Si rischia di essere ripetitivi e quindi banali, ma ormai i complimenti per il Bologna si sprecano così come le perplessità sulle formazioni di Thiago Motta che, nonostante tutto, rifila spesso vere lezioni di calcio al malcapitato allenatore avversario di turno.
Purtroppo sono solo le vittorie a decretare la superiorità di un allenatore ma, guardando il calcio oltre al risultato, non si può certo non ammettere che anche contro il Monza la superiorità della proposta calcistica di Motta era stata evidente; invece furono tante le critiche soprattutto per i mancati cambi e addirittura il pensiero che Palladino “gliela avesse incartata”.
Si potrebbe convenire che il calcio di Thiago Motta così sofisticato, così ragionato non trova le opportune contromisure quando ha di fronte squadre chiuse e fisiche: Monza e Udinese sia all’andata sia nel girone di ritorno hanno complicato non poco i piani tattici dei rossoblu; anche Verona e Cagliari sono state trasferte poco redditizie.Le tre occasioni arrivate al 66esimo con Aebischer, al 82esimo con Castro e in pieno recupero con Ndoye, dimostrano la supremazia dei rossoblu nel secondo tempo: unitamente alle statistiche del possesso palla (66%) e degli XG (0,57 contro 2,46) viene difficile non dispiacersi per i 2 punti sfumati.