IL PRE-PARTITA DI SPORTING LISBONA-BOLOGNA
Il Bologna è entrato nella storia poco più di una settimana fa grazie al successo con il Borussia Dortmund, seppur inutile al fine della classifica. I tre punti non sono serviti per evitare ai rossoblù l’eliminazione in anticipo da una competizione di alto rango a cui va dato credito per averla onorata fino in fondo. Peraltro, una serie di combinazioni hanno fatto sì che il Bologna chiudesse nella maniera migliore possibile: davanti al proprio pubblico (record di spettatori registrato dal botteghino), contro i temibili gialloneri, in rimonta e con gli uomini che non ti aspetti. Il Bologna ha fatto di necessità virtù: il forfait di Orsolini ha permesso l’ingresso di Iling in Champions (decisivo) e di Dominguez (anch’esso decisivo) nel weekend appena trascorso. La presenza dell’argentino ha comportato la permuta di Ndoye sul versante opposto, parso stanco dalle scorie delle Coppe. Il Bologna festante al Dall’Ara è andata a sbattere al Castellani contro l’Empoli di D’Aversa, bisognoso di far punti. La gara di sabato ha intervallato le due di Champions, la cui eliminazione non è più di tanto rilevante nella testa di Italiano. Senza lo squalificato Freuler, l’infortunio di Orsolini e l’assenza di Lucumì, colpito da un attacco febbrile, il tecnico dei felsinei corre ai ripari, affidandosi a certe seconde linee. Nella seduta mattutina della vigilia, infatti, nello scacchiere iniziale sono figurati Posch, Casale, Beukema e Miranda dietro; Ferguson e Moro in cabina di regia, con Ndoye, Fabbian (finito nel mirino dei ducali) e Iling alle spalle di Castro – preferito a Dallinga. Il terzino austriaco, però, non è poi rientrato nella lista dei convocati certificando come sia imminente il suo trasferimento in prestito all’Hoffenheim, per cui si tratterebbe di un ritorno. Prima convocazione, invece, per Tommaso Ravaglioli, attaccante classe 2006 della Primavera, andato in rete nel posticipo di lunedì con la Fiorentina. In porta, spazio a Ravaglia, lui bolognesissimo qual è, potrebbe fare l’esordio nel più grande palcoscenico con la propria squadra del cuore. Lui che potrebbe non doversela vedere contro il cannibale di Stoccolma, Viktor Gyokeres, autore di 43 gol stagionali tra Champions (6), Liga Portugal (22), Allianz Cup (4), Taca de Portugal (2) e Nazionale (9). Numeri mostruosi se si considera che siamo solamente al 29 di gennaio… I ragazzi di Rui Borges sono chiamati agli straordinari per far fronte all’assenza di Gyokeres, andato in rete perfino nella sconfita di Lipsia da subentrato. Terza sconfitta consecutiva nella massima competizione e qualificazione per entrare nelle ventiquattro ancora in bilico, dopo che nelle prime quattro uscite avevano totalizzato ben dieci punti di cui tutti ricorderanno il poker calato al Manchester City. Da allora, se il percorso in Liga Portugal continua quasi inesorabilmente senza vere e proprie contendenti (per ora), non si può dire lo stesso della Champions in cui le sconfitte sono state “brutte”. Perdere è lecito, ma se il calendario del Bologna non è stato agevole, ciò non vale per lo Sporting, vittima della prima vittoria del Lipsia, dell’ennesima del Club Brugge (con tutto rispetto, il Club Brugge) e di una manita calata dai Gunners. Dopo una prima parte travagliata a causa dell’addio di Amorim (che non se la sta passando benissimo all’Old Trafford) e al sollevamento dell’incarico di Joao Pereira dopo i tanti risultati negativi, si è corsi al riparo bussando al Victoria Guimaraes: Rui Borges. La mossa tattica apportata dal lusitano è stata la traslazione di Debast, ritenuto più funzionale in mezzo campo piuttosto che da braccetto di difesa. Con ciò, si è passati ad una difesa a quattro per promuovere poi le capacità del belga assieme al capitano, Hjulmand, l’unico ad aver sfidato i rossoblù nel recente passato avendo indossato la maglia del Lecce. Il Bologna ha dimostrato di poterci stare, giocandosela con chiunque e mettendo in seria difficoltà tutti, Liverpool compreso. “Liverpool alle corde” – recitava Massimo Marianella durante la “gita enogastronomica” di Anfield; al Bologna è mancata un pizzico di lucidità in certe dinamiche e altrettanta esperienza, che non guasta mai. E a proposito di esperienza, il Bologna si ripresenterà a Lisbona appunto ancora senza Freuler, da Benfica a Sporting, una per scelta l’altra per obbligatorietà. Al Josè Alvalade l’ultima tappa di una percorso di cui andare certamente fieri; e a detta dei più infimi detrattori, i tifosi rossoblù sono pronti a rispondere con l’ennesimo sold-out in trasferta.
Dal Da Luz all’Alvalade, due sistemi di gioco differenti pur di grande stabilità e successo (la seconda e la prima in Portogallo), con giocatori di spicco e due cornici di sfondo indimenticabili. Questa sera ci si gioca tanto sponda Sporting, ma si diceva così anche una settimana fa del Borussia e sappiamo tutti com’è andata a finire!