Bologna-Juventus:intrecci continui
Il pubblico bolognese si prepara a colorare di rosso e di blu un’intera città, che da una settimana a questa parte è letteralmente in visibilio. Chi ancora placa gli animi è Thiago Motta, con due piedi in una sola scarpa ancor prima che il campionato finisca. Già, perché da mesi a questa parte, oltre all’incredibile cavalcata che ha accompagnato il Bologna a raggiungere l’ambitissima competizione dalle grandi orecchie, sul tecnico italo-brasiliano se n’è detta di ogni, salvo poi addirittura già delinearlo sulla panchina della Juventus. In effetti tutti i nodi vengono poi al pettine, e quello che si è inscenato in settimana sponda bianconera non ha fatto altro che alimentare il caos.
Caos nato nell’immediato triplice fischio di Maresca: i bianconeri sono festosi sul prato verde, ma di festeggiare Allegri proprio non ne vuole sapere. Il tecnico toscano va letteralmente su di giri, invocando un torpiloquio continuo, sradicandosi la camicia e perfino esponendosi pubblicamente al vilipendio nei confronti di Giuntoli. Un amore mai sbocciato quello con il nuovo direttore sportivo dei bianconeri, che già qualche mese addietro aveva fatto capire come prediligesse un allenatore in grado di far giocare i propri calciatori. Risultato del putiferio: Allegri out, dentro Montero, traghettatore per queste ultime due curve. Una di queste, però, risulta cruciale per il terzo posto, proprio quella di questa sera, match con il quale si concluderà questo trentasettesimo turno di Serie A.
Dopo il pari della Juventus in casa con la Salernitana e la vittoria – arrivata il giorno prima – al Maradona, il Bologna si è posizionato in seduta stante al terzo posto in classifica, il che significherebbe un aumento delle proprie entrate. Ecco che dunque la gara di questa sera diventa importante, al di là dell’odio maturato dai bolognesi nei confronti “di quelli là”. A prescindere da come andrà, la stagione dei rossoblù resterà sempre encomiabile, un qualcosa di mai visto prima d’ora (o quantomeno, che non si vedeva dal ’64). Parata rimandata causa maltempo a mercoledì: tour per Bologna a seguire il pullman di staff e calciatori, annunciate le tappe: dallo stadio passando per via Indipendenza, via dei Mille… fino ad arrivare a Piazza Maggiore, sede nella quale sono stati fatti i festeggiamenti la scorsa domenica dopo il risultato dell’Atalanta.
Atalanta che, nel mentre, ha battuto il Lecce al Via del Mare e – dopo aver ottenuto la matematica qualificazione alla Champions League – si è iscritta nella corsa a tre per il gradino più basso del podio. Il Bologna dovrà difendere con le unghie e con i denti la propria postazione, rimembrando anche l’esito della gara d’andata come aggravante: un vero e proprio furto, quello subito all’Allianz Stadium di Torino per il mancato penalty concesso ai danni di Ndoye. Da allora è come se il mondo fosse cambiato, in realtà sono passati appena nove mesi. L’ultima volta al Dall’Ara finì con il medesimo punteggio dello scorso agosto (1 a 1): a passare in vantaggio sempre i felsinei, raggiunti in entrambe le occasioni nella ripresa.
Ora la classifica li vede entrambi in alto quota (67 punti), ma mentre una ha il know-how per poterci stare, l’altra ci è arrivata contro ogni pronostico, che non vuol dire in maniera immeritata, anzi. Il Bologna preme su Thiago, il quale ha fatto sapere nella conferenza dell’antivigilia che la decisione finale verrà presa solo nella giornata di martedì, giorno in cui assieme al presidente si riuniranno a tavolino. Con lui, ci sarà da capire anche il futuro dei personaggi di maggior spicco della rosa felsinea: Calafiori e Zirkzee su tutti (visto l’infortunio di Ferguson, sottratto dal mercato), entrambi affiancati alla Juventus a completamento del pacchetto. Il Dall’Ara nel mentre pensa a riempire tutti i seggiolini in modo da dare l’ultimo saluto ai propri ragazzi, invitati dopo al tour attorno alla pista d’atletica accompagnati dalle note di Cesare Cremonini e Lucio Dalla. Una Bologna “poetica”: il croscio della pioggia a battere sul manto erboso, le lacrime di gioia e compassione dei tifosi, trepidanti già di sapere che ne sarà della prossima stagione, “dell’Anno che verrà”.
L’italo-brasiliano mantiene saldamente l’accuratezza della gara, gara in cui ritrova quel Cambiaso che ben sta figurando nella compagine bianconero. Al laterale, Motta ha rivestito un cucito un nuovo abito, grazie al quale è riuscito a emergere in una stagione non brillantissina per la sua squadra. La vittoria in Coppa Italia ha reso meno amara la stagione, ma non è bastata a far resettare i piani societari, sempre più convinti di Motta come prossimo head coach. Il Bologna risponde ad armi pare sul piano dell’entusiasmo: l’unica nota amarognola è l’assenza di Zirkzee per un problema muscolare, fatale per la convocazione in Nazionale per Euro 2024. Castro scalpita, alla ricerca del primo gol in Italia, ma il candidato numero uno è Jens Odgaard, lui che la Juve l’aveva già sfidata nella sua prima esperienza in Italia tra i professionisti.
Al Bologna la vittoria casalinga con la Juventus manca dalla stagione ’98-’99; insomma, c’è un altro tabù da sfatare: Bologna, sei pronto?
Foto: Bologna Fc 1909