Napoli-Bologna: il pre-partita
È stata una settimana travagliata quella che ha preceduto la sfida di questa sera allo stadio Diego Armando Maradona tra Napoli e Bologna. I partenopei, usciti inermi nella sfida del Bentegodi lo scorso weekend, sono in cerca di rivalsa per dare lustro ad una piazza momentaneamente esanime. Il tre a zero subito contro l’Hellas Verona ha ampliato i malumori dei tifosi, già prima parecchio scontenti delle numerose diatribe societarie legate al mercato; dalla loro parte si attendevano trepidanti l’esordio in campionato di un allenatore che portava con sé l’etichetta di “vincente”.
Dopo una prima frazione tutto sommato equilibrata, è bastata una disattenzione difensiva – a cui vanno aggiunti i meriti dei calciatori del Verona – per far crollare il puzzle. Il grande dilemma che ci si pone in casa Napoli è legato all’impiego di Victor Osimhen, uno degli attaccanti più forti (per il sottoscritto) in circolazione. Conte ha voluto fortemente mettersi al riparo, andando a riabbracciare Romelu Lukaku, che proprio sotto le redini di Conte all’Inter trovò la sua migliore condizione. Con il mercato che entra nel vivo, chi ha apportato numerose modifiche sono stati proprio i rossoblù di Vincenzo Italiano: la lesione al ginocchio sinistro per Nicolò Cambiaghi ha affrettato le tempistiche.
Dunque, nel giro di un paio di giorni, il Bologna si è ritrovato con tre giocatori in più a disposizione del tecnico: Benjamin Dominguez, Iling-Junior e Tommaso Pobega. Mentre di quest’ultimo – rientrante tra i convocati – circolavano voci già da giorni, per i primi due le trattative sono state fulminee. Sull’argentino, arrivato in sostituzione di Cambiaghi, se ne parla molto bene in patria: classe 2004, abile nell’uno contro uno venendo spesso dentro il campo e molto lesto a spostarsi il pallone all’ultimo. L’ex bianconero, Iling-Junior, era finito nel mirino rossoblù la scorsa estate, prima che venissero prese altre decisioni. Dall’esclusione con l’Aston Villa al Bologna in un battibaleno, e nel mentre i compagni sono impegnati nella trasferta del Maradona, lui sosterrà le visite mediche in giornata.
L’ex centrocampista di Torino, Milan e Spezia, Tommaso Pobega, ha risposto subito presente alle convocazioni di Vincenzo Italiano; i due avevano già lavorato in passato proprio in terra ligure in quella che fu la miglior stagione realizzativa del centrocampista. Non solo l’innesto di Pobega, in mezzo al campo Italiano recupera Urbanski, in difesa Holm e Lucumì, mentre in attacco Karlsson sta amalgamando i vari acciacchi. In conferenza il tecnico dei felsinei è tornato sulle condizioni fisiche di ciascuno (certificando anche il problemino intestinale di Dallinga in settimana), per spostare l’attenzione sui rivali, elogiandone le qualità tecniche e progettuali.
Stando a quanto emerso a seguito della prima giornata, il Bologna ha quantomeno stupito sul piano del ritmo e sulla prima aggressione, peculiarità primordiali dell’idea calcistica di Italiano. Non solo, i rossoblù sono i migliori nei top 5 campionati europei per Expected Goal, e una delle prime della classe per chance di vittoria, PPDA e possesso palla. Il Napoli, invece, se si guardassero solo le statistiche parrebbe bugiardo il risultato macinato; l’atteggiamento – arrendevole e indolente – è ciò che si recrimina di più. Il tecnico ex Fiorentina effettuerà con tutta probabilità un solo cambio rispetto all’undici titolare che all’esordio in campionato ha pareggiato per 1-1 contro la formazione friulana.
Confermato Skorupski in porta, così come la linea difensiva formata da Posch, Erlic, Beukema e Lykogiannis. A centrocampo a discapito di Moro dovrebbe giocare dal primo minuto Aebischer, affiancato da Remo Freuler e Giovanni Fabbian. Non ci dovrebbero essere particolari novità nemmeno sul fronte offensivo, composto da Orsolini e Ndoye a sostegno di Castro. Il Bologna nel recente passato si è tolto più di qualche soddisfazione in terra campana, l’ultima delle quali è costata l’aritmetica qualificazione alla Champions League, a distanza di sessant’anni dalla precedente.
Lo scorso maggio, infatti, al Maradona fu la volta di Ndoye prima e Posch poco più tardi – entrambi ancora a secco – a mandare in visibilio l’intero settore ospite, esaurito. La conseguenza per i partenopei fu disastrosa: esclusione dalla partecipazione alla coppa dalle grandi orecchie e successivamente da ogni qualsivoglia coppa europea.
Foto: Bologna Fc 1909