IL PRE-PARTITA DI VENEZIA-BOLOGNA
O mio caro Bologna, quanto ci sei mancato. Dopo un lungo tour de force è tornata la sosta nazionale nella quale non è andata proprio come si sperava. Non tutti sono partita alla rotta della propria patria, anche se a Casteldebole Italiano ha potuto lavorare con metà gruppo per la prima settimana, salvo poi accogliere in maniera scaglionata tutti quanti nella seconda. Gli ultimi a fare ritorno – come sempre – sono stati i sudamericani, con Lucumì l’unico ad esser stato impiegato. Le fatiche spese dal colombiano fungono da chance per Casale, affiancato dal solito Beukema, con Miranda e Calabria sulle fasce. Nessun dubbio, dunque, per quanto riguarda il pacchetto arretrato con De Silvestri e Lykogiannis fuori dai convocati: il primo per un attacco febbrile, il secondo per un trauma distorsivo alla caviglia destra. Il greco non è stato il solo ad aver subito un colpo; dall’Argentina, infatti, alla vigilia della sfida delle sfide con il Brasile si era fermato anche Castro, a prescindere fuori dai giochi per via della squalifica. Grande allarmismo tra i supporter rossoblù, preoccupati che non possa presenziare al Castellani martedì per la gara d’andata di Coppa Italia. Già, perché il Bologna superato il weekend non avrà nemmeno il tempo di riposarsi, c’è un pass per Roma da conquistarsi. Ma faccio un passo alla volta! Ora tutto va a gonfie vele, i felsinei ci hanno lasciato tredici giorni fa con la partita più bella sotto la gestione di Italiano: cinque sberle rifilate alla Lazio nella sfida valevole per la quinta posizione. Quinta posizione che, addirittura, poco più tardi, si è tramutata in quarta a causa del tonfo della Juventus al Franchi, con consequenziale sollevamento dall’incarico per Thiago Motta dopo una settimana dalla disfatta. Sotto le Due Torri ci si stava già pregustando un suo ritorno da puro rivale, e chissà che ne sarebbe stato poi in caso di vittoria…
Il prossimo appuntamento, però, è tra sole qualche ora e il Bologna dovrà fare a meno del proprio pubblico; o meglio, una parte di esso per via delle limitazioni imposte dopo la decisione presa dall’Osservatorio in merito agli scontri delle due tifoserie avvenuti qualche anno fa. Possibilità di partecipazione nel settore ospiti ai non residenti a Bologna e provincia a patto che siano possessori della fidelity card (il senso poi ce lo spiegheranno). Un tifo manifestato ed encomiato da tutti i protagonisti e no; in queste settimane da Orsolini a Italiano, passando per Ndoye e Odgaard, ci hanno tenuto a ribadire come sia il vero e proprio dodicesimo uomo in campo. I felsinei, perciò, dovranno restituire il favore nel momento in cui tutto sembra andare a gonfie vele, seppur l’avversario non sia dei più lusinghieri. Tutto potrebbe far pensare a una sfida agevole, si… per tutti coloro che non masticano calcio e si basano solo ed esclusivamente sulla graduatoria. Il Venezia, nonostante la penultima posizione (è poi quella che varrebbe circa come valore della rosa), proveniente da ben quattro pareggi consecutivi, tre dei quali contro le prime sei della classe. Basterebbe questo per sdoganare la classifica e spiegare ai più teoretici come il calcio è nulla senza le emozioni. Da Natale i lagunari non hanno ancora vinto e se dalla metà campo in giù sembrano aver trovato il bandolo della matassa (il portiere), davanti continuano a latitare le reti segnate. La partenza di Pohjanpalo ha aperto una voragine, provata a colmare con Maric e Fila, i quali non hanno ancora mosso la rete. Ribaltamento di fronte per Zerbin, passato da essere il vice del vice di Kvaratskhelia all’essere inamovibile sulla fascia di destra in un 3-5-2 un po’ atipico. In cabina di regia Eusebio Di Francesco dovrà fare a meno dello squalificato Nicolussi Caviglia, giocatore di ottime geometrie, in rampa di lancio e di più che discrete qualità tecniche. L’ex Juventus non è l’unico esente; a questo i vari Maric, Stankovic, Sverko e Svoboda, tutti fermi ai box. Per i lagunari trattasi di una sfida interlocutoria prima dei numerosissimi scontri diretti, dai quali dipenderà la permanenza in massima serie. Il Venezia, di suo, così come il Bologna, è una delle squadre che si è vista crescere il valore della propria rosa, non certamente grazie a un mercato folgorante, bensì per via di un notevole lavoro sul campo. Indiscutibile il gap delle due formazioni, convalidato nella gara d’andata in cui al Dall’Ara ci fu l’ennesimo parco giochi del campionato. Fu la serata di Ndoye alla sua prima doppietta in Serie A (poi ripetuta nel giorno degli innamorati con il Torino); l’elvetico la cui titolarità è in discussione per l’eccessivo impegno con la propria Nazionale e per l’exploit di Cambiaghi, oltre che di Dominguez. Sull’out di sinistra, invece, ha fatto scalpore (anche se non è più una novità) la mancata convocazione del cittì Spalletti ai danni di Riccardo Orsolini, il cui unico matrimonio è con la maglia rossoblù. Lo stesso ascolano fu il precursore della rimonta nell’ultima sfida al Penzo, prima di vedersi contro-rimontare per via di Aramu e Johnsen in pieno recupero. Nel frattempo, nella canonica conferenza della vigilia, Italiano ha sciolto il dubbio sulla prima punta (“sarà Dallinga!”), prima di imbattersi sui tanti elogi nei confronti del presidente Joey Saputo e sulle parole al miele di Orsolini rivolte ai colleghi.
Arbitro della sfida il Sig. Marco Di Bello della sezione di Brindisi, ormai un volto noto in Serie A e per i tifosi rossoblù. Memore della nefandezza sullo scontro Iling Junior-Ndoye della passata stagione; aldilà di questo con il Bologna i numeri sono impietosi: 4 le vittorie, 7 i pareggi e 6 le sconfitte. Due soli i precedenti con il Venezia, usciti entrambi inermi (con Salernitana in Serie A e con il Cagliari nei playoff di B).
Foto: Bologna FC 1909