Il Bologna sogna la Coppa, Atalanta battuto 0-1 e semifinale conquistata 26 anni dopo l’ultima volta
Lo scorso anno si interruppe proprio qui ai quarti di finale il percorso del Bologna in Coppa Italia. I rossoblù caddero proprio contro Italiano e la sua Fiorentina al Franchi. Avanti veloci però di 12 mesi e i felsinei questa volta riescono a fare il passo in avanti. I rossoblù infatti ribaltano il pronostico e vincono al Gewiss Stadium per 0-1 e dopo 26 anni ottengono il diritto per ritornare a giocare una semifinale della coppa nazionale. A decidere la gara è il colpo di testa di Castro, il quale sancisce il successo emiliano.
Il processo per arrivare a questo risultato non è stato facile. Di fronte al proprio pubblico l’Atalanta ha giocato una partita maschia, tipica del gioco di Gasperini. Ne è nata una sfida dall’elevato tasso agonistico e molto fisica in ogni momento. A fare da ago della bilancia, con ogni probabilità, è stata la qualità dei portieri, con Skorupski sugli scudi, MVP di serata, di fronte invece all’errore decisivo di Rui Patricio.
Italiano non sottovaluta l’impegno di Coppa, al contrario lo onora schierando la migliore squadra possibile. Davanti a Skorupski c’è la linea a quattro composta da Holm, Beukema, Lucumí e Lykogiannis. In mediana Freuler lavora con Pobega, mentre Fabbian è il trequartista con Odgaard e Ndoye ad alternarsi sulle corsie a supporto di Dallinga.
Entrambi gli allenatori puntano forte sui duelli uno contro uno a tutto campo e alcuni degli accoppiamenti sono importanti ai fini della gara. In difesa l’Atalanta mette Hien sulle tracce di Dallinga, Djimsiti su Odgaard, De Roon su Fabbian, mentre Ndoye cerca di fuggire la propria marcatura (inizialmente Toloi) cambiando spesso la propria fascia di partenza. In casa Bologna invece Lucumí prende in consegna De Ketelaere, con Beukema contro Retegui, mentre gli inserimenti di Pasalic vengono seguiti dal giocatore più vicino tra Freuler e Pobega.
Il primo tempo dell’incontro è molto bloccato, con le due squadre incapaci di avere ragione l’una dell’altra. Il Bologna pressa molto alto, costringendo l’Atalanta ad abbassarsi molto per gestire il pallone. I felsinei da parte loro sono migliori in fase di possesso rispetto agli avversari nella prima frazione, ma sono incapaci di creare pericoli dalle parti di Rui Patricio. Il risultato è una prima frazione da appena due tiri in porta tra entrambe le parti. Da segnalare nella prima frazione purtroppo l’infortunio muscolare che colpisce Odgaard, costretto a lasciare anzitempo la contesa.
Nella ripresa però cambia di molto lo spartito suonato. L’Atalanta alza di molto il proprio baricentro e attacca la profondità con molta più convinzione. Salgono in cattedra gli esterni orobici, ma soprattutto si veste da Superman il buon Skorupski. Sono tre gli interventi preziosissimi da parte dell’estremo difensore bolognese, a respingere i tentativi di Bellanova, Brescianini e Cuadrado. Dall’altra parte invece Rui Patricio si distingue per un paio di interventi, preziosi, specialmente su Holm e Pobega.
Proprio la differenza tra i due portieri decreterà il risultato finale. Nella girandola di cambi infatti, dopo una buona prestazione nella ripresa, Dallinga lascia il campo a Castro e proprio il Toto argentino realizza il gol che vale la semifinale. Appena entrato il numero 9 infatti sfrutta la punizione da trequarti di campo di Lykogiannis: un tiro-cross potente sul secondo palo. Il portiere portoghese non esce il pallone e attende la sfera, ma prima dell’impatto viene anticipato dal classe 2004 emiliano, il quale realizza di testa il gol della vittoria.
Sull’assalto finale degli orobici, il Bologna si difende con ordine, complice anche l’ingresso di un difensore extra come Casale e alla fine riesce a strappare un successo storico. Quarto risultato utile dei felsinei nelle ultime quattro contro l’Atalanta e un successo che, 26 anni dopo l’ultima volta, rilancia gli emiliani tra le prime 4 della Coppa Italia. Italiano mantiene il suo ritmo altissimo nelle competizioni a eliminazione diretta, centrando la sua quarta semifinale della coppa nazionale consecutiva.
Un successo costruito sulla compattezza e la giusta ripartizione delle responsabilità, ottenuto con il cinismo tipico della grande squadra. Super partita da parte di Skorupski, per distacco il migliore in campo, capace di dare una fiducia enorme a tutto il reparto arretrato. Almeno 3 interventi fondamentali da parte del polacco, il quale si conferma a un livello altissimo dopo la super Champions League disputata. Il colpo del ko lo realizza Castro, un ragazzo prodigio dal potenziale ancora ampiamente inesplorato, il quale comincia a mostrare anche l’istinto del killer da area di rigore.
Per quanto riguarda i numeri della gara, questi confermano il grande equilibrio visto in campo. Un plauso a Marinelli, che al netto di qualche svista su alcuni contatti, lascia molto speso spazio al gioco anche molto fisico, per un totale di oltre 59 minuti di gioco effettivo. In termini di possesso però la sfida la vince l’Atalanta, palleggiando per il 55% del tempo totale contro il 45% bolognese. I felsinei sono però più precisi con un 81% di precisione ei 321 passaggi completati. Solo 80% invece per i bergamaschi, sui 386 fraseggi conclusi.
L’equilibrio si conferma anche in zona gol con 13 tiri a testa tentati dalle due squadre. Più precisi gli orobici con 5 tentativi nello specchio, mentre gli emiliani ne contano solo 3. Anche alla voce degli expected goals le statistiche sono tutto sommato in parità: l’Atalanta costruisce un totale di 1,62 xG, mentre il Bologna si ferma a quota 1,45 xG.