Il limbo bianconero: la nuova Segafredo di coach Scariolo e il calo di budget
La Virtus versione 2023/24 inizia a prendere forma. Dopo qualche settimana di silenzio post Gara 7 di finale scudetto, la società bianconera decide, come di consueto, di annunciare, di fatto, tutti i rinnovi ed i nuovi acquisti nel giro di una settimana, senza lasciare tempo a tifosi e addetti ai lavori di respirare.
Inizia a prendere forma la Segafredo di coach Sergio Scariolo, perché è di questo che si tratta: al netto delle considerazioni relative al budget societario, possiamo evincere come, in vista della prossima annata, Paolo Ronci, Luca Baraldi e la guida tecnica dei felsinei stiano ragionando nell’ottica di un roster più “operaio”, senza troppi nomi altisonanti, in modo da valorizzare il gruppo e l’idea di pallacanestro dell’allenatore.
Arriva Bruno Mascolo al posto di un Nico Mannion annunciato da Baskonia, Jaiteh parte in direzione Monaco e viene sostituito da Devontae Cacok, vengono rinnovati Cordinier, Abass e Belinelli, sbarca sotto le Due Torri Achille Polonara: quasi come fosse una coincidenza (spoiler: non lo è), la dirigenza della Segafredo decide di apportare modifiche in quasi tutti i ruoli, seguendo le precise indicazioni del proprio allenatore, intenzionato ad avere giocatori funzionali, con qualche anno di esperienza, con determinate caratteristiche e pronti a mettersi in gioco all’interno dello spogliatoio.
La nuova Virtus è quasi completa, quasi, appunto: da chiudere definitivamente l’accordo con Dobric, ala piccola proveniente dalla Stella Rossa, la quale andrebbe a coprire la falla lasciata dall’addio di Weems, da affrontare i temi Bako e Lundberg e da trovare una guardia di livello, in grado di far riposare Belinelli e di sostituire degnamente Teodosic anche in campo europeo, seppur sia quasi impossibile avvicinarsi a quanto fatto dal fuoriclasse serbo. Ismael Bako, attualmente, quantomeno nella testa di Scariolo, terzo centro della Segafredo, potrebbe essere scambiato con Gillespie del Bayern Monaco, tramite una trattativa non così complicata, poiché la guida tecnica della Segafredo apprezza le doti dello statunitense, mentre Pablo Laso, nuovo coach dei bavaresi, nutre un particolare interesse verso le caratteristiche del belga.
Nelle idee della società felsinea, infine, oltre a volersi liberare del pesante ingaggio di Iffe Lundberg, anche l’acquisto a titolo definitivo di Jean Montero, guardia dominicana, classe 2003, di proprietà di Gran Canaria e reduce da un redditizio prestito al Siviglia, al termine del quale ha raggiunto i 17 punti di media in ACB; per le vu nere si tratterebbe di una scommessa, ma, allo stesso tempo, di un grande rinnovamento in quella zona di campo.
Vedremo come si svilupperà il mercato in entrata ed in uscita dei bianconeri, ma il concetto di fondo è, oggi più che mai, chiaro: rivoluzionare il roster, facendo affidamento su individualità valide a livello tecnico e fisico e funzionali al gioco di coach Scariolo, senza, però, perdere di vista i dettami societari riguardo al budget.