Bologna beffato e ancora a secco in Champions, al Dall’Ara passa il Monaco per 0-1
Si festeggerà poco o nulla in Champions League, ma il Bologna ci ha senza dubbio preso gusto a vincere e all’Olimpico fa tre consecutive in Serie A. I ragazzi di Italiano affrontano una Roma in piena crisi e non concedono ai giallorossi alcuna panacea, superando i capitolini per 2-3 in una sfida pirotecnica di fronte uno stadio in aperta contestazione con squadra e società tra fischi assordanti e silenzi pesantissimi da colmare, nonostante gli sforzi in campo.
Per la sfida Italiano ripropone gran parte dei protagonisti delle ultime uscite vincenti in Serie A dei felsinei. Davanti a Skorupski allora torna De Silvestri in corsia a destra, presenza numero 100 con il Bologna per lui, con Beukema, Lucumí e Miranda a completare il reparto. In mediana ci sono Freuler e Pobega, mentre in trequarti confermato dalla sfida contro il Lecce il terzetto Orsolini, Odgaard e Ndoye a supporto di Castro.
La partita è frizzante fin dalle prime battute, con ritmi alti e tanti contrasti fisici in campo. La Roma prende il primo piccolo predominio, ma le sgasate in ripartenza degli emiliani sanno mettere in serissima difficoltà la squadra di Juric. Proprio su una di queste però il Bologna perde per infortunio Ndoye. Lo svizzero infatti nel tentativo di tramutare in gol in scivolata il tiro-cross di Orsolini, sbatte con la tibia contro il palo. Una botta che non gli permette di rialzarsi, anzi verrà addirittura scortato fuori dal campo in barella, sostituito da Jesper Karlsson, in quella che sarà una partita di riscatto per lo svedese.
Il Bologna in ogni caso non si scompone per l’infortunio patito da uno dei suoi campioni, al contrario trova quella grinta extra per sbloccare il risultato e lo fa con Santiago Castro. Al 25’ il ragazzo argentino infatti aprofitta del pallone vagante in area di rigore avversaria, nato sugli sviluppi di corner, e lo spinge di forza in rete, resistendo a Çelik e beffando Mancini. Il vantaggio è pesante e per altro i felsinei lo conserveranno per tutta la prima frazione, facendo reagire i tifosi di casa con un durissimo silenzio, poi tramutato in fischi al duplice fischio di Manganiello.
Nella ripresa la Roma reagisce e con i cambi trova una spinta inattesa, poi tramutata in gol grazie a El Shaarawy, che apre l’azione con un recupero e poi va a concludere, colpendo di testa in maniera non fortissima ma angolata e bassa, superando Skoruspki. Il portiere polacco infatti si distende, ma non riesce a spingere abbastanza sulle gambe per deviare fuori dal proprio specchio il pallone, ma pizzicandolo solo prima di vederlo entrare in rete.
Il gol del faraone apre a una fase molto concitata di gioco, dove sostanzialmente si snoda l’intreccio definitivo della partita. Il Bologna ha infatti la forza di reagire colpo su colpo a ogni affondo giallorosso. Al pareggio casalingo, risponde Orsolini, che costruisce un gol bellissimo. Il lancio di Castro è un cioccolatino, per il numero 7, che parte al limite del fuorigioco. L’esterno entra in area, converge verso il centro sul suo mancino e calcia in porta, trovando la deviazione decisiva e vincente di Angeliño per il nuovo vantaggio felsineo.
Non solo però il graffio dell’Orso. Intorno alla mezz’ora del secondo tempo i felsinei infatti cercano di chiudere la pratica. Se infatti Skorupski in porta è fondamentale a negare il nuovo pareggio a N’Dicka, dall’altra parte Dallinga riuscirebbe a trovare la sua prima rete da rossoblù, ma un tocco di mano leggero, quanto evidente e quindi giustamente punito, gliela vede negata, tolta dal Var. Poco male per il Bologna, perché se non è la serata del primo dell’olandese, allora sarà la prima di Karlsson. Lo svedese infatti combina perfettamente con Miranda, ritrovandosi a tu per tu con Svilar: destro secco e pallone sotto il busto del portiere per la terza rete emiliana, la prima in rossoblù del numero 10, dopo 15 mesi di esperienza sotto le Due Torri.
Il gol nel finale di El Shaarawy lascia tutti i tifosi bolognesi con il fiato sospeso, ma alla fine, complice anche un nervosismo sempre più crescente da parte della Roma, il risultato non cambia. I ragazzi di Italiano espugnano l’Olimpico per la terza volta in tre anni e salgono al settimo posto in classifica.
I numeri della partita raccontano benissimo i ritmi alti e il nervosismo visto in campo, ma alla fine è la maggiore qualità del Bologna a fare la differenza. In una sfida dove si giocano meno di cinquanta minuti di gioco effettivo, i felsinei perdono la sfida per il possesso palla, con il 46% contro il 54% romanista. Un pizzico più preciso però il fraseggio emiliano rispetto a quello capitolino: 78% di precisione con 322 fraseggi completati per i padroni di casa, contro i 285 completati e la precisione al 79% per i petroniani. Da segnalare come la partita sia stata a lungo interrotta dai tantissimi falli commessi in campo ben 16 per i romani, 21 addirittura per i bolognesi.
In zona gol, soprattutto in termini quantitativi, la partita non manca di emozioni. Ben 30 tiri complessivi tra le due squadre equamente distribuiti, dove la Roma calcia nello specchio 5 volte, contro le 4 dei rossoblù. In termini di expected goals però non c’è paragone tra le occasioni costruite dal Bologna e quelle dei giallorossi. I felsinei infatti combinano per la bellezza di 2,17 xG, contro gli 1,07 xG dei padroni di casa, dimostrando di aver meritato a pieno titolo il successo in terra romana.
Alti ritmi e tanto nervosismo, perfettamente gestiti dalla squadra di Italiano, che mostra maturità e cinismo per gestire le reazioni dei giallorossi e gli ultimi colpi di coda della gestione di Juric. Pochi minuti dopo il triplice fischio è infatti arrivata la nota romanista dell’esonero del tecnico. Problemi di Roma e della Roma, quello che resta al Bologna sono i tre punti pesanti ottenuti sul campo e quel settimo posto, in coabitazione con il Milan, che fa vivere la pausa nei pressi della zone europee di classifica.