
Lundberg-time alla Segafredo Arena: la Virtus batte Napoli e tiene il passo di Venezia
Quando arriva il momento decisivo, Lundberg risponde presente. La Virtus Bologna supera agilmente Napoli, raggiunge quota 26 punti in classifica e tiene il passo della Reyer Venezia.
Il canovaccio tattico attorno al quale si sviluppa il match rispecchia il gioco dei partenopei: il ritmo di gara si rivela, fin da subito, essere molto elevato, le due squadre non si danno tempo per studiare i propri dirimpettai ed i momenti “morti”, di fatto, non esistono fino al secondo quarto. La Gevi corre e tenta di colpire i felsinei in contropiede, sfruttando gli istanti in cui la difesa di casa non è schierata e provando a concludere facilmente al ferro; la Segafredo, tuttavia, si dimostra, sin dalla palla a due, molto abile nel rientrare verso la propria metà campo e nel piazzare i propri uomini a difesa delle plance, costringendo la compagine partenopea a concludere in svariate occasioni da oltre l’arco, senza troppa precisione, peraltro. La formazione di coach Milicic resta, in ogni caso, aggrappata al match, scatenando i suoi principali scorer e sfruttando le occasioni in cui la Vu nera non riesce a distendersi bene in transizione difensiva: un alley-hoop e parecchi appoggi al tabellone tengono Napoli saldamente attaccata agli emiliani.
Bologna, dal canto suo, entra immediatamente in fiducia e mette sul parquet tutta la qualità di cui il proprio roster dispone: Cordinier e Mickey, in particolare, dettano legge nella zona di campo da loro occupata, pescano vari conigli dal cilindro e si confermano molto precisi, quando in giornata, nel concludere. Il lungo ex Zenit, da poco rientrato dopo un lungo stop, aveva bisogno di riscattare la pessima prestazione di Istanbul e, dopo soli due quarti, aveva già fatto capire di essere tornato ai soliti standard: la sua presenza sotto le plance, soprattutto in fase offensiva, è stata decisiva per la squadra bianconera e la pulizia nei movimenti del numero 25 ha incantato tutto il pubblico presente a palazzo. Il lavoro di Hackett e Pajola su entrambi i lati del campo, inoltre, ha rappresentato, senza dubbio, una delle chiavi dell’incontro, improntato sulla concentrazione di giocatori sul perimetro per via delle scelte dei due allenatori: Pullen, Brown, Ennis e De Nicolao non hanno messo in particolare luce le proprie doti con continuità e, quando sono riusciti a farlo, si sono sempre ritrovati a dover creare qualcosa dal palleggio, in solitaria, senza poter sfruttare spazio per creare.
La Segafredo chiude l’incontro con l’ormai solito Iffe Lundberg, mattatore di quasi ogni gara delle Vu nere nel corso di questa stagione: il danese, certo delle proprie capacità, punisce anche la formazione campana, prendendosi importanti responsabilità nel finale ed infilando tre conclusioni decisive dai sei metri e settantacinque. La fiducia nei propri mezzi del numero 1 bianconero è frutto, certamente, del lavoro mentale che coach Luca Banchi sta svolgendo sui suoi giocatori, in parallelo a quello fisico e tattico: la forza del club emiliano, infatti, è proprio quella di poter contare su buone sensazioni dei singoli e su un gioco corale, di sistema, in grado di mettere in luce ogni partita una diversa individualità. I 101 punti segnati dalla Virtus sono il sintomo di un periodo di flessione, il quale, dopo aver avuto inizio in contemporanea con l’avvento della seconda parte di stagione, sta volgendo al termine, così la compagine felsinea è tornata a passarsi il pallone e ad esprimere i propri concetti di pallacanestro.
I ragazzi di coach Banchi attendono, adesso, di affrontare due sfide complicate, probanti, all’interno delle quali sarà necessario sfornare un’ottima prestazione e mostrare un carattere all’altezza: la Vu nera sarà, infatti, di scena mercoledì contro Barcellona e venerdì contro il Partizan nell’ennesimo back to back di Eurolega e nella speranza di avvicinare la tanto chiacchierata quota playoff.