La rassegna di Warriors Ep.6 - Scariolo alza la voce, Lundberg fuori dai piani?
Rientra dalle Filippine e si fa subito sentire. Sergio Scariolo rilascia ai microfoni di varie emittenti bolognesi e regionali le prime dichiarazioni del 2023/24 e non le manda certo a dire.
Il coach della Segafredo, ai margini del primo vero allenamento dell’anno da lui diretto, ha parlato della costruzione della squadra e di cosa si aspetta dalla prossima stagione. “La società mi ha consegnato la squadra e io la ricevo con voglia di lavorare e volontà di renderla competitiva, che si sacrifica e dove ognuno lavora per l’altro. La costruzione della squadra è della società, e va dato merito di aver fatto il possibile in base ai mezzi a disposizione. Ora tocca a noi fare il meglio. Le caratteristiche di quelli che c’erano già posso dirle al centimetro, per i nuovi ho bisogno di tempo. Non c’è dubbio che la qualità offensiva naturale è più bassa, il potenziale è per avere un rendimento difensivo più alto. Sarà una bella scommessa per tanti giocatori, molti dei quali non hanno mai avuto un ruolo prioritario nella loro carriera“. Questo il principale virgolettato, riportato questa mattina su Il Resto del Carlino, La Repubblica, il Corriere di Bologna ed Il Corriere Dello Sport Stadio (rispettivamente da Massimo Selleri, Walter Fuochi, Luca Aquino e Luca Muleo), poco fraintendibile e parecchio diretto: la risposta a tutti coloro che ipotizzavano una costruzione del roster condivisa tra società e allenatore è arrivata, la rosa è opera del lavoro di Paolo Ronci e di tutti i suoi collaboratori, Sergio Scariolo l’ha solo ricevuta.
La dirigenza bianconera ed il coach non sono, però, nemmeno d’accordo sulla gestione della situazione Iffe Lundberg: “Lundberg in partenza non è considerato nel roster della prima squadra, non può essere messo in conto come un’assenza. La decisione è della società, in questo momento ha la priorità. C’è stata la comunicazione, vediamo nei prossimi giorni. Lui si allena con grande serietà e professionalità, come ha sempre fatto. Sono decisioni che si basano sulla quadratura dei mezzi a disposizione. Non conta chi la prende, è la linea scelta, bisogna adeguarsi ed essere compatti.” Da queste dichiarazioni si evince come la scelta sia esclusivamente imputabile ai capi alti della Segafredo e che, molto probabilmente, un pensierino extra sul proprio numero 19 l’allenatore l’avrebbe fatto, nonostante sia stato proprio il coach ad escluderlo dalle rotazioni dei playoff di Serie A1.
Vedremo come si risolverà la questione legata alla guardia danese, ma di certo iniziare l’annata in questo modo non aiuta l’ambiente a guardare al futuro con ottimismo.