Bologna-Empoli: il pre-partita
Dall’urna delle palline a Montecarlo giovedì pomeriggio sono uscite le prossime avversarie del Bologna in Champions League: Borussia Dortmund, Lille, Monaco, Shaktar Donetsk in casa; Liverpool, Benfica, Sporting Lisbona e Aston Villa in trasferta. Il Bologna fa il suo esordio nella massima competizione europea nell’anno del nuovo format, più avvincente e con più partite quantomeno nella prima parte. Visibilmente emozionato Fenucci e spaesato Saputo, entrambi increduli di poter far parte dell’élite del panorama europeo.
Se in campo intercontinentale i rossoblù devono ancora fare i conti con l’attesa (che ne aumenta il desiderio), in campionato latita il raccolto. La parentesi insufficiente del Maradona ha addolorato tutti coloro che si erano fatti la bocca con la gara d’esordio con l’Udinese, facendo un passo indietro sotto ogni punto di vista. La negatività ha preso il sopravvento e ha logorato tutte le vedove di Motta, gli stessi che lo trafiggevano dopo il solo punto raccolto nelle prime quattro partite in panchina. Guarda caso tra esse c’era proprio l’Empoli, allora di Paolo Zanetti, barricatosi sotto la linea del pallone salvo poi punire in contropiede per poi essere baciato dalla fortuna con il doppio legno.
Tranne lo scorso anno, in cui i rossoblù hanno ottenuto il bottino pieno con i toscani, nelle ultime stagioni gli ospiti hanno creato più di qualche grattacapo; sempre adiuvati da pali, traverse o autogol. Nel valzer delle panchine, perfino l’Empoli ha cambiato le carte: fuori Davide Nicola – il mago delle salvezze – e dentro Roberto D’Aversa. Costui è partito con il gas aperto in questa nuova stagione, raccogliendo 4 punti con Monza in casa e Roma all’Olimpico. Contro i brianzoli uno sciapo zero a zero – complice il manto erboso del Castellani – ha fatto sbadigliare i settemila spettatori sugli spalti; mentre nella capitale è arrivata una sorprendente vittoria, nonostante un finale sotto assedio.
Una buonissima prima frazione, in cui l’Empoli avrebbe meritato perfino qualcosa in più dello striminzito vantaggio; nella ripresa, dopo il raddoppio, sono venuti fuori i giallorossi creando scompiglio con l’ingresso di Shumurodov. Negli ultimi giorni di mercato, che si concluderà proprio in tarda serata, i toscani hanno salutato il solo Walukiewicz dallo scacchiere iniziale, sostituito con Mattia De Sciglio, fuori dai piani di Thiago Motta alla Juventus. Da non dimenticare come, nel 3-4-2-1 adottato finora da D’Aversa, manchi ancora Zurkowski, in infermeria ancora per un mese. Davanti, invece, l’arrivo di Pietro Pellegri rappresenta una valida alternativa ai già presenti Colombo, Solbakken ed Esposito, tutti ugualmente presenti nell’ultima partita di campionato.
Dall’altra parte, è finita la fantomatica telenovela per il dopo-Calafiori: da Hummels a Logan Costa, passando per i vari Bijol, Alexandro Ribeiro, Niakatè e Kiwior è arrivato Casale. Sarà, dunque, l’ex biancoceleste a colmare il tassello mancante: la formula è quella del prestito per 1,5 milioni di euro con riscatto fissato a 6,5 in caso di raggiungimento delle prossime Coppe. Il centrale italiano, uscito malconcio nella trasferta di Udine, non sarà della partita e sfrutterà poi la sosta per amalgamarsi con il gruppo. Chi invece sarà presente – da capire se dal 1’ o a gara in corso – sono i vari Pobega e Iling-Junior, ricordando come Benjamin Dominguez è dovuto rientrare in Argentina per il visto.
Persiste, se non addirittura si allunga, la lista degli infortunati: oltre ai lungodegenti Ferguson ed El Azzouzi, Ndoye ne avrà per un paio di settimane a causa della lesione di primo grado del bicipite femorale destro. Escluse lesioni per Erlic, lasciato a riposo per vie precauzionali; al suo posto Lucumì, colpevole in occasione del secondo e terzo gol al Maradona. L’esclusione di Ndoye crea ballottaggi sul versante di sinistra: la domanda che tutti si pongono è se finalmente sarà il turno di Karlsson dall’inizio.
In conferenza stampa, Vincenzo Italiano ha citato le condizioni precarie dello svedese, voluto fortemente dallo stesso tecnico ai tempi di Firenze: “Non disputa partite intere, o lo si fa partire dall’inizio consapevole del cambio obbligato o lo metti dentro mezz’ora sperando faccia la differenza, a Napoli mi aspettavo di più”. Tra gli spalti c’è grande curiosità, l’attesa è finita così come gli alibi, si vogliono risposte sul campo siccome la società ci ha puntato tanto. Nel giorno dell’ufficialità del calendario Champions e della parola “fine” al calciomercato, il Bologna vuole regalarsi i primi tre punti, per di più davanti al proprio pubblico.
Foto: Bologna Fc 1909