A Torino vince il Bologna dei nuovi: Dallinga e Pobega confezionano il regalo di Natale rossoblù
C’è stato tutto in questa partita del Bologna: le difficoltà di percorso, gli errori, un pizzico di sfortuna, poi la grande gioia dei gol e del successo finale. I felsinei escono indenni dalla trasferta contro il Torino e superano per 0-2 i granata di Vanoli in una sfida decisa da due degli acquisti estivi bolognesi. Dopo meno di un minuto dal suo ingresso infatti si sblocca Thijs Dallinga, a cui replica Tommaso Pobega pochi minuti più tardi. Due colpi che cancellano il rigore sbagliato da Castro nel primo tempo e regalano tre punti per Natale ai tifosi e a Italiano.
La vittoria permetterà ai felsinei di festeggiare il Natale al settimo posto, allontanando di ulteriori tre punti il Torino inseguitore, ora lontano ben nove lunghezze. Non solo questo, le feste portano in dono la prima attesissima gioia in rossoblù di Dallinga, che ora può diventare l’arma in più per la seconda parte di campionato. Se a questo si aggiungono le prestazioni in crescendo di Emil Holm, Pobega e Benjamin Dominguez insieme al lento inserimento di Nicolò Casale nelle rotazioni: finalmente tutti i colpi di mercato sembrano trovare la loro collocazione nello scacchiere di Italiano.
Tornando però sulla partita dello Stadio Olimpico Grande Torino, l’incontro si può riassumere come un lungo assolo bolognese, dove le note più alte sono però state tutte suonate nello spartito del secondo tempo. Nonostante questo sarebbe però altresì sbagliato dire che i rossoblù non abbiano provato a indirizzarla già nel primo tempo. Dopo appena sette minuti infatti Holm sfonda sulla destra e dopo aver servito un compagno viene colpito alla tibia da Sosa. L’arbitro inizialmente non vede, ma dopo la revisione al Var viene decretato il penalty. Sul dischetto però il tiro potente di Castro si ferma sui guantoni di Milinkovic-Savic, bravo a neutralizzare il tiro, tuffandosi sulla destra.
Il giovane argentino non si fa però prendere dalla disperazione per l’errore commesso. I tiri sono pochi, ma sono i rossoblù a comandare con autorità i ritmi di gioco. Solo le accelerazioni di Karamoh sembrano poter impensierire la retroguardia bolognese, ma si contano sulle dita di una mano gli interventi veri di Ravaglia in tutta la partita. Nonostante questo però il Bologna non riesce a sfondare nella prima frazione, merito anche di un’ottima organizzazione difensiva dei granata.
Come sempre successo fin qui però i rossoblù vengono fuori alla distanza e nel secondo tempo non c’è praticamente più spazio per le ambizioni granata. I ragazzi di Italiano prendono fermamente possesso della metà campo avversaria, lasciando solo le briciole al palleggio torinese. Sembra tutto ridursi a una questione di tempo ed episodi giusti perché il Bologna sblocchi la gara, anche se la fortuna non sembra girare a favore degli emiliani. Al 60’ infatti il missile terra-aria di Pobega supererebbe il portiere serbo del Toro, ma la traversa nega al centrocampista il gol dell’ex (per ora).
Poco male però per Vincenzo Italiano, che al 69’ si gioca la carta Dallinga e 40’’ più tardi va a incassare al banco. L’olandese è infatti bravissimo a seguire lo splendido triangolo sulla sinistra tra Miranda e Odgaard: cross di prima dello spagnolo e inserimento vincente dell’olandese sul primo palo a spingere in porta il pallone. È festa grande per la squadra emiliana, tutta stretta al bomber nato a Groningen, questa volta bravissimo a non finire in fuorigioco nel momento del taglio che vale il vantaggio bolognese.
A questo punto sarebbe lecito aspettarsi una reazione da parte del Torino, ma in casa granata la luce resta spenta. Neanche i cambi sembrano poter dare brio alla manovra piemontese, mentre i felsinei tengono il piede premuto sull’acceleratore e meno di dieci minuti dopo il primo gol, trovano anche il secondo, quello che chiude i conti dell’incontro. La firma è di Pobega, il quale si riprende il maltolto risolvendo una mischia in area con un tiro rasoterra molto angolato, che filtra in mezzo a tante gambe, salvo poi ricomparire alle spalle di Milinkovic-Savic.
È un uno-due di pugilistica precisione per il Bologna che si rivela letale per il Toro. I rossoblù infatti contengono l’assalto finale dei padroni di casa e si portano a casa la sesta vittoria nelle ultime otto, la sesta in cui gli emiliani hanno mantenuto la propria porta inviolata. Una striscia di risultati di altissimo prestigio che porterà alla chiusura di un 2024 da sogno per il club bolognese, in attesa si intende dell’ultimo capitolo dell’anno solare contro il Verona.
I numeri della partita raccontano di una sfida da un solo possibile esito: la vittoria del Bologna. Al di là del numero di parate infatti, non ci sono dati significativi in favore dei padroni di casa. Gli ospiti palleggiano per il 58% del tempo, realizzando l’86% dei propri passaggi, portandone così a termine ben 447. Una mole di fraseggio quasi doppia rispetto a quella del Toro, che nel restante 42% del tempo completa solo 281 fraseggi, con un tasso di conversione del 77%.
I numeri del fraseggio da soli non bastano però, sono i numeri in zona gol a tracciare il netto solco qualitativo mostrato in campo dalle due formazioni. Il Bologna tira di più con un totale di 8 tentativi a 6, e lo fa con maggiore precisione centrando lo specchio in 5 occasioni, contro le 0 dei granata. Oltre a questo la disparità di importanza di queste occasioni è disarmante: i felsinei combinano per ben 1,80 xG, mentre il Torino si ferma a solo 0,27 xG. Numeri che spiegano perfettamente il risultato finale di 0-2.
Più forte degli avversari e anche dei propri errori il Bologna si porta a casa così altri tre punti e l’ennesima prestazione convincente della stagione. Ora alcuni giorni da spendere in famiglia per festeggiare il Natale, prima di prepararsi alla sfida con il Verona, ultimo episodio del 2024 emiliano e della Serie A in generale. Una sfida sulla carta molto abbordabile e proprio per questo insidiosissima perché gli emiliani non devono permettersi passi falsi. Fino ad allora un Buon Natale rossoblù, firmato Dallinga e Pobega.