Il primo giorno sui Banchi di scuola è felice: la Virtus supera Scafati
Buona la prima per la nuova Segafredo. I bianconeri battono la Givova Scafati 75-81 ed espugnano un PalaMangano sold out per la grande occasione.
La Virtus Bologna, reduce dalla vittoria in Supercoppa Italiana e dal cambio in panchina, si presenta con gli stessi dodici della prima manifestazione stagionale e ciò rappresenta già una chiara indicazione sulla possibile gestione del roster da parte dello staff tecnico: oltre all’infortunato Dobric, infatti, viene nuovamente lasciato in tribuna Iffe Lundberg, il cui futuro è, però, ad oggi, ancora molto incerto.
La partenza delle Vu nere è fulminea: Toko Shengelia e Bryant Dunston si impongono immediatamente sotto le plance e la difesa di casa non può che restare a guardare. Il gioco di Luca Banchi è veloce, di transizione, caratterizzato da passaggi rapidi e da una spiccata ricerca di profondità, al fine di occupare più zone di campo possibili e arrivare a canestro in pochi secondi; la formazione campana prova a limitare gli ospiti, senza, però, mai riuscirci nelle prime battute dell’incontro e, in generale, soffrendo l’aumento di intensità e ritmo della Virtus per tutto il match. Da segnalare la prestazione dello stesso Shengelia, a fine gara senza dubbio Mvp, in forma fisica smagliante e con un entusiasmo nel giocare ed incidere, che sarebbe più normale vedere in un giovane: il georgiano corre, schiaccia, difende, colpisce dalla lunga distanza (sua la tripla del definitivo allungo nel finale) ed impone la sua esperienza internazionale. La coralità della pallacanestro bolognese, ancora da curare e da perfezionare, permette ad ogni giocatore di sentirsi responsabilizzato e di mettersi in ritmo, a partire da un Daniel Hackett ancor più al centro della fase offensiva, rispetto a quanto già non accadesse sotto la guida di coach Scariolo. Cordinier, Smith, Pajola e Abass ci mettono del loro nella metà campo virtussina, capitan Belinelli segna qualche punto importante, poi deve cedere il passo ad una condizione ancora non delle migliori, Cacok e Mickey danno una mano nel pitturato e dimostrano di poter essere importanti anche in attacco e Polonara riesce a sbloccare il proprio tabellino personale.
Il lavoro da fare è ancora tantissimo, le valutazioni finali non devono nemmeno lontanamente far parte di questo periodo dell’anno, ma, volendola riassumere nel cosiddetto linguaggio “da bar”, “chi ben comincia è a metà dell’opera”. Da registrare, senza ombra di dubbio, la difesa in alcune zone di campo e su alcuni schemi avversari, da oliare i meccanismi di squadra e da integrare al meglio qualche componente del roster: questi i primi punti all’ordine del giorno per Luca Banchi ed il suo team.
Intanto, però, due punti, i primi due di una lunga stagione. La strada presenta tante curve insidiose, ma la macchina di benzina ne ha, eccome se ne ha.