IL PRE-PARTITA DI ATALANTA-BOLOGNA
In passato, l’Atalanta spazzolava qualsiasi formazione gli capitasse davanti dinanzi al proprio pubblico. L’eco di Bergamo (non il giornale) a fare da frastuono e a intimorire gli avversari, resi flebili davanti a una curva di simil cantore. Il Bologna, però, nelle ultime stagioni ha invertito la rotta e dopo sette sconfitte consecutive al Gewiss Stadium, è arrivato un pari a reti bianche più che sofferto dopo il quale è arrivata la vittoria.
Da quando i rossoblù risiedono stabilmente nella parte di destra di classifica – periodo coincidente alle ultime tre stagioni – il bilancio ha peso tutto in favore dei felsinei. Le reti di Sansone e Orsolini nel 2023, quelle di Zirkzee e Ferguson l’anno passato e quella di Castro poco più di due mesi fa: tre su tre e opera completata. Cinque reti, tutte nei secondi tempi, valevoli per sei punti e un passaggio storico in semifinale di Coppa Italia, in cui tutti siamo trepidanti per l’atto (quasi) conclusivo. Nel mentre prosegue il cammino in campionato, dove il Bologna è impegnato agli straordinari in un trittico di impegni che fino a qualche settimana fa poteva costare caro a ben tre competitor per la lotta Scudetto.
I risultati nell’ultimo mese hanno, però, evidenziato un calo drastico dei ragazzi di Gasperini, passati a contendersi un posto per la vetta a doversi guardare le spalle dalle numerose inseguitrici per la volata Champions. Dovesse finire oggi il campionato, sarebbe del Bologna l’ultima casella valida; rossoblù inseguiti a ruota da Juventus e Lazio prima e Roma, Lazio e Fiorentina poi. Oggi la formazione di Vincenzo Italiano non solo avrebbe la possibilità di bissare quanto fatto in Coppa Italia al Gewiss Stadium, bensì, con un successo, vorrebbe dire scavalcare proprio gli orobici inserendosi in solitaria al terzo posto.
Intanto arrivano segnali più o meno di conforto sulle infermerie: con una squadra rimaneggiata, Gasperini può contare sul ritorno di Kossounou tra i convocati; Holm (ex della sfida) e Odgaard amalgamati con il gruppo e freschi di convocazione dopo gli allarmismi di metà settimana. Nel momento di massima resa i rossoblù sono stati reinvestiti dagli infortuni: al recupero di Castro, hanno poi dato forfait Calabria al Castellani, Ferguson a istanti dal fischio d’inizio con il Napoli e Skorupski a partita in corso. Questi ne avranno per almeno un paio di settimane, così come a Bergamo – oltre ai lungodegenti Scalvini e Scamacca – rilevante l’assenza di Charles De Katelaere, meno quella di Posch (altro ex).
A proposito di vecchie conoscenze, sarà una gara dal cantore romantico per Remo Freuler, una cosiddetta vecchia gloria, uno dei capostipiti del primo Gasperini capace di rendere grande l’Atalanta. Di fronte a lui, l’amico nonché l’ex compagno di mille battaglie, Marten De Roon, un po’ in calo nell’ultimo periodo, ma pur sempre uno dei più chilometrati dell’intera Serie A. E poi eccolo lì, il tanto famigerato “cobra di Lodi”, a detta di molti il miglior direttore sportivo in Italia e finito nei radar di grandi società italiane, disorganizzate a livello dirigenziale.
L’agglomerato non finisce qui, perché non tutti si ricorderanno Riccardo Orsolini con la maglia dei lombardi: lui che collezionò circa una decina di presenza nella stagione 2017-18 quando si calò nel massimo campionato. All’ascolano, tra le altre, fu annullata quella che sarebbe stata la sua prima rete in Serie A nella sfida vinta per cinque a uno contro il Crotone per una presunta posizione di offside. A fine stagione le due strade si divisero, a discapito del pensiero dello stesso Sartori – oggi ritrovato, e lui scelse Bologna come meta da cui ri-partire. Oggi è un simbolo della città, amato dai più piccoli e acclamato dai più grandi; certezza e garanzia, così come testimoniato dai numeri capaci di far ricredere una testa dura come Luciano Spalletti.
Riccardo, come solita parafrasare la legge dell’ex, ha timbrato il segno tre volte contro la formazione orobica, l’ultimo dei quali interruppe un digiuno di successi in casa della Dea lungo 13 anni. Le medaglie sembrano essersi rovesciate oggigiorno: l’Atalanta rimasta a secco di gol e punti nelle ultime tre sfide – seppur con Inter, Fiorentina e Lazio – con l’ultima vittoria casalinga al 21 gennaio in Champions League contro lo Sturm Graz. Se si considera solo la massima serie italiana, bisogna tornare ulteriormente indietro di un mese quando al Gewiss Stadium si è presentato un Empoli sibillino. Le insidie, però, permangono, così come l’abbondanza qualitativa sulla trequarti, nella quale vi è sempre il dubbio più amletico sul quale preparare la partita.
Qualche parola sopra le righe ha fatto scalpore in casa Atalanta, anche se sappiamo essere Gasperini un uomo che non le manda a dire, senza filtro e un pizzico di presunzione maturata con i risultati sul campo. Che sia effettivamente il suo ultimo anno? Solo il tempo ci darà le risposte. Di fronte, l’allenatore del mese di marzo, Vincenzo Italiano ha scaldato i cuori rossoblù, ha messo ulteriore benzina nel motore dei ragazzi e sta facendo trapelare il concetto di come il suo gioco non sia solo “heavy metal”. Due squadre con preconcetti simili e un ritmo forsennato che storpia con quello abitudinale del calcio visto in Italia. Se una pare in caduta libera, ma pur sempre una macchina da gol, l’altra sta cavalcando l’onda dell’entusiasmo, con il quarto attacco più prolifico in A e il maggior numero di punti guadagnati da situazione di svantaggio.
Non è un caso, infatti, che a detta di chi parla per partito preso, Italiano ha saputo mantenere saldo il gruppo rimarcando l’importanza di come nei secondi tempi – frutto dei cambi – venga fuori il vero Bologna (Napoli docet). Anche la Dea spesso e volentieri, quando non riesci a indirizzare fin da subito la partita, tende a svoltarla con i cambi, facendo ruotare anche Mateo Retegui, capocannoniere della Serie A. Arbitro della sfida Maurizio Mariani della sezione di Aprilia, uno dei più affidabili oggigiorno: con il Bologna bilancio in perfetto equilibrio (otto i successi, così come le sconfitte, due i pari); ventidue i fischietti con l’Atalanta, di cui otto trionfi, dieci sconfitte e le restanti, pari. Un precedente, tra le altre, tra Bologna e Atalanta: in quell’occasione ebbero la meglio i bergamaschi al Dall’Ara nella stagione 2017-2018. Era un’altra Atalanta, ma anche un altro Bologna.
Foto: Bologna FC 1909