Il pre-partita di Inter-Bologna
In un calendario asimmetrico caratterizzato da tanti asterischi ancora da snodare, Inter e Bologna si sfidano questa sera a San Siro per recuperare la gara che si sarebbe dovuta giocare lo scorso weekend, se non fosse stato per la Supercoppa in Arabia. Supercoppa che ha visto proprio i ragazzi di Simone Inzaghi prendersi gioco dell’Atalanta in semifinale, salvo poi vedersi rimontare maldestramente in finale nel derby con il Milan, dopo esser andato sopra di due lunghezze nel punteggio. Una sconfitta amara che ha lasciato strascichi solo in termini di pedine: i nerazzurri in quel del Penzo di Venezia si sono presentati senza Bisseck (forfait alla vigilia), Chalanoglu – out anche con i rossoblù dopo gli esami strumentali a cui è stato posto nella giornata di lunedì che hanno evidenziato un lieve risentimento al soleo della gamba destra – Mkhitaryan, Acerbi, Bisseck, Thuram, Dimarco e, non per ultimo, Pavard.
Nonostante i tanti acciacchi, l’Inter è riuscita a mettere altro fieno in cascina, aggiudicandosi tre punti fondamentali contro una squadra sì alla portata, ma che gioca pur sempre un discreto calcio. È bastato il tap-in di Matteo Darmian appena superato il primo quarto d’ora a far volare l’Inter in classifica, approfittando perfino del passo falso dell’Atalanta il giorno prima alla Dacia Arena di Udine. Da un capo all’altro di Milano, l’esempio lampante è arrivato proprio nel il turno passato con il Milan che – a pieno regime – è inciampato in casa con il Cagliari, dimostrando nuovamente come si tratti di inghippi mentali.
Inzaghi può sorridere dei vari ritorni, con Thuram che scalpita per una maglia dal 1’, a differenza di un Acerbi – convocato, ma che presumibilmente partirà dalla panchina. Non riescono a recuperare né il turco né l’armeno, con Frattesi parzialmente ritirato dal mercato per via di un bisogno numerico nella zona nevralgica del campo. Cabina di regia affidata ad Asllani, puntellato molto dopo gli errori nel derby costatoli carissimo, ma capace di reagire con la buona prestazione di domenica confezionata dal lancio che ha condotto poi al vantaggio nerazzurro.
Dando un’occhiata alle statistiche, regna l’equilibrio negli ultimi cinque scontri tra le due fazioni, con i rossoblù mai sconfitti l’anno passato tra campionato e Coppa Italia. Il segno “X” è stato registrato una sola volta (proprio il 7 ottobre 2023) negli ultimi 13 precedenti (8 vittorie nerazzurre, 4 quelle felsinee). I rossoblù, peraltro, hanno sempre trovato la via della rete in quel di San Siro contro l’Inter nelle ultime 13 trasferte di Serie A. Spesso a festeggiare è stata poi la padrona di casa, con l’ultimo successo del Bologna (Coppa Italia esclusa) che risale nel 2020 dopo la pandemia.
L’arbitro di allora fu proprio Pairetto, lo stesso fischietto designato per sfida odierna. Il Bologna spera nel throwback, puntando anche sulle assenze degli avversari e sulla canonica pressione alta per spezzare il ritmo della squadra di Inzaghi. Il pomeriggio dei “Musa” in quel di San Siro non è l’unico precedente del direttore di Nichelino tra le due squadre: l’anno scorso interruppe il digiuno di risultati utili consecutivi dei rossoblù grazie a un colpo di testa di Bisseck sul secondo palo a chiudere l’azione. Il crossatore fu proprio il Matteo Darmian provvidenziale domenica e spesso determinante quando va a segno: dieci dei suoi dodici gol realizzati hanno sbloccato l’incontro.
La forza dell’Inter sta nella giusta connessione creata da Simone Inzaghi, con le seconde linee assimilabili alle prime nonostante sia un promotore della “rosa corta”. L’Inter viene da quattro vittorie mantenendo la porta inviolata, mentre il Bologna, che vantava una delle migliori difese casalinghe, si è visto bucare la rete per ben cinque volte nelle ultime due uscite. Il pari con la Roma ha lasciato tanto amaro in bocca, se considerato che si sarebbe agganciato al trenino degli oltre trenta punti con Fiorentina, Juventus e poi Lazio. Non solo, nel finale di partita oltre il danno vi è stata anche la beffa: il rigore concesso per un fallo di mano di Jhon Lucumì ha comportato il cartellino al colombiano, diffidato; dunque squalificato. Italiano è obbligato nella scelta, con Casale al fianco di Beukema come già successo con Como e Genoa (e qua mi taccio!).
Tornato al gol a distanza di un anno lo scozzese, fattosi carico di un pallone pesantissimo dagli undici metri spiazzando uno Svilar non impeccabile sul gol di Dallinga. Il Bologna ha le carte per mettere in seria difficoltà l’Inter, avente pur sempre il primato in quasi tutte le statistiche. Perfino dove non è prima (PPDA, in cui al comando vi sono proprio i felsinei), insegue subito dietro, volendo anestetizzare il gioco una volta assunto il pieno dominio. Italiano e il suo Bologna lo abbiamo imparato a conoscere e, come accaduto anche con Thiago Motta, ha un’identità ben precisa a prescindere da chi ha di fronte. Per ora hanno pagato dazio determinate scelte, la cura dei dettagli fa la differenza tra avere 29 punti o averne anche solo qualcuno in più.
All’Inter non va dato modo di prendere fiducia, da evitare il gioco “da quinto a quinto” e un fattore determinante possono risultare le seconde palle a rimorchio del tandem lì davanti. La formazione di casa ha la miglior vena realizzativa dell’intero campionato e cerca di indirizzare la partita fin dalle battute iniziali (non a caso la metà dei gol sono arrivati nei primi tempi); di contro c’è un Bologna guardingo nella prima frazione (sei gol subiti, meglio solo il Napoli), per poi dipanarsi con transizioni lunghe e prendendo in pugno la gara. Tanti i marcatori nelle file meneghine, altrettanti i giovani realizzatori rossoblù (da Castro a Fabbian, passando per Iling e Urbanski).
Quest’ultimo sparito dai radar dopo che su di lui sono piombate le voci inerenti al mercato e al mancato rinnovo; può strappare una titolarità, invece, Giovanni Fabbian, il quale sente la partita più di qualsiasi altro. Inzaghi e Italiano si ritrovano di fronte per la nona volta; nelle precedenti otto per ben sei volte ha trionfato il tecnico nerazzurro, aldilà di un pari e un successo – l’unico – del tecnico siculo nello 0 a 1 della sua Fiorentina a San Siro ad aprile del 2023. Entrambi per inseguire: l’Inter ha il destino nelle sue mani, vincendo i due recuperi sin porterebbe al comando; il Bologna vuole confermare l’ottima affinità con le big dell’ultimi biennio, rimanendo ancorato alla zona Europa.
Foto: Bologna FC 1909