Aprono i lavori del convegno, giovedì 22 aprile alle 9.30, i saluti istituzionali di:
Francesco Ubertini (Magnifico Rettore – Università di Bologna)
Mauro Felicori (Assessore Cultura e Paesaggio – Regione Emilia-Romagna)
Matteo Lepore (Assessore Cultura e Sport – Comune di Bologna)
Elisabetta Pasquini (Coordinatrice DAMS – Università di Bologna)
Giacomo Manzoli (Direttore Dipartimento delle Arti – Università di Bologna)
Cosa significa oggi essere “damsiani”, fare il DAMS?
Il DAMS nasceva cinquant’anni fa come una proposta straordinariamente innovativa. L’intuizione dei suoi fondatori fu che le discipline umanistiche, anche a livello universitario, non potessero prescindere da una conoscenza analitica delle istituzioni e dell’industria culturale. Era giunto il momento di aprirsi alle arti e alla comunicazione, discipline indispensabili per la progettazione di una società moderna.
Da allora le cose si sono evolute. Oggi l’acronimo DAMS indica a tutti gli effetti una costellazione di esperienze formative estremamente vasta e articolata. Non solo corsi di laurea nati in tutto il territorio nazionale grazie all’impulso del modello bolognese, ma anche master e scuole, che si aggiungono ad accademie, conservatori e istituzioni che rilasciano titoli equipollenti a quello universitario.
In questo universo stratificato, i “damsiani” rappresentano una buona parte degli operatori che hanno contribuito alla nascita e al consolidamento di un tessuto istituzionale e imprenditoriale di alto livello, nei differenti ambiti della vita culturale, sfatando così il duraturo equivoco legato all’idea che il DAMS sia un corso di laurea perlopiù votato a una creatività senza sbocchi e poco professionalizzante.
Il convegno DAMS. Ieri, oggi e domani si pone l’obiettivo di ripercorrere, senza inclinazioni nostalgiche, le tappe più significative di questa complessa e avvincente vicenda progettuale, recuperando attraverso i protagonisti e i testimoni lo spirito del tempo in cui il DAMS è nato, e ricostruendo l’importanza che questa esperienza ha significato in termini di reciproca crescita di valore per la città di Bologna, per l’Università italiana e per tutto il sistema culturale del nostro Paese.
Tre giorni di incontri e dibattiti sul senso, le ragioni, i motivi di questo successo, e sulla centralità dello studio delle discipline artistiche, sui problemi e sulle prospettive aperte dall’istituzione del DAMS come laboratorio culturale. Un’indagine su cosa sarà domani il DAMS, su cosa potrà diventare nel rapporto con le istituzioni e la rete di soggetti pubblici e privati connessi alla formazione in campo artistico, su come è necessario trasformarlo, ancora e sempre, per rispondere alle evoluzioni del settore e alle sfide, offrendo competenze per continuare a formare gli operatori culturali del futuro.