L'ultimo ballo
Parallelismo cinematografico con la serie tv dedicata alla vita e alla carriera di Michael Jordan, “The last dance”, capace di cogliere in flagranza gli occhi lucidi di molti, a prescindere dal proprio credo. È un po’ quello che è capitato a Bologna da tempo a questa parte: a Piazza Maggiore c’è stato il vero e proprio tripudio nelle ultime settimane. Dall’aritmetica qualificazione alla prossima edizione della Uefa Champions League al tour della squadra sul pullman partito dallo Stadio Renato Dall’Ara… sul carro sono saliti tutti!
Ora che si è giunti al termine di questo meraviglioso percorso, ci si gode la festa a prescindere del risultato di Genova, utile esclusivamente per il discorso podio. Nel bel mezzo del godimento – o gòdere come avrebbe detto qualcuno – è arrivata la notizia che era nell’aria da giorni, seppur qualcuno ancora ci sperasse: MOTTA NON HA RINNOVATO. Un brusio rimbombante nel cuore di molti, suddivisi tra coloro che hanno tessuto le lodi del mister per il lavoro svolto e chi si è fatto prendere dai sentimenti imputandolo come traditore. Ieri, verso l’ora di pranzo, è arrivata la nota ufficiale del club condita dai ringraziamenti del chairman rossoblù, Joey Saputo. Ecco che, dunque, sarà interessante capire come i poco più di mille tifosi che seguiranno il BFC nella trasferta di Genova accompagneranno staff, calciatori e Thiago Motta stesso all’ingresso in campo. Applausi scroscianti o fischi? Magari entrambi.
L’allenatore – oramai non più rossoblù – di fatto sarà alla sua ultima apparizione ufficiale in divisa felsinea, proprio nella terra ligure nella quale si rilanciò nella stagione 2008-09. Fu una stagione strepitosa quella: per lui, per i genoani e per Genoa in sé, con il quale si qualificò all’edizione seguente dell’Europa League mancando la Champions solo per gli scontri diretti con la Fiorentina a parimerito. Nella gara d’andata fu uno sciapo 1 a 1 a presenziare, proprio nell’unico trittico di partite in cui il Bologna andò in seria difficoltà dal punto di vista prestazionale e risultativo. Alla punizione scellerata di Albert Gudmundsson, rispose Lollo De Silvestri all’extra-time. Una città in festa contro una che comunque (giustamente, ndr) si ritiene soddisfatta del campionato disputato: 46 i punti collezionati, nelle precedenti 11 stagioni meglio fece solo nel 2014-15 quando di punti ne ottenne 59. In aggiunta, in caso di successo il Grifone stabilirebbe il record di punti in Serie A da neopromossa.
Due, i successi consecutivi in casa rimediati negli ultimi due incontri a Marassi (contro Cagliari e Sassuolo), intervallati dalla miserabile sconfitta a Roma contro la squadra di De Rossi. Il Bologna, invece, non solo non perde dal 9 marzo, in casa contro l’Inter, ma ha addirittura ottenuto la qualificazione nella massima competizione con ben due turni d’anticipo e arriva da quattro punti tra Napoli e Juventus nelle ultime due gare. Più agro che dolce il pareggio nel posticipo dello scorso turno quando, sopra di ben tre reti, gli emiliani si sono fatti raggiungere sul pari dalla Juventus, tenendo apertissimo il discorso terzo posto e non lasciandosi definitivamente i bianconeri alle proprie spalle.
Una partita contro ogni logica e contro ogni previsione da ciò che ci ha abituato il Bologna in questa stagione: di solito più cauta nella prima frazione, più spietata nella ripresa. Le statistiche parlano chiaro, i rossoblù difatti sono una delle squadre – dopo Napoli, Genoa e Cagliari – ad aver recuperato più punti da situazione di svantaggio e addirittura primi alla voce di gol siglati nel recupero. Di fronte – questa sera ore 20:45 a Marassi – la squadra di Gilardino, prima (al pari di Salernitana, Sassuolo e Udinese) per gol incassati in Zona Cesarini.
Gilardino che ritrova il Bologna così come Motta con Genoa, due profili interessanti dai quali ci si auspica un proficuo futuro. Il primo ancora stante nel capoluogo ligure, il secondo più in voga che mai; chissà se questa sera verrà dato un tributo a chi ha giocato meno: Leali tra i pali nel Genoa, Soumaoro e Karlsson nel Bologna. “Pasillo de honor” per i calciatori, lacrime sugli spalti, sold out della Gradinata Nord e sottofondo di “Guasto d’Amore” a rendere ancor più romantica la serata, l’ultima, “the last dance”.
Foto: Bologna Fc 1909