IL PRE-PARTITA DI LECCE – BOLOGNA
Si torna in campo e di nuovo in trasferta nel giro di cinque giorni, dai quale in molti si devono ancora riprendere. Già, perché il Bologna martedì sera ha scritto – o meglio, riscritto – un’altra meravigliosa pagina della propria storia, replicando quanto già visto nelle precedenti due occasioni in quel del Gewiss Stadium. Questa volta, però, di mezzo c’era un pass per le semifinali, e una volta giunti lì…sognare è un attimo. In una partita dispendiosa, decisa dalla zampata di Castro di testa sulla traiettoria disegnata di Lykogiannis, il Bologna deve essere bravo nel ricaricare le pile continuare la propria cavalcata. Un’Italia da attraversare per giungere in un “Via del Mare” che si preannuncia passionale come di consueto. Di fronte un Lecce che non si è fatto abbattere dalla partenza di Dorgu, reagendo immediatamente sia sul tema “mercato” che sul campo, annichilendo tre a uno il Parma al Tardini. In realtà, la vittoria maturata in terra emiliana è stata più espansiva dell’analisi dettagliata della gara, in cui il Parma ha dimostrato di essere una squadra pericolosa davanti, ma pigra quando c’è da rientrare. E a campo aperto i salentini vanno a nozze, essendo pane per i loro denti, almeno quando vi era ancora Dorgu. I dettami imposti dal “maestro” Giampaolo sono quelli di tenere un blocco basso, concedendo il pallino del gioco in mano agli avversari (specie se più tecnici), e senza nemmeno avere l’urgenza di sradicare la sfera per detenerne il possesso. Squadra abile, però, nel ripartire appoggiandosi – oggi più che mai – a due giocatori cruciali come Pierotti e Tete Morente, per poi eventualmente far rifinire a Krstovic. Il Lecce si fa carico dei tanti volti recuperati, al punto che nella canonica conferenza pre-partita il tecnico dei salentini ha esternato di avere ancora qualche dubbio di formazione. “Sarà una partita difficile, il Bologna ha acquisito quell’autostima che un tempo non aveva “, ha poi aggiunto, salvo poi concentrarsi sui singoli, non per ultimo Jesper Karlsson. L’esterno svedese, infatti, è l’unico ex della sfida seppur la parentesi in maglia rossoblù non sia stata così tanto appariscente. Viste le cifre d’incasso, è stato il giocatore sul quale ci si aspettava tanto, il primo a rendere di meno. Una sola rete (contro la Roma nel due a tre dell’Olimpico) in un anno e mezzo, nel quale non è mai riuscito a entrare nelle condizioni fisiche adeguate per poter mettere in difficoltà Thiago Motta prima e Vincenzo Italiano poi. Bologna e Lecce hanno un bilancio completamente iniquo, con i rossoblù vittoriosi per sedici volte contro le tre dei padroni di casa. Nel presente storico il dato avvalora maggiormente la tesi: il Bologna è rimasto imbattuto nelle ultime dieci sfide con il Lecce, il quale ha ottenuto un solo successo nelle ultime quindici sfide casalinghe contro i rossoblù. Un girone fa, ricorrente al due di novembre, la troupe emiliana riuscì a sbloccare il punteggio soltanto nei minuti finali grazie al suo capocannoniere, nonché uomo più rappresentativo: Riccardo Orsolini. L’ascolano è ancora alle prese con quella lesione muscolare che lo ha visto abbandonare il campo nella sfida di Champions contro il Borussia Dortmund. Italiano, a differenza di Giampaolo, non ha grossi dubbi di formazione, quantomeno sulle fasce dove – oltre al già citato Orsolini – non potrà contare neanche su Odgaard, uscito malconcio al 40’ con la Dea in Coppa Italia. In mezzo al campo l’intoccabile Freuler, con Pobega, Fabbian e Moro che si fanno la lotta per chi rimane fuori; dietro la coppia collaudata Beukema-Lucumì, con gli unici dilemmi che provengono dalle fasce: Miranda-Lykoggianis a sinistra e Calabria in vantaggio su Holm per quanto riguarda la catena di destra. Chi per inseguire il treno dell’Europa, con le altre che non sembrano arenarsi, e chi, invece, vuole mantenere il distacco dai bassifondi di classifica evitando alcun patema.
A dirigere la sfida il Sig. Francesco Fourneau della sezione di Roma: con i felsinei una volta in stagione, nella vittoria all’Unipol Domus di Cagliari, anche se a molti non è passato indelebile l’errore di qualche stagione fa quando concesse il rigore al Genoa per un presunto fallo di Bonifazi su Behrami. Con i salentini, precedenti ottimali in cadetteria, drastici in massima Serie, nonostante siano arrivati con Udinese, Juventus e Fiorentina.
Foto: Bologna FC 1909