Il Benfica non supera Skorupski, il Bologna pareggia
0-0 a Lisbona
Si può essere felici per un pareggio che profuma di eliminazione? La risposta è sì. Il Bologna esce indenne dalla prima delle due trasferte di Lisbona e conquista il suo storico secondo punto in questa Champions League. La sfida contro il Benfica finisce 0-0 grazie a un super Lukasz Skorupski, il quale conquista il suo secondo titolo di uomo partita nel torneo. In classifica invece resta ancora aperta a livello puramente aritmetico la porta degli spareggi per gli ottavi di finale, ma i rossoblù distano ben 6 punti dal ventiquattresimo posto, rendendo praticamente impossibile ormai una qualificazione.
Italiano per la trasferta lusitana sorprende tutti e schiera una formazione molto rimaneggiata, probabilmente pensando già alla sfida importantissima di campionato contro la Fiorentina. Al fianco di Beukema c’è Casale, mentre Holm agisce a sinistra di fronte a Di Maria, con Posch sulla fascia opposta. Moro e Ferguson è la coppia in mediana, la scelta sulla trequarti vede invece il terzetto: Urbanski, Fabbian e Iling Jr. alle spalle di Dallinga. Per molti si tratta anche uno stress test per il proseguo della stagione.
L’atteggiamento del Bologna è propositivo, quasi sorprendente rispetto al valore dell’avversario, all’ambiente ostile e caldissimo della trasferta e le rotazioni scelte da Italiano. Per mezz’ora i rossoblù palleggiano con insistenza nella metà campo dei portoghesi, anche se raramente viene chiamato in causa Trubin. L’unica vera chance è per Dallinga, però ben contenuto sia dalla difesa, sia dall’uscita del portiere ucraino del Benfica.
Non bisogna però farsi ingannare dalla buona mezz’ora del Bologna, il Benfica vuole vincere e dopo una partenza a rilento prende campo. I felsinei vanno in sofferenza e dal 35’ circa si può parlare di una pressione pressoché continua da parte dei padroni di casa. Le occasioni si accumulano e nell’intervallo i rossoblù non riescono a fare gli aggiustamenti necessari per ridare ritmo alla propria manovra, al contrario comincia anche a emergere la superiore qualità della squadra di Lisbona. I felsinei soffrono, ma Skorupski è granitico e al netto di un paio di interventi non pulitissimi, riesce sempre a salvare la propria porta.
Italiano prova a correre ai riparti con i cambi, mandando in campo di fatto quattro titolari veri. Entrano Freuler, Pobega, Ndoye e Lucumí per Moro, Fabbian, Urbanski e Casale, tutti sufficienti nelle loro prestazioni; ma la gara non cambia il proprio volto. Il finale è un vero e proprio assedio lusitano nei confronti dei felsinei, che perdono anche Posch per un problemino fisico, al suo posto debutta in Champions e in stagione Corazza. Se però il Bologna non riesce ad uscire con efficacia dalla propria metà campo, allo stesso modo il Benfica non riesce a segnare e nemmeno il quasi minuto extra di recupero fornito da Petrescu cambierà questo. Al Da Luz la partita non si sblocca e alla fine lo 0-0 è il risultato anche finale dell’incontro.
In casa emiliana c’è di che essere soddisfatti di questo punto. In trasferta di formazione forse alla squadra più forte e sicuramente più in forma del campionato portoghese, un Bologna molto rimaneggiato ottiene un punto prestigioso. Italiano ottiene risposte positive da tanti interpreti come Fabbian, Urbanski, Posch e Casale; Holm conferma di poter essere un valore aggiunto in questa squadra, Ferguson è in crescita e Dallinga è vivo, mentre è rimandato il giudizio su Moro e Iling Jr.
In termini statistici però non ci sono dubbi: il Benfica avrebbe meritato di più del pareggio e tutti i numeri lo confermano. I felsinei lottano e non lasciano vita facile ai portoghesi, ma quando i lusitani verticalizzano fanno sempre male. I rossoblù vincono la lotta per il possesso con un risicato 51%, figlio di 364 passaggi completati su 435 (precisione 84%), mentre i padroni di casa nel restante 49% di tempo completano 341 fraseggi su 414 (precisione 82%). Il problema è che spesso il possesso bolognese risulta inconcludente, mentre quello casalingo al contrario.
La vera differenza tra le parti arriva in zona gol, se il Bologna conclude solo 6 volte in totale, chiamando Trubin alla parata in una sola occasione, sono ben 15 i tentativi totali del Benfica, di cui 6 nello specchio della porta. Una differenza pressoché abissale tra le parti, figlia anche dei ben 51 attacchi portoghesi, contro i soli 35 emiliani. In termini di expected goals questa differenza viene ulteriormente esasperata: con gli Encarnados a combinare per 1,27 xG, contro i soli 0,21 xG dei rossoblù.
La partita in sé è stata molto spezzettata con 27 falli totali fischiati (14 Benfica, 13 Bologna), che però hanno portato a ben 11 sanzioni disciplinari con 5 ammonizioni portoghesi e 6 emiliane. È stata una squadra da battaglia quella di Italiano, con ben 46 palloni recuperati contro i 34 dei rivali, il tutto dopo aver corso 119,2 km, contro i 117,6 km del Benfica.
Tutti questi numeri devono far apprezzare l’applicazione e lo spirito di sacrificio della squadra, al cospetto di una delle giganti del calcio europeo. A Lisbona i tifosi delle Aquile pregustavano tre punti contro il Bologna, ma Italiano e i suoi ragazzi hanno rovinato loro la festa. Il pareggio è troppo poco per coltivare ancora il sogno della fase a eliminazione diretta, ma è un piccolo premio per quanto mostrato in campo. Ora la testa però deve necessariamente tornare al campionato: domenica alle 15 c’è il derby dell’Appennino contro la Fiorentina e per come si sta delineando la classifica, questo incontro è uno snodo cruciale per accorciare la classifica e rimettere in discussione le posizioni di vertice della graduatoria.