
Bologna stanco e impreciso, a Lecce solo uno spento 0-0
Vincere un quarto di finale di Coppa Italia a Bergamo contro l’Atalanta è croce e delizia e il Bologna ha dovuto espiare le proprie colpe nella dura trasferta del Via del Mare. A Lecce i felsinei non vanno oltre lo 0-0 in una gara spenta condizionata dai tanti, troppi, errori in fase di costruzione dei bolognesi. Dallinga illude con un gol tirato fuori da una mischia in area di rigore, ma la partenza dell’olandese è viziata da un fuorigioco millimetrico. Il pareggio emiliano permette al Milan di agganciare nuovamente i rossoblù in classifica, mentre si allontana la zona Champions League per le vittorie di Lazio e Juventus, in attesa della Fiorentina.
Per la sfida contro i salentini Italiano non si discosta molto dall’interpretazione tipo della formazione titolare. Riposo per Beukema, al suo posto c’è Casale con Lucumí davanti a Skorupski, mentre sulle corsie corrono De Silvestri e Lykogiannis. In mediana si ripropone la coppia composta da Freuler e Pobega, mentre Fabbian sostituisce in trequarti l’infortunato Odgaard. A destra corre Ndoye, Dominguez a sinistra, mentre in avanti c’è Castro. In casa Lecce invece panchina per l’ex della sfida Karlsson, in avanti c’è Kristovic, supportato da Pierotti, Helgason e Morente. Per il resto confermato lo scheletro della squadra giallorossa, con Ramadani e Cooulibaly in mediana, Falcone protetto invece dalla linea a quattro con Guilbert, Baschirotto, Jean e Gallo.
Le scorie della battaglia vissuta martedì sera al Gewiss Stadium si sentono tutte e si traducono in errori banali, che nei primi minuti mettono in severa difficoltà il Bologna. Per fortuna dei rossoblù lo stato di forma di Skorupski in questa stagione è semplicemente magnifico. Il portiere polacco è super sia su Morente, sia su Helgason nei primi 20’. I giallorossi hanno di che disperarsi per le occasioni fallite in avvio di gara.
La partita del Bologna non è passiva, la squadra di Italiano si fa rispettare e nonostante le tantissime difficoltà in fase di costruzione, riesce a mettere sotto pressione i rivali. Sono tantissimi i passaggi sbagliati dagli ospiti e troppo spesso lo spazio tra i reparti è ampio, precludendo così una gestione fluida del possesso. Le occasioni non mancano, ma Falcone non è mai costretto a interventi difficili, come quelli di cui invece si rende protagonista Skorupski.
Nel secondo tempo sarebbe lecito aspettarsi la reazione dei felsinei, ma la realtà è che il copione di gara non cambia. Il Bologna alza in maniera importante il proprio baricentro, palleggiando a lungo con tutti e dieci i giocatori di movimento nella metà campo avversaria. La squadra bolognese manca però di ritmo e le azioni da gol vere sono solo episodi sporadiche di un dominio non tradotto però in occasioni. Visto lo sviluppo del primo tempo, il rischio sarebbe quello di esporsi a ripartenze lunghe in campo aperto, ma da quel punto di vista le velleità salentine sono sempre ben contenute dai rossoblù.
Sul finale di gara il Bologna avrebbe anche l’occasione per vincere la gara. I cambi di Italiano sbilanciano molto la formazione e sugli sviluppi di calcio d’angolo, Pobega tocca per Dallinga. L’olandese traduce in porta, ma la posizione di partenza è oltre per una questione di millimetri, risultando così in offside, segnalato dal guardalinee e poi confermato dal Var dopo una lunga revisione. L’ultima emozione di una gara brutta dove la stanchezza ha avuto la meglio del Bologna e dove al Lecce, dopo le occasione fallite a inizio gara, è andato bene strappare un punto prezioso.
I numeri della gara vedono i ragazzi di Italiano avere margine in quasi tutte le voci statistiche della gara, ma senza mettere in maniera nette le mani sulla gara. Gli ospiti vincono lotta per il possesso palla, mantenendo il pallone per il 59% del tempo, completando però solo l’80% dei passaggi (365 in totale). Dall’altra parte della barricata il Lecce nel restante 41% del tempo, completa 215 fraseggi, ovvero il 69% del totale.
In zona gol gli emiliani sono più produttivi, con 8 tiri totali tentati contro i 6 dei salentini. Anche il numero di tiri in porta premia i rossoblù, con 2 tentativi a 1 nello specchio per gli emiliani, ma questo non si traduce in gol. Il pareggio alla fine è il risultato più giusto, come testimonia il dato degli expectes goals, dove il Bologna combina per 0,85 xG, contro gli 0,84 xG dei padroni di casa.