IL PRE-PARTITA DI ATALANTA – BOLOGNA
Nel caos generale del calciomercato, in cui – a differenza della scorsa finestra invernale – non sono mancati ricchi colpi di scena, c’è una partita di capitale importanza da disputare. Non è della Champions che si tratta, bensì della Coppa Italia, tenuta in stand by da un paio di mesi a questa parte. Otto squadre rimaste, con i quarti di finale che si aprono nella serata di oggi con la sfida tra Atalanta e Bologna. La squadra di Gasperini nell’ultimo mese ha rallentato la propria corsa Scudetto, dimostrando come manchi ancora qualcosina per poter competere a lungo termine con Inter e Napoli, entrambe stoppate in questo turno di campionato. Dall’altra parte il Bologna di Vincenzo Italiano sta cavalcando l’onda dell’entusiasmo, agevolato nella serata di sabato dal vantaggio e dalla superiorità numerica ottenuta dopo appena 38 giri di lancette. I rossoblù sono stati poi bravi a gestire la sfera, finendo per sfibrare il Como, pericoloso solo nel finale con la punizione di Nico Paz, respinta egregiamente dal portiere polacco. Nel frattempo, ci ha pensato Fabbian, con il suo marchio di fabbrica (l’inserimento), ad allungare a due le distanze. Lo stesso centrocampista italiano oggetto di mercato, prima che poi quest’ultimo prendesse una piega diversa. Allora ecco il gol della liberazione, così come liberazione è stata l’esultanza di De Silvestri in occasione dell’uno a zero, con dedica speciale alla moglie, di nuovo in dolce attesa. Un Bologna in salute, che ha gamba, qualità e tanta forza da poter mettere in seria difficoltà chiunque. La fitta rete di giocatori (a detta di chi ha ritenuto il mercato estivo insufficiente) ha permesso a Vincenzo Italiano di stravolgere lo scacchiere iniziale dopo le scorie della Champions, al punto da cambiare ben nove/undicesimi. Risultato: un pari a Lisbona, paradossalmente con zero motivazioni alla base, e tre punti in casa contro il Como, squadra penalizzata dalla classifica a discapito del bel gioco espresso (eccezion fatta con i rossoblù). La Dea, invece, arriva alla sfida tramortita dai numerosi acciacchi, che hanno fatto sì che la famiglia Percassi ricorresse ai ripari, pescando tra l’altro proprio dal Bologna. Fuori Kolasinac e Scalvini, il quale si dovrà operare alla spalla dopo la caduta nella propria area di rigore contro il Barcellona, l’Atalanta ha scelto Stephan Posch come rincalzo, da impiegare come braccetto, ruolo praticato dall’austriaco ai tempi dell’Hoffenheim. Il club tedesco sembrava potesse essere la meta prediletta dal calciatore, prima che arrivasse la proposta del Como – rifiutata – e infine quella dell’Atalanta, con la speranza “che gli torni il sorriso”, come recitato da Italiano in conferenza. L’ex rossoblù figura già tra i convocati bergamaschi, orfani perdipiù di Carnesecchi, Lookman e Scamacca, la cui ovazione contro il Torino è stata gelata dopo appena qualche minuto causa terribile ricaduta. Ciò ha riaperto il mercato in entrata, con la corsa all’attaccante che alla fine non è andata a buon fine: “no” secco dell’Udinese per Lorenzo Lucca. Dunque, dopo l’attacco indiretto di Gian Piero Gasperini alla società alla vigilia di Barcellona, sono arrivati Maldini e Posch, pur perdendo i già sopracitati per infortunio e Nicolò Zaniolo, di ritorno a Firenze. Un Gasperini fumantino come suo solito, che non le manda certo a dire e non si trattiene nell’esibire la sua volontà nel voler fare di più. Il pari con il Torino, del tutto episodico, ha lasciato tanto amaro in bocca al tecnico piemontese, il quale ha alimentato il fuoco nel diverbio con arbitri e Var nel post-partita. L’Atalanta – come sottolineato dal tecnico dei felsinei – è una squadra fomentata dal proprio pubblico, per cui in casa, salvo sbavature, sembra davvero una schiacciasassi. Nel presente storico, però, gli incroci tra le due squadre parlano chiaro: tre vittorie e un pari per i rossoblù, artefici del bis consecutivo al Gewiss Stadium. Nell’anno solare 2023, per giunta, l’Atalanta ha perso tre partite contro il Bologna, facendo peggio solo con l’Inter (sei su sei). Dopo aver perso la prima partita casalinga di Coppa Italia contro il Bologna, nel 1974, l’Atalanta è rimasta imbattuta nei successivi quattro confronti in casa, grazie a tre vittorie e un pareggio. L’Atalanta nelle ultime sei edizioni per ben quattro volte è riuscita a centrare la semifinale, impresa che manca al Bologna dal 1999 con Carlo Mazzone in panchina (uno che da quelle parti di cattiva luce). Trattasi del primo vero impegno con la “i” maiuscola, dopo che negli ottavi di finali si siano presi gioco, rispettivamente, di Cesena e Monza. Gli orobici come ogni anno continuano a mantenere il primato di gol segnati, quantomeno tra Serie A e Coppa Italia, centrando perfino il podio in Champions League alle spalle di Barcellona e Dortmund. Le marcature sono un dato aggiuntivo alle tantissime chance da gol create (i cosiddetti Expected Goals), grazie al supporto dei centrocampisti, all’estro dei giocatori dietro la punta e ai gol di testa (11) che la rendono davanti a tutte le altre squadre in Europa. Gian Piero Gasperini, in caso di successo, sancirebbe un altro record con la Dea, raggiungendo Emiliano Mondonico a quota diciassette vittorie in Coppa Italia sulla panchina degli orobici. Tra i due allenatori si contano soli tre confronti, in due dei quali ad avere la meglio è stato Vincenzo italiano, nonostante uno dei due (l’anno scorso) è stato compensato con la schiacciante sconfitta al ritorno, premiante infine l’Atalanta. Tre scontri che hanno avuto del clamoroso e decisi sempre nel finale di partita, motivo per cui Italiano ha lavorato anche sugli eventuali rigori da calciare varcati i tempi regolamentari.
Foto: Bologna FC 1909