Prima parte
La curiosità del ritiro di quest’anno in Val Pusteria era poter far conoscenza con i metodi di lavoro del nuovo mister dei rossoblu, Vincenzo Italiano. Lo “standing” innanzitutto: come già potuto notare da avversario, Italiano affronta molto “fisicamente” il suo lavoro e impartisce le proprie idee attraverso una mimica e una gestualità facilmente riconoscibili, stimolando continuamente i calciatori senza soluzione di continuità.
Non mancano neppure gli scambi verbali con gli stessi calciatori per intendersi sui movimenti da fare e sulle tante indicazioni, il tutto con estrema franchezza, da vero uomo di campo. Un modo di allenare da protagonista insomma, mentre gli assistenti si limitano ad aiutare lo stesso mister nella preparazione dell’ allenamento e alle necessarie sollecitazione verbali.
A scanso di equivoci è utile ricordare che il lavoro degli assistenti non si limita al solo campo: per chi fosse poco avvezzo alla ripartizione dei ruoli di uno staff mi preme ricordare che gli assistenti oltre ad essere dei fidati “consulenti” del capo allenatore, sono fondamentali nella preparazione del lavoro settimanale da mettere prima su carta, poi sul campo: le varie esercitazioni che si possono vedere durante le sedute di allenamento, sono tutte misurate e ponderate in base al tipo di attività fisico-tattico-tecnica che si vuole raggiungere proprio dal lavoro degli assistenti.
E a proposito degli allenamenti, gli stessi hanno uno sviluppo “tradizionale” (attivazione/esercitazione tecnico-tattica/carico fisico o combinazioni cross-tiri) con un livello crescente di difficoltà: giorno dopo giorno sono state inserite esercitazioni più “profonde”, cioè con livelli di difficoltà sempre maggiori dove la concentrazione e l’aspetto cognitivo diventavano determinanti quanto la corsa e la tecnica; saper velocizzare le giocate e tenere sempre i ritmi alti sono la vera base del suo calcio.
Purtroppo Vincenzo Italiano ha avuto a che fare con un gruppo che si è formato numericamente dei giocatori più importanti solo durante il ritiro e questo non ha agevolato di certo il percorso di affiatamento : pensate che dal giorno del raduno a Castedebole avvenuto il giorno 8 luglio all’ultimo del ritiro cioè il 3 agosto, Italiano ha lavorato con 36 calciatori: alcuni visti sono pochi giorni (El azzouzi, poi partito per le Olimpiadi e diversi Primavera ad esempio) altri arrivati e poi infortunatisi subito (Aebisher), altri l’ultimo giorno (Elric) per non parlare degli assenti per vacanze (Lucumi), infortuni (Ferguson), Olimpiadi (Miranda ed El azzouzi appunto).
Insomma, non proprio una bazza beccarsi il primo pre campionato da allenatore nuovo con Europei, Coppa America e Olimpiadi.
Ma mister Italiano ha dimostrato nella sua carriera di essere poco incline alle lamentele ed un lavoratore serio e concentrato: saprà amalgamare al meglio La rosa che gli verrà messa a disposizione.
Nei prossimi giorni vi racconterò il tipo di lavoro al quale ho assistito e alle prove viste durante le amichevoli: per oggi mi fermo qui per non appesantire la vostra lettura.
Tosco
Foto: Bologna FC 1909
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