostrato molto incline alla porta avversaria, terminando la sua avventura in rossoblù con soli 14 gol, su un totale di 119 presenze. In questa stagione, sebbene a novembre Motta sia stato chiaro con lui sul suo impiego e l’invito a trovarsi un’altra squadra, ha lavorato duramente, facendosi sempre trovare pronto. Suo amico e vecchio compagno anche ai tempi del Villareal, Roberto Soriano, è stato l’ultimo ad annunciare la fine di un ciclo, iniziato 4 anni fa. Lui, artefice della cavalcata con Sinisa e massimo realizzatore del club nella stagione 20-21, con 9 gol all’attivo che non ha più sfiorato nei due anni seguenti. Fascia al braccio e poche parole, spese, però, nei momenti giusti.
Posizione variata nel corso delle stagioni: più avanzato con Sinisa agli albori, poi arretrato a gestire il gioco, infine impiegato sulla fascia da Motta. Giocatore, dunque, duttile e caparbio nel saper ritagliare le posizioni appropriate in campo e adeguandosi ai cambiamenti degli schemi in corso d’opera. Conclude la sua esperienza a Bologna con 17 realizzazioni in 145 gare e arrivando a sfiorare, dopo una parvenza nelle gare amichevoli, la convocazione valida per l’Europeo con mister Mancini.
Non è passato certamente inosservato anche l’addio di Gary Medel, come si può constatare dal post social scritto da lui stesso, in cui definisce Bologna come “il miglior posto in cui è stato con la sua famiglia” e si sa quanto la famiglia ricopra un ruolo importante.
Parole inaspettate quelle presenti nella lettera d’addio, in grado di far commuovere un po’ tutti, tifosi del Bologna e non. Già, perché il “Pitbull” è questo e molto altro: giocatore in grado di sputare sangue per una maglia, per una, due, tre stagioni o anche solo una singola partita.
Forse è proprio questo il motivo per cui il mancato rinnovo – comprensibile per le idee di Motta – sia stato il più toccante nei cuori di molti. La grinta del cileno, capitano in patria non a caso, non è mai venuta meno e, dove non arrivavano le doti fisiche e tecniche, hanno primeggiato quelle caratteriali. A seguire, la chiosa di Gary redatto dal post social: “Ci sono storie che non dovrebbero finire mai, e questa non finirà perché comunque e sempre il Bologna avrà un tifoso in più”. Medesimo epilogo, seppur meno commovente, è quello di Francesco Bardi, in grado di mettere a referto tre apparizioni in due stagioni con la maglia rossoblù.
Porta a termine il suo ciclo da imbattuto nel Bologna: un pareggio nella passata stagione, e due vittorie (con Udinese in campionato e Cagliari in Coppa Italia) con 0 reti subite.