Il pre-partita di Bologna-Borussia Dortmund
Lo Stadio Renato Dall’Ara si prepara a vivere l’ultima notte magica di una competizione bella e affascinante quanto tumultuosa. Al Bologna serve una concatenazione di fattori affinché si possa accedere alla fase eliminatoria, a cui oramai nessuno crede più. Pazienza. Non per essere pessimisti, bensì realisti, il Bologna ha perso il treno, ci si vuole almeno godere il viaggio? Se poi così non sarà, sarò più che lieto di essere smentito. “Il Bologna l’ha persa con lo Shakhtar” – ho sentito dire –, “pazienza” ripeto io. Pazienza perché il Bologna in queste prime sei uscite ha sempre onorato la competizione, non sbandando mai e giocandosela perfino in palcoscenici che mai e poi mai avremmo pensato di solcare. Un pizzico di rammarico, quello sì, perché possiamo dire che la Dea bendata di stare dalla nostra parte proprio non ne valeva sapere. Tra legni, occasioni sprecate e gol annullati, poteva andarci decisamente meglio… ma la storia non si fa né coi sé né coi ma. Di nuovo pazienza. Potremmo perfino parlare dei sorteggi, del ribaltamento tra gare in casa e in trasferta e dei momenti in cui abbiamo affrontato determinate squadre. Lo Shakhtar alla prima, in cui pronti, via dopo appena tre minuti abbiamo visto le tenebre con il rigore procurato da Posch. Skorupsky ha fatto aizzare la folla, Lucumì con il Lille ci ha fatto abbracciare, la prestazione di Lisbona con il primo punto in trasferta ci ha fatto emozionare. Partiamo con il vedere il bicchiere mezzo pieno, perché di positivo finora in questa Champions dipinta di rossoblù c’è stato tantissimo. Dopo l’Ucraina, l’Inghilterra, la Francia e il Portogallo, oggi sarà il turno della Germania, con il Borussia Dortmund a far visita in quel del Dall’Ara per provare a dare una scossa ad una stagione fin qui molto deludente. I gialloneri stanno attraversando il loro momento più drastico, con una panchina traballante, il cui futuro è appeso proprio dall’esito di questa sera. Nuri Sahin è alle corde, Ten Haag – come si legge dai media inglesi e tedeschi – è pronto a incombere dopo la drammatica parentesi a Manchester (che, a quanto pare, anche con Amorim non se la stanno proprio passando bene). Terza sconfitta consecutiva in Bundesliga in appena sette giorni, che hanno visto scivolare la squadra della Ruhr in decima posizione. Venerdì 10 gennaio è arrivata la prima sconfitta casalinga in campionato stagionale con il Leverkusen, con un inizio scioccante a seguito del doppio svantaggio nei primi sette minuti; inutile la reazione immediata poiché dopo qualche giro di orologio le lunghezze si sono riportate a due. Il due a tre davanti al “Muro Giallo” ha interrotto una striscia di risultati utili consecutivi nelle gare di venerdì che andava avanti dal 2004 nel “derby del popolo” con lo Schalke 04. La musica non è cambiata nemmeno sette giorni più tardi: questa volta in quel di Francoforte, succube della partenza dell’uomo più prestigioso, Marmoush, spedito alla corte di Guardiola a Manchester. L’esito, però, è stato il medesimo, con la solita difesa disattenta e alta, oltre che la verifica delle stesse problematiche di inizio stagione. Questa volta nemmeno l’attacco ha salvato la baracca: non hanno inciso le fasce, vero e unico sbocco offensivo per i ragazzi di Sahin (bandiera storica, tra le altre, del Borussia Dortmund). Le uniche note dolci per i vicecampioni d’Europa riguardano le prestazioni e i numeri di Jamie Bynoe-Gittens e Serhou Guirassy, strappato in estate dallo Stoccarda dopo le 28 reti realizzate nella scorsa Bundesliga. Il ventenne inglese sta avendo un exploit impressionante; oltre agli 11 gol (4 in Champions) e 5 assist (uno di questi nella Coppa dalle grandi orecchie), ciò che stupisce è la facilità con cui punta e salta – ripetutamente l’umo – ricevendo da sinistra e convergendo dentro il campo con un dribbling secco e rapido. Se di lui non ce lo si aspettava, di Guirassy, invece, eccome. Il centravanti guineano è secondo al solo Lewandowski per marcature nella massima competizione, seppur tre dei sei gol totalizzati siano arrivati dagli undici metri. Il Borussia Dortmund è una squadra particolare anche in termini di canovaccio tecnico-tattico tra casa e trasferta: davanti al proprio pubblico tende ad esaltarsi volendo avere il dominio del pallone, pur esponendosi ad eventuali rischi, in trasferta ha un atteggiamento speculativo e troppo remissivo. Se non fosse per le gare lontano dalla “Die Gelbe Wand”, i gialloneri occuperebbero la quinta posizione in graduatoria; posizione calante drasticamente per i soli cinque punti ottenuti lontano da casa. Se l’inizio di stagione non è stato da buttare, grazie ai continui successivi casalinghi e le prime posizioni in Champions, oggi la faccia della medaglia si è ribaltata completamente, nonostante una vittoria oggi permetterebbe al Borussia di entrare tra le prime otto prima della disputa dell’ultimo turno. Il Bologna di suo gioca con le ali dell’entusiasmo indotto dal successo con il Monza di sabato, dopo le due ottime prove con Roma e Inter nei giorni antecedenti. Ad aiutare i ragazzi di Italiano, inoltre, ci sarà un clima inebriante, arricchito oggi più che mai da una coreografia che si limita alla sola Curva Bulgarelli, bensì comprende anche tutti gli 8000 sgabelli dei Distinti, sui quali sono poste delle mantelline di colore rosso, blu o bianco per la formazione del “muro rossoblù”. E che non sia proprio il pubblico, oltre alla scarsa incidenza in trasferta dei tedeschi, e quel pizzico di spensieratezza che possano portare i rossoblù a trovare il primo storico successo nella competizione. A inizio anno il Dortmund sembrava un obiettivo irrealizzabile, oggi che più mai questa squadra ha raggiunto consapevolezza dei propri mezzi (oltre alle defezioni degli avversari), vi dico che il Bologna ha il pronostico dalla sua parte. Servizio straordinario anche per le forze dell’ordine in città, con una sorveglianza intensificata nei luoghi sensibili e nei pressi delle strutture ricettive che ospiteranno i 2500 tifosi tedeschi pronti a manifestare il loro canonico tifo anche fuori dalle proprie mura. Il fischietto è stato affidato a Serdar Gozubuyuk: il turco per ragioni ovvie non ha alcun precedente con il Bologna, mentre con i gialloneri uno solo e risale alla sconfitta in Europa League contro i russi del Krasnodar.
Foto: Bologna FC 1909