È SuperVirtus: la V vince il primo trofeo della stagione
Per la terza volta consecutiva (e la quarta nella sua storia) la Virtus Bologna vince la Supercoppa Italiana. Al PalaLeonessa A2A di Brescia finisce 97-60 in favore dei felsinei contro i bianco blu padroni di casa.
La Segafredo, dopo aver superato Milano in semifinale, si sbarazza agilmente della formazione di coach Alessandro Magro in una finale a senso unico, all’interno della quale i lombardi non hanno mai potuto esprimere la propria pallacanestro ed arginare quella avversaria. Primi sprazzi e primi segnali, dunque, della nuova Virtus di coach Banchi, già pienamente in controllo del roster a sua disposizione: da segnalare, infatti, nel particolare, la difesa aggressiva per tutti gli ottanta minuti giocati nella competizione, la velocità di gioco e l’elevato tasso di atletismo della squadra, caratteristiche cardine del gioco dell’ex Pesaro.
Accoppiamenti interessanti, così come le scelte offensive per Bologna: nel corso del primo match contro l’Olimpia, Shengelia ha dovuto assolvere il difficile compito di limitare Mirotic, Mickey ha marcato Voigtmann e Jaleen Smith, giocatore dotato di grande intelligenza e fisico (rapportato al suo ruolo, ovvio), è stato accoppiato con Ricci, di taglia certamente superiore, e questo quando i tre singoli meneghini sono stati presenti contemporaneamente sul parquet di gioco. Da notare, per quanto riguarda la finale, anche il lavoro dell’ex Alba Berlino su Christon, di un Belinelli in forma smagliante su Petruccelli e del solito Hackett su Della Valle. Tanti uno contro uno intriganti, appunto, frutto di scelte particolari del coach bianconero, che hanno, in più di qualche occasione, preso di sprovvista gli avversari.
Il titolo di Mvp lo vince un insormontabile Toko Shengelia, quasi più presente sul perimetro che all’interno del pitturato, a dimostrazione della grande versatilità del numero 21 bianconero e di un’area ben coperta dai suoi compagni, i quali non hanno più di tanto necessitato del suo aiuto sotto le plance; il georgiano vince anche il premio di ‘Best Assistman’ della manifestazione, riconoscimento individuale simbolo dell’idea cestistica di coach Banchi, un’idea moderna, vivace, che vede ogni giocatore utile in qualsiasi parte del campo e tutta la squadra in continuo movimento.
Le parole dell’uomo alla guida anche della nazionale lettone nel post gara di Milano-Virtus fanno trasparire felicità per il gioco espresso dai suoi ragazzi e sono di aiuto per entrare nella mente di un allenatore estremamente attento ad ogni dettaglio di campo: “Abbiamo avuto un buon atteggiamento, mi sono un po’ lamentato nell’intervallo per tutte quelle palle perse, abbiamo cercato di trovare tiratori aperti, di lottare a rimbalzo sulle seconde opportunità, ci siamo limitati a tre palle perse e da lì la nostra partita ha preso un’altra direzione. Mi porto a casa solo la volontà della squadra di applicare il piano partita, che doveva rispondere alle tante versioni di Milano, che ci sarebbero potuto essere, a cominciare da un imprevedibile reparto di giocatori stranieri, il loro volto può cambiare anche a seconda degli stranieri che decidono di schierare. Atteggiamento volitivo, combattivo, buona continuità, qualche calo di flessione legato al momento della stagione, siamo in precampionato e nessuna squadra incontrata fino ad oggi può avvicinarsi al livello e alla intensità di gioco della Milano vista questa sera.”
Il weekend da favola della Segafredo Virtus Bologna non si è, tuttavia, limitato esclusivamente alla Supercoppa LBA, ma ha compreso anche quella femminile, vinta con merito dalle ragazze di Pierre Vincent. Il patron Massimo Zanetti e tutta la dirigenza bianconera riescono, quindi, in soli due giorni a confermarsi campioni con la squadra maschile ed a battere, per la prima volta in assoluto, la Famila Wuber Schio in una finale.