La Virtus si prepara a Gara 3: quei famosi dettagli da limare...
26-8. No, non è il punteggio sul quale si è concluso un quarto nell’ultimo confronto tra Milano e Virtus, bensì il numero di rimbalzi difensivi catturati dai meneghini in Gara 2 contro il numero di rimbalzi offensivi dei felsinei. Il dato statistico appena messo in luce rappresenta ciò che la Virtus ha fatto peggio nel corso del match di domenica scorsa, quando, al Forum, si è giocato il secondo atto della serie di finale scudetto: di fatto, quasi ogni volta che la Segafredo ha sbagliato al tiro, la lotta sotto le plance per accaparrarsi la sfera è stata vinta dall’Olimpia. Da lavorare, quindi, sotto l’aspetto dell’aggressività e del posizionamento a rimbalzo ce n’è, poiché le vu nere hanno la necessità di disporre di più extra-possessi per non dover dipendere completamente dalle percentuali dei principali tiratori.
Se la Virtus vuole strappare Gara 3 ai biancorossi, dovrà rimanere concentrata per tutti i quaranta minuti di gioco e limitare le sbavature, che, invece, a fasi alterne, hanno contraddistinto i primi due appuntamenti della serie. La squadra di coach Scariolo, prendendo, per un attimo, in considerazione solo aspetti tattici, offre una pallacanestro migliore rispetto a Milano, ma è più imprecisa quando conta, meno tranquilla dal punto di vista mentale, meno lucida e meno concreta; potremmo quasi dire, che Bologna, in alcuni momenti della partita, dovrebbe “sporcarsi” un po’, senza snaturarsi o privarsi dei propri concetti di gioco, ma trovando dentro di sé la capacità di punire gli avversari.
A livello individuale, l’apporto di ogni singolo bianconero sarà di fondamentale importanza, a partire da Pajola e Teodosic, al quale è stato permesso di giocare questa sera, grazie al pagamento di una multa di 3000€, in seguito a quanto accaduto nel finale di Gara 2 al Forum: i due esterni della Segafredo devono ritrovarsi a livello fisico e mentale ed entrare psicologicamente in queste “Finals”, viste le capacità difensive dell’uno e la l’inventiva, quasi magia, dell’altro.
La crescita di Pajola e Teodosic, la lotta a rimbalzo e la durata a livello mentale di tutto il roster Segafredo sono i dettagli da limare per provare a strappare una decisiva vittoria contro l’Olimpia, mentre da mantenere saranno i concetti di gioco, gli aspetti tattici e la grande pallacanestro offerta nei primi due atti della serie da coach Scariolo & Co.