Nella notte delle stelle è lo Zalgiris a brillare: Virtus battuta sul finale
Brilla la squadra più pronta, più solida, più concreta, più tutto in questo momento. La Virtus Segafredo Bologna inciampa contro lo Zalgiris Kaunas e non riesce a conquistare i primi due punti della sua stagione europea davanti ad una cornice di pubblico meravigliosa.
I lituani, il cui roster è rimasto per 9/12 dei suoi componenti identico rispetto alla passata stagione, si confermano una compagine ostica da affrontare e da affondare, operazione che le Vu Nere hanno tentato portare a termine per buona parte dell’incontro. Keenan Evans, autore di una prova magistrale dal punto di vista offensivo, Mitrou-Long e compagni non si sono mai disuniti ed abbattuti, nemmeno sul -15 in favore dei bolognesi e questa durezza mentale ha permesso ai biancoverdi di trovare la forza per capitalizzare meglio ogni azione nelle fasi finali del match.
In casa Segafredo, invece, da salvare e, se possibile, replicare sono i primi tre quarti (esclusi, forse, i cinque minuti successivi alla palla a due): nella propria metà campo Bologna ha difeso con aggressività e convinzione, ha coperto bene tutto il parquet di gioco e ha lavorato forte sui portatori di palla fin dai primi secondi dell’azione, mentre in fase offensiva non è mancata varietà di soluzioni. Coach Banchi è riuscito a responsabilizzare Mickey e Shengelia, chiedendo loro di bloccare spesso in punta e poi di aprirsi sul perimetro, in modo da ricevere la sfera e sparare dalla lunga distanza; questo ha permesso al georgiano ed allo statunitense di raggiungere un livello di fiducia importante nel tirare al bersaglio da oltre l’arco. Il pick and pop, come detto, ha rappresentato una strada percorsa in più occasioni, ma non l’unica: la Virtus, sotto la guida dell’allenatore toscano, guarda il canestro anche frontalmente quando si trova nei pressi di quest’ultimo e, grazie a parecchi tagli e ad una velocità di gioco invidiabile, riesce a giovare di uno contro uno sotto le plance, spesso favorevoli a giocatori fisici come Cordinier e Cacok, o molto tecnici come Dobric.
Per essere competitiva ai massimi livelli continentali, la Virtus dovrà mettere in ritmo alcune individualità particolarmente in ombra, soprattutto nella metà campo avversaria, tra le quali troviamo certamente Polonara e Smith, due tasselli fondamentali per i bianconeri felsinei. L’amalgama di squadra è, ad oggi, un sogno lontano per una formazione che deve ancora oliare i propri meccanismi e far girare nella maniera corretta tutti gli ingranaggi, ma la stagione è lunghissima ed il tempo denaro prezioso. La pallacanestro rapida, moderna ed intuitiva di Luca Banchi non deve portare a troppe palle perse o a troppa fretta nel costruire le trame offensive, lo staff tecnico lo sa ed anche su questo importante particolare si lavorerà. I giocatori devono comunicare meglio sul parquet (si pensi all’errato cambio difensivo tra Shengelia e Cordinier, che ha portato ad una tripla in solitaria di Mitrou-Long nel terzo quarto) ed il coach deve conoscere alla perfezione ogni suo giocatore per aiutarlo nel modo giusto, ma quando ciò accadrà si potrà parlare di una Vu nera competitiva su ogni campo.
La Segafredo è un cantiere aperto, si attendono solo i cartelli di fine lavori.