Pari amaro contro la Roma, Bologna fermato sul 2-2 all’ultima azione possibile
Si può essere delusi di un pareggio contro una big? La risposta è sì, soprattutto quando questo risultato matura nell’ultima possibile azione del match, al termine di una sfida dove i rossoblù sono stati superiori ai rivali in campo. Il debutto nel 2025 del Bologna ha l’amaro in bocca, perché i felsinei pareggiano per 2-2 contro la Roma, non riuscendo così ad accorciare sulle tante rivali davanti a lei in classifica.
Al Bologna non basta una partita dove è stata sempre in controllo e dove ha saputo reagire bene all’episodio che aveva sbloccato il match. Gli emiliani dettano sempre il ritmo e dopo aver subito il più classico gol dell’ex da Saelemaekers, hanno saputo reagire con due gol in pochi minuti, ribaltando di fatto la partita. Dallinga prima e Ferguson poi su rigore hanno illuso il tifo del Dall’Ara prima dell’episodio finale. In tutto questo, il risultato non altera le gerarchie della classifica. I tre punti avrebbero fatto tanto gola, avvicinando pesantemente i felsinei al sesto posto in classifica, al contrario viene solo confermato il settimo posto solitario, a cui si aggiunge però il definitivo vantaggio negli scontri diretti sui giallorossi.
Per quanto riguarda la partita in sé, il Bologna non cambia la sua struttura base, ma in avanti mostra qualche nuovo protagonista. L’assenza di Pobega concede nuovamente spazio a Ferguson al centro del campo in coppia con Freuler, mentre in avanti è Odgaard il trequartista designato con Ndoye a destra e Dominguez a sinistra. In avanti torna titolare Dallinga, solo alla seconda dal 1’ in Serie A. Di fronte la formazione tipo della Roma, che conferma in blocco la squadra vincente nel derby.
Il copione della gara è molto semplice da raccontare. Il Bologna detta i ritmi della gara con il suo palleggio, superiore in quantità e qualità a quello rivale. Non solo questo, la pressione forsennata tipica del gioco di Italiano toglie molto in fase di costruzione ai giallorossi, costretti a verticalizzare a volte frettolosamente, per evitare il recupero alto bolognese. Questo leggero predominio non si traduce però in vere occasioni da gol, con un primo tempo agonisticamente valido, ma poco emozionante.
Nella ripresa la partita sembra ricalcare quanto visto nella prima frazione, ma la rete di Saelemaekers cambia le carte in tavole. La rete arriva in maniera quasi casuale, al termine però di una bella ripartenza costruita dai giallorossi. Il tacco di Paredes dà spazio a Pellegrini, il cui tracciante arriva perfettamente dal belga. L’ex di serata rientra sul sinistro e nonostante il suo tiro sembra inizialmente semplice da gestire, ma la deviazione di Lucumí e uno Skorupski insicuro si combinano per il vantaggio romanista.
Gol a sorpresa per gli ospiti, che non destabilizza il Bologna. Al contrario sembra accendere qualcosa nei rossoblù, i quali nei successivi 8’ minuti realizzano il pareggio e il sorpasso. Prima una bellissima ripartenza guidata da Dominguez, con l’argentino palla al piede per 60 metri, vale la rete dell’1-1 di Dallinga, il cui assist è confezionato da Ndoye. Poi sugli sviluppi di corner nel contrasto aereo per il pallone, Koné tocca con il braccio largo, procurando il rigore per i rossoblù. Dal dischetto Ferguson è glaciale e 10 mesi dopo l’ultima volta torna a festeggiare un gol.
Sembra tutto apparecchiato per una grande vittoria, arrivata imponendosi nel gioco e reagendo all’episodio negativo. Invece la fortuna gioca a sfavore dei rossoblù. Sugli sviluppi di calcio d’angolo, Lucumí non fa in tempo a ritrarre il braccio e tocca la sfera, provocando il rigore assegnato solo dopo on-field review di Abisso. Dal dischetto Dovbyk spiazza Skorupski e fa 10 in stagione. Tante le proteste anche nel post-partita per il penalty assegnato, ma ai fini del regolamento la decisione è legittima e fa il paio con la stessa decisione presa in occasione del vantaggio bolognese. Se poi si vuole fare demagogia su quali dovrebbero essere i limiti del regolamento, questo esula dalla decisione di Abisso e colleghi nella partita in questione.
Il pareggio all’ultima curva non lascia però l’amaro in bocca solo per le modalità in cui è arrivato il pari, ma anche per lo sviluppo della gara. Come già scritto in precedenza il Bologna avrebbe sicuramente meritato il successo più dei rivali in campo e questo è confermato anche dalle statistiche. I felsinei vincono la sfida per il possesso, palleggiando per il 54% del tempo totale: 391 i fraseggi realizzati con l’85% di precisione. Dall’altra parte della barricata, nel restante 46% del tempo, i capitolini realizzano 326 passaggi, con l’84% di precisione.
Un vantaggio risicato per quanto riguarda il palleggio, a cui però si aggiunge anche una maggiore quantità e qualità in zona gol. I felsinei combinano per ben 14 tentativi totali, di cui addirittura 8 nello specchio, contro i soli 4 in porta romanisti degli 11 totali. Non solo questo: anche in termini di expected goals sono i ragazzi di Italiano ad avere ragione su quelli di Ranieri. I bolognesi combinano per ben 2,29 xG, mentre i giallorossi si fermano a quota 1,59 xG, raccontando come forse il 2-1 sarebbe stato alla fine un risultato più giusto.
Cosa è mancato al Bologna per i tre punti? La cura dei dettagli. In una partita come questa, sempre in bilico in termini di punteggio sono le piccolezze a fare la differenza. L’errore di Skorupski sul gol di Saelemaekers è stato senza dubbio penalizzante, ma sul punteggio di 2-1, ben tre occasioni consecutive sono state sprecate da Riccardo Orsolini, il quale ha sempre compiuto la scelta sbagliata. L’avvio del 2025 è così sintomatico di cosa ancora manchi alla squadra di Italiano: la struttura di gioco è consolidata, ma ancora da limare nelle interpretazioni e prestazioni dei singoli. Quando queste piccolezze saranno corrette anche il Bologna potrà considerarsi a tutti gli effetti una squadra di vertice fatta e finita.