Guarda come vola la Virtus! Cinque vittorie in dieci giorni per la Segafredo
Guarda, mamma, senza mani! La Virtus vola e lo fa con il pilota automatico: cinque vittorie su altrettante partite giocate negli ultimi dieci giorni per la squadra di coach Banchi, che mantiene il primo posto in campionato e conquista il terzo in Eurolega.
L’ultimo degli atti vincenti per la Segafredo, quello di ieri sera contro Sassari, ha confermato le impressioni positive e, perché no, negative, che abbiamo evidenziato fin da inizio stagione: la formazione felsinea offre un’ottima pallacanestro, gioca di gruppo e può contare su uno spogliatoio coeso, ma deve imparare ad essere più cinica, a chiudere, insomma, prima le partite. Lo stesso coach della Segafredo ha messo in luce nel post gara come non sia possibile pensare di utilizzare un numero di energie così elevato per chiudere incontri non così complicati, quantomeno sulla carta: se non si è cinici, bisogna aumentare l’intensità in entrambe le metà campo per portare a casa i due punti e questo, alla lunga, può portare la squadra a stancarsi eccessivamente.
Al di là, però, di quelle che possono essere critiche su aspetti caratteriali del gruppo bolognese, è da mettere in luce per l’ennesima volta consecutiva la capacità della Segafredo di stringere le maglie della propria difesa nel momento catartico del match e di attaccare di sistema, muovendosi, cioè costantemente sul parquet e coinvolgendo tutti gli interpreti per costruire il miglior tiro possibile. La ricerca del tiro a più alta percentuale non è un dettaglio, soprattutto nel basket moderno e la guida tecnica delle Vu nere lo sa: variare le soluzioni offensive, saper attaccare con rapidità, ma senza fretta è, forse, la caratteristica principale di questa Virtus, in grado di colpire da post basso (di esterni e lunghi), in penetrazione, svuotando l’area con il centro sul perimetro o l’induzione al raddoppio, con tagli verso le plance e dalla lunga distanza, in seguito a svariati hand off e blocchi oltre l’arco.
Il punto interrogativo più grande, ad oggi, riguarda Devontae Cacok, ancora acerbo per i massimi livelli continentali e poco tecnico perfino per la Serie A1; sarà compito di Luca Banchi metterlo in fiducia e trasmettergli la sua idea di pallacanestro europea, anche se caratterizzata da ritmi non così diversi rispetto a quelli statunitensi. Il mancato apporto del numero 15, unito all’assenza forzata di Achille Polonara, sta costringendo l’allenatore bianconero ad un utilizzo massiccio di Tornike Shengelia, Mvp del primo mese della Segafredo, ma bisognoso di minuti per rifiatare e ricaricare le batterie di corpo e mente: il rischio per Bologna, infatti, è che i giocatori più preziosi per l’Eurolega, molto spesso coincidenti con le individualità meno giovani, possano esaurire le proprie forze troppo in fretta e rendere meno tra qualche mese. Shengelia, Hackett, Belinelli e Dunston su tutti hanno bisogno di rimanere in panchina in qualche occasione e per questo è fondamentale mettersi nella condizione di poter gestire delle intere partite senza il loro apporto.
La Virtus è viva, oggi più che mai e l’entusiasmo del pubblico felsineo ne è la dimostrazione. Il processo di crescita, come è normale che sia, procede in maniera non così spedita, quantomeno sulle problematiche più importanti: la Segafredo matura arriverà, ora la parola chiave è “pazienza”, godendo, nel frattempo, per le tante vittorie ed il gioco offerto dalla squadra.