Questa Virtus non molla mai: rimonta anche contro l'Asvel e tiene il terzo posto
E’ la terza rimonta quella più importante. La Virtus, come già accaduto contro Olympiacos e Bayern Monaco, rientra in partita, mette la freccia su Villeurbanne e porta a casa il successo. Si tratta della quindicesima vittoria per la Segafredo, sempre più vicina ad un posto matematico nei play in e sempre più convinta di poter sognare l’accesso diretto tra le prime sei della classe.
Questa rimonta, dicevamo, ha un sapore diverso rispetto alle due precedenti: la Segafredo sta attraversando un periodo complicato, sintomo di una flessione che ogni cervello pensante avrebbe previsto, all’interno del quale non domina gli incontri, non accumula, salvo particolari eccezioni, ampi vantaggi e non esprime nemmeno a pieno la propria pallacanestro, ma, a differenza di quanto accaduto contro Maccabi ed Efes, questa volta gioisce alla sirena finale. Vincere anche quando non domini, quando non risulti così fluido e corale, è, senza dubbio, da grande squadra. “Le squadre forti hanno questo, tutti sono importanti e stasera lo abbiamo dimostrato in una partita difficile contro una squadra che nonostante la classifica è una squadra di talento.” – ha dichiarato capitan Belinelli al termine dell’incontro. Le parole dell’ex San Antonio danno l’idea di quanto la truppa di coach Banchi sia legata, concentrata ed applicata in ogni suo interprete.
Dopo un avvio positivo, la Segafredo si spegne sotto i colpi di Fall, rebus complicato da risolvere per i lunghi felsinei, a lunghi tratti incapaci di limitare i due metri e ventisette centimetri del numero 19 di Villeurbanne; in questa fase del match, Bologna perde contatto nel punteggio, sbaglia troppo al tiro, fatica a costruire, ma, soprattutto, cattura molti meno rimbalzi rispetto agli avversari e non riesce a tenere gli esterni francesi con la prima linea difensiva. La fase centrale dell’incontro risulta, quindi, molto complicata per le Vu nere, mentre i centri dell’Asvel, coadiuvati dal lavoro di Paris Lee e dell’ex Milano Luwawu-Cabarrot, colpiscono ripetutamente, imponendo la propria energia sotto i tabelloni. Nell’ultimo parziale i bianconeri si ritrovano anche a -9, ma scovano la forza per rialzare il capo e limitare la formazione transalpina: Zizic, subentrato per sostituire Dunston, porta a scuola di “rym protection” tutti i presenti a palazzo, Hackett e Pajola alzano l’intensità ed il livello della propria difesa sul perimetro, mentre Polonara, indossato il costume da Shengelia, cattura ogni palla vagante che trova nei paraggi e sporca la sfera a Lione in svariate occasioni. E’ dalla difesa che inizia la terza rimonta della stagione casalinga europea virtussina: sfruttando il lavoro nella propria metà campo, infatti, i bianconeri rientrano mentalmente in gara e riescono ad alzare le proprie percentuali in fase offensiva, dove Belinelli, Lundberg e Hackett possono sprigionare il loro enorme talento.
Sono questi i principali protagonisti del successo felsineo: la difesa, il capitano, il neo arrivato Zizic, Lundberg, Hackett e “Polonair”, con il numero 33 in grado di dare dimensione aerea, appunto, alla formazione di coach Luca Banchi. All’appello, però, mancano ancora due volti, quelli della stessa guida tecnica e del figliol prodigo della Segafredo: Alessandro Pajola. Il numero 6 anconetano, schierato dal suo allenatore nel ruolo di playmaker in coabitazione con Lundberg e Hackett, gestisce con sapienza i possessi decisivi e difende come un mastino sul costruttore di gioco avversario, quasi come avesse una decennale esperienza nel massimo campionato continentale. L’idea di inserire sul parquet i due playmaker e la guardia danese, tuttavia, non può che essere del coach toscano, sempre più condottiero della truppa bolognese: coach Banchi lascia gestire le operazioni iniziali a Pajola, non rinuncia alla grande tecnica di Lundberg ed ordina, di fatto, a Daniel Hackett di fungere da “finta” ala piccola, in modo da sgravarlo dei duri compiti di regia e averlo più fresco per difendere e concludere a canestro. L’ennesimo capolavoro del capo allenatore bianconero è stato compiuto.
La Vu nera riparte e si rilancia in classifica, in seguito a due pesanti sconfitte come quelle della scorsa settimana; i prossimi due impegni di Eurolega vedranno la Segafredo affrontare in trasferta Fenerbahce e Barcellona, due formazioni toste, piene di talenti, abituate a comode posizioni in graduatoria. Solo il campo dirà se Belinelli e compagni riusciranno a strappare anche solo un successo nei quattordici giorni a venire, ma la Virtus c’è, in ogni caso, anche senza dominare, da squadra forte.