Il pre-partita di Bologna-Verona
Siamo arrivati al giro di boa di un anno solare che ha arricchito come non mai il popolo bolognese. Una piazza in festa dove aver ottenuto un traguardo che nessuno si sarebbe mai aspettato a inizio anno: la Champions League. Dopo le turbolenze estive e l’inizio claudicante, il Bologna ha saputo alzare i giri del motore e nell’ultimo periodo vanta un ruolo da grande della classe: solo Atalanta, Inter e Napoli hanno ottenuto più punti nelle ultime cinque gare.
L’ostacolo per i rossoblù è rappresentato dall’Hellas Verona, la quale viene da una sconfitta casalinga con il Milan e da ulteriori 4 sconfitte nelle precedenti 5. La vittoria pirotecnica al Tardini è stata una boccata d’ossigeno per la troupe di Paolo Zanetti, oramai entrato in un pessimo loop da cui sembrava non uscirne più. La classifica recita gli scaligeri in quart’ultima posizione, appena fuori dalla zona retrocessione e il Bologna appena fuori dalla zona Europa, non dimenticando del recupero con il Milan ancora da disputare.
Zanetti e il Verona nel recente storico hanno creato più di qualche grattacapo ai felsinei. Infatti, negli ultimi cinque scontri soltanto una volta quest’ultimi hanno avuto la meglio (l’anno passato proprio al Dall’Ara) e non registrano una striscia di due successi consecutivi contro gli scaligeri dal 2018. E poi c’è Zanetti, che vanta il 100% di successi in Serie A insieme a Parma (1/1) e Venezia (1/1) e tra queste è quella contro cui vanta più gare nella massima serie (3/3).
Bilancio equilibrato, invece, tra i due allenatori, con Italiano che ogni volta che ha battuto gli scaligeri davanti al proprio pubblico ha sempre mantenuto la propria porta intatta. Lo stesso tecnico che è un ex della sfida, lui che ha vestito la maglia del Verona in due mandati vincendo anche un campionato cadetto. L’altro ex, sempre sponda rossoblù, è Nicolò Casale, lanciato in Serie A proprio dai veneti con i quali è imbattuto contro il Bologna. Per concludere al meglio la cena, i rossoblù si preparano a gustarsi il dolce. Nelle 36 partite annuali, il Bologna – stando ai numeri – ha totalizzato 65 punti, cioè una media di 1,80 a partita, spartiti tra Thiago Motta e Italiano. Ancor più sensibile il dato sulle sconfitte (soltanto 5), a fronte delle 17 vittorie (9 delle quali in trasferta), con i numerosissimi pareggi come restante parte. Solo Inter e Atalanta hanno totalizzato più punti, con la Lazio davanti al Bologna, ma pur sempre con una partita in più.
Dopo la vittoria a Torino con i granata, il tecnico siculo ha concesso ai suoi un giorno in più di riposo, mantenendo la promessa: ciò ha permesso anche a Ndoye di essere amalgamato con il gruppo dopo l’infortunio alla caviglia contro la Fiorentina. Tra le altre, sul campo è riapparso perfino Nicolò Cambiaghi, fortemente voluto dallo stesso ex viola ma purtroppo inutilizzato per via della lesione al crociato. C’è caso che Italiano opti per la formazione migliore a disposizione, facendo riferimento anche del rientro delle sue due frecce sugli esterni – Orsolini e lo stesso Ndoye – per poi appianare il dubbio tra Castro e Dallinga.
Entrambi citati alla vigilia in conferenza stampa, confermando la sana competizione tra i due a piena dimostrazione del gol siglato dall’olandese a Torino, verso cui Castro si è immediatamente lanciato. Non è mancata la domanda inerente al mercato, con Italiano che ha parlato di possibilità e non di garanzie, sulle quali si avranno modo e tempo di pensarci dopo l’impegno odierno. Già, perché, a differenza delle altre squadre, il Bologna – così come l’Inter, Atalanta, Juventus e Milan, avranno più tempo per rimuginare sul mercato, non scendendo in campo nel weekend della Befana per via degli impegni in Arabia della Supercoppa italiana.
A proposito di mercato, i giornali riempiono le pagine d’inchiostro con varie voci e intrecci proprio tra Bologna e Verona, con ben tre osservati speciali in casa veronese: Reda Belahyane, Jackson Tchatchoua e Tomas Suslov. Con ogni probabilità questa sera scenderanno tutti dal 1’, per cui Sartori e Di Vaio sono richiamati all’attenti per periziare più da vicino le tre pedine di Zanetti. Zanetti che dovrà fare a meno del lungodegente Harroui, oltre che di Frese e Cruz, facendo leva tutto su Tengstedt, una bella novità del nostro campionato. Il norvegese è il capocannoniere della formazione veneta (5), in una squadra che crea poco ma ha una percentuale di realizzazione maggiore di quella rossoblù.
L’Hellas è una formazione ossidata, con grosse lacune sia in fase di costruzione che in quella globalmente difensiva. I quaranta gol incassati la vedono ultima non solo in Italia, bensì nei top cinque campionati europei, seconda solo al Wolverhampton. Ci si aspetta una gara in cui Zanetti – come suo solito fare al Dall’Ara – infonderà ai suoi di abbassare il proprio baricentro, concedendo il pallino del gioco nelle mani dei rossoblù, che il più delle volte utilizzano il primo tempo per sfibrare gli avversari, per poi stanarli e colpire nel secondo. Il Bologna è chiamato al lieto fine, l’ultima pagina di un capitolo – anzi, un libro – meraviglioso, a cui servono soltanto i ringraziamenti.
Foto: Bologna FC 1909