
Castro e Ndoye fanno la festa al Milan: il Bologna batte i rossoneri nel recupero per 2-1
C’è chi le difficoltà e le prestazioni opache riesce a mettersele alle spalle e ripartire, chi invece è vittima dei fantasmi che la tormentano da inizio anno e non riesce ad affrancarsi da essi. È la storia dietro la partita tra Bologna e Milan, dove i rossoblù superano i rossoneri per 2-1 al termine di una rimonta perfetta. I felsinei si gettano alle spalle la brutta trasferta di Parma e mettono le mani sulla gara, mentre gli ospiti funzionano a tratti e non riescono a mettere in mostra l’infinito talento a loro disposizione.
Al vantaggio di Rafa Leao nel finale di primo tempo, i bolognesi rispondono con le reti di Castro e Ndoye nel secondo tempo, in due azioni che hanno scatenato le polemiche della squadra ospite. Sul primo gol c’è il tocco con il polso di Fabbian, prima della rete dell’argentino, mentre sul gol dello svizzero, l’azione nasce da una rimessa laterale assegnata dopo un controllo sulla linea di Cambiaghi nell’azione antecedente. Questo però non cambia la sostanza della gara: il successo proietta al Bologna al sesto posto solitario, staccando i rossoneri e superando la Fiorentina, entrando prepotentemente in zona Europa League.
Per la gara contro i meneghini Italiano non fa calcoli: davanti a Skorupski la scelta coraggiosa è quella di De Silvestri, schierato faccia a faccia contro Leao. Miranda gioca a sinistra con Casale titolare al fianco di Beukema. Ferguson è il secondo mediano al fianco di Freuler, mentre Fabbian torna in trequarti in un ruolo molto simile come posizione a quello di Odgaard. Ndoye a destra e Dominguez a sinistra, completano la trequarti alle spalle di Castro. Conceiçao sceglie Jiménez, Thiaw, Pavlovic e Theo Hernandez, davanti a Maignan. Musah gioca in trequarti con Joao Félix e Rafa Leao alle spalle di Santi Giménez, mentre Reijnders e Fofana sono i due mediani milanisti.
La partita parte con i fuochi d’artificio: due maxi occasioni da gol in meno di 70’’, una per parte, che danno subito una scossa alla gara. Il match non è però caratterizzato da un continuo botta e risposta come quell’inizio ha suggerito. Il Bologna mette poco alla volta le mani sulla gara. Possesso avvolgente e accelerazioni sempre pericolose mettono in grave difficoltà i meneghini, i quali però resistono. La qualità del Milan però emerge nel finale e in un lampo trovano la rete del vantaggio. Ottima sponda di Giménez, nell’unico vero contrasto vinto contro Casale per Leao. Il portoghese supera De Silvestri e Skorupski con la sua velocità e mette in porta, beffando i felsinei al termine di un ottimo primo tempo.
La reazione degli emiliani però non si fa attendere. In appena 3 minuti di secondo tempo il Bologna trova la rete del pari. Cross dalla trequarti su punizione, che Fabbian addomestica, facendo involontariamente la sponda per Castro, il quale realizza il gol da pochi passi. Polemiche in casa milanista per il tocco tra petto e polso del numero 80 bolognese, ma il regolamento, nella sua lettura integrale. lo scagiona. Non essendo lui a realizzare la rete nell’immediato ed essendo il contatto involontario, nato da un movimento naturale del braccio attaccato al corpo, il gol viene convalidato e vale il pari ai felsinei.
Il Bologna mantiene il controllo della gara per tutta la sua durata, subendo solo per una piccola frazione nella fase centrale della ripresa. Solo Musah però spaventa realmente Skorupski, costringendolo a una parata di puro istinto. I cambi incoronano i felsinei e sono proprio loro a chiudere la gara e metterla in ghiaccio nel finale, nonostante a realizzare il gol sia un altro.
Nello specifico sono Odgaard, Dallinga e soprattutto Cambiaghi a dare la scossa al Bologna. Una sgasata dell’ex Empoli sulla fascia sinistra vale la rimessa laterale in cui Miranda gli consegna nuovamente il pallone. Cross in area su cui Ndoye vince il duello con Pavlovic per mettere in porta alle spalle di Maignan. Anche qui proteste rossonere perché sull’accelerazione iniziale dell’esterno rossoblù, il pallone per Conceiçao era uscito prima dell’ultimo tocco di Jimenez, rendendo così da annullare la rete emiliana, in una situazione in cui il Var non può intervenire.
Nel finale c’è tanta battaglia e tantissimo lavoro sporco da parte di Dallinga e Odgaard, entrambi sontuosi nei duelli con i difensori avversari, mantenendo così la sfera spesso lontana dalla metà campo bolognese. Il triplice fischio arriva dopo 5’ di recupero, celebrando una vittoria autoritaria del Bologna. Una festa totale se si pensa anche alle polemiche che avevano anticipato questa gara e le ragioni dietro il suo iniziale rinvio, quando la città era ancora ferita dall’alluvione appena avvenuta.
Ndoye formato MVP schiaccia e costringe Theo Hernandez a una prestazione di grande sacrificio. Nei tanti duelli con il terzino francese è sempre lo svizzero ad uscirne palla al piede, frustrando anche l’esterno rossonero. È pressoché impossibile trovare un giocatore insufficiente tra i felsinei, ma più di tutti merita le luci della ribalta Nicolò Casale. Criticato spesso anche immeritevolmente, il centrale ex Lazio limita perfettamente Giménez, costringendolo a giocare solo di sponda. Almeno due interventi preziosissimi nelle fasi conclusive di gara e un palo colpito sugli sviluppi di corner. Una seria candidatura per un finale di stagione da protagonista.
I numeri della gara premiano la gara degli emiliani e sanciscono tutto il merito dei ragazzi di Italiano nel risultato conseguito. Il Bologna palleggia per il 57% del tempo totale, completando 366 passaggi, con una precisione dell’82%. I meneghini, nel restante 43% di gara, concludono 247 fraseggi, con un tasso di conversione del 74%.
È sottoporta dove però i bolognesi si impongono con qualità e quantità. Sono 14 i tentativi complessivi da parte dei rossoblù contro gli 8 avversari (4 a 4 nei tiri in porta), ma è la qualità di queste occasioni che fa la differenza. Secondo gli expected goals gli emiliani combinano per 2,32 xG, mentre i rossoneri si fermano a 1,56 xG. Quattro grandi occasioni da gol per il Bologna (dal valore superiore a 0,30 xG), contro le due degli ospiti a ribadire ancora una volta il merito dei padroni di casa.
Ora la classifica perde ufficialmente tutti gli asterischi. Il Bologna è pronto per il finale di stagione: 36 punti disponibili in 12 giornate per continuare l’inseguimento all’Europa, nel mezzo almeno due semifinali di Coppa Italia (andata e ritorno) da giocare contro l’Empoli. Gli ingredienti per un finale da sogno ci sono tutti, il duro lavoro servirà a trasformarli in realtà. Ma se questo sarà l’atteggiamento, è giusto continuare a sognare, magari quest’anno sarà davvero tre volte Natale.