Roma-Bologna: il pre-partita
“Non si rimpiange il passato, si vive perché c’è stato”, è il messaggio che il sottoscritto vuole proporre ai tanti adulatori di Thiago Motta e dei giocatori della passata stagione, sì meravigliosa. Carta-canta: il Bologna dopo dodici giornate ha soli tre punti in meno – con anche una gara da recuperare – rispetto a un anno fa di questi tempi. In mezzo, il finimondo: la cavalcata in Champions, la rivoluzione – obbligata – in estate e una campagna acquisti a detta di molti non all’altezza. Ah, dimenticavo… l’esordio in Champions e le numerose sconfitte senza mai sfigurare con Liverpool, Aston Villa e Monaco (dici poco!). Un Bologna al quale, diciamocelo, è mancato solo il gol, illusorio come in occasione di Dallinga ad Anfield e poi Castro martedì sera. Non c’è stato verso, i rossoblù sono ultimi alla casella dei gol fatti, sancendo il record negativo nella storia della Champions.
Ecco che le vittorie con Cagliari e Lecce finiscono nel dimenticatoio, perché ritenute dovute da tutti coloro che si aspettavano di maramaldeggiare nelle Coppe. Nonostante l’inizio sia stato difficoltoso, Italiano sembra aver preso le giuste misure e anche dalle parole nel post-partita di martedì sera la preoccupazione è pari a zero. Dall’altra parte oggi c’è chi è messo peggio, in termini di classifica e non solo. Una vera e propria sommossa da parte dei tifosi nei confronti di una società che non ha fatto altro che creare ulteriori malumori.
Ad aprire le danze l’esonero di Daniele De Rossi, dopo aver costruito una squadra ad hoc e rinnovato il contratto pochi mesi prima, andando perlopiù contro l’opinione dei calciatori, specie quelli più rappresentativi. Come se non bastasse, sono state messe in bocca ai giocatori parole mai pronunciate per mano di Lina Souloukou, l’amministratrice delegata della Roma che pochi giorni dopo ha poi rassegnato le proprie dimissioni. Dunque, fuori De Rossi ancora sotto contratto, la società giallorossa ha optato per un usato sicuro, Ivan Juric, citando la vittoria come obiettivo primario… Nulla togliere all’ex granata, ma se la motivazione è questa consentitemi di dissentire.
Con le prime due vittorie per un momento la Roma sembrava aver trovato il bandolo della matassa, ma da lì in avanti il disastro. Tra campionato e coppa – Europa League, s’intende – Juric ha un bilancio perfettamente equo tra vittorie (4), pareggi (3) e sconfitte (4), con una delle medie-punti più basse nel nuovo millennio giallorosso. E se la prima vera forza dei capitolini è sempre stata la spinta del pubblico, oggi pare stia scemando pure quella. La Roma scesa in campo nelle Fiandre nella serata di giovedì (dunque due giorni in meno per preparare la sfida rispetto al Bologna) è stata pressoché deludente, patendo per lunghi tratti contro una squadra nettamente inferiore. Pensando all’impatto che ha avuto Daniele De Rossi al suo arrivo la passata stagione, fa ancora più strano vedere una squadra così disunita.
L’anno scorso, l’ex campione del mondo è andato in difficoltà tatticamente proprio solamente con i rossoblù, in una delle partite più incisive e indicative per il rush finale. La bellezza di Zirkzee, l’acrobazia di El Azzouzi – che quando vedeva l’Olimpico si esaltava – e lo scavetto di Saelemaekers a chiudere i conti dopo che Azmoun aveva accorciato le distanze. Quella notte funse da campanellino d’allarme anche a chi – Thiago Motta – mai aveva pronunciato prima di allora la parolina magica: Champions League. Il Bologna ha salutato il belga, Alexis Saelemaekers, non riscattato dal prestito e trasferitosi proprio nella capitale. Dopo averci parlato per metà estate di Hummels, alla fine il tedesco ha optato la Roma come soluzione principe, motivo per cui sui social si è corsi all’impazzata definendolo oggigiorno un (mancato) ex. Una Roma sull’orlo del baratro e per giunta assente di tre pedine fondamentali come Dybala, lo stesso Saelemaekers e perfino Hermoso; fresco, invece, il recupero di Ndicka, pronto a una maglia dal 1’.
La squadra di Vincenzo Italiano, il quale non ha rilasciato alcuna dichiarazione in vista della trasferta dell’Olimpico, viene da due vittorie consecutive in campionato, lo stesso numero di successi di fila per i rossoblù contro i giallorossi. In entrambe le occasioni della passata stagione fu il Bologna a esultare al triplice fischio, anche se il bilancio complessivo pende di gran lunga dalla parte della Roma, vittoriosa in sei degli ultimi dieci precedenti davanti al proprio pubblico. Questa, inoltre, sarà la decima volta che i due allenatori si troveranno di fronte; a partire meglio è stato il tecnico serbo, Italiano però è riuscito poi a eguagliarlo. Perfino la terna arbitrale sposta l’equilibrio in favore dei giallorossi, i quali con Manganiello hanno sempre vinto (dieci su dieci) in Serie A, ricevendo una sola sconfitta – brutale – contro la Fiorentina in Coppa Italia. Con i rossoblù, il dato comunque non è disprezzabile: riusciranno i felsinei a interrompere la striscia del fischietto di Pinerolo?
Foto: Bologna FC 1909