Il pre-partita di Bologna-Roma: l’Europa chiama
Nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Sinisa Mihajlovic in tanti hanno voluto stringersi con parole di conforto all’ex tecnico serbo. Tra gli altri, persino Thiago Motta, al quale è stato chiesto un pensiero nella conferenza stampa anticipatoria alla gara casalinga con la Roma. L’allenatore del Bologna, suo successore, ha voluto esprimersi così a riguardo: “Un grande uomo che ha trasmesso il messaggio di non arrendersi mai. L’ha trasmesso sia a me sia ai ragazzi che hanno lavorato con lui. Il mio pensiero va alla famiglia. La cosa più importante è che nelle difficoltà non bisogna mai arrendersi e affrontarle sempre nel modo giusto. I momenti rimangono, tutti hanno ricordi bellissimi e spero che da dove sia ora possa dare una mano per la partita e per far crescere la squadra”.
Sinisa è con il Bologna, il Bologna con lui. Sinisa e non solo, perché ospite ad honorem in tribuna ci sarà la moglie assieme alle figlie, ad arricchire il pubblico delle grandi occasioni. Al solito Dall’Ara gremito, infatti, spetterà il duro colpo di fungere da dodicesimo uomo per una partita a tutti gli effetti di cartello. Non è un derby, né tantomeno due squadre accumunate dalla grande rivalità, bensì appaiate entrambe a quota 25 punti, in quarta posizione. Entrambe con qualche deficit, anche se è la Roma a recriminare qualche assenza di troppo, con la coppia Dybala-Lukaku out. Il primo per infortunio, l’ennesimo, il quale non gli ha dato modo di arrivare neppure alla mezz’ora di gioco contro la Fiorentina. Lukaku invece, si è reso protagonista della gara, indirizzando una palla deliziosa in porta. Lo stesso Lukaku che, dopo il gol con la viola e la marcatura in Europa League nella vittoria contro lo Sheriff, è costretto a restare ai margini dell’incontro per squalifica.
Squalifica valevole anche per Zalewski per il doppio giallo a inizio ripresa costato caro ai giallorossi. La lunga lista non finisce qui: oltre a quelli già citati e ai lungodegenti Smalling, Abraham e Kumbulla, a pagarne dazio è stato anche l’armeno, Azmoun, subentrato per Dybala, ma costretto nel finale ad un cambio nel cambio, per Stephan El Shaarawy. Recuperato seppur non in ottime condizioni, dunque, partirà dalla panchina, consegnando a Belotti ed El Shaarawy le chiavi dell’attacco. L’unica nota lieve sono i recuperi di Mancini e Spinazzola, entrambi dall’inizio e pronti a risollevare una squadra parecchio rimaneggiata. Non da sottovalutare, però, lo scacchiere iniziale di Mourinho – comunque di tutto rispetto – perché è da queste partite che si denotano gli obiettivi di una squadra.
Thiago Motta non teme nessuno e agisce come sa, con palleggio e pazienza (sappiamo essere la virtù dei forti) a prescindere dagli undici iniziali. “La Roma ha giocatori di altissimo valore, se noi gli lasceremo la palla ci metteranno in difficoltà. E’ una squadra che ha un grande carattere e quando fa pressione alta è molto aggressiva. Quando si difenderà in blocco basso, dobbiamo avere pazienza ed equilibrio cercando di stare attenti alle ripartenze. Si adattano all’avversario, sanno giocare ma sanno anche difendere”. Al Bologna è richiesta la solita duttilità, con l’occupazione degli spazi e le continue rotazioni per provare a scardinare una difesa che, succube di un potenziale offensivo da grande squadra, tenterà di rallentare e spezzare il gioco per poi pungere, come spesso accade, nelle palle inattive o nel quarto d’ora finale.
Quarto d’ora finale da primato assoluto in Europa: 12 dei 28 gol fatti sono arrivati nell’ultimo frangente. Fortuna? Nulla se non assemblata a voglia e carattere (e qui vanno dati grandi meriti a Mourinho). Il Bologna, che in settimana ha potuto gioire per i recuperi di Corazza, El Azzouzi, Bonifazi e De Silvestri (tutti convocati), deve attendere ancora le lunghe tempistiche di Orsolini e Karlsson. A Ndoye e Saelemaekers è richiesto l’ennesimo sforzo, tramutato in opportunità per il belga di ribadire quanto di buono fatto vedere a Salerno. Tutti confermati, gli unici dubbi restano quelli tra Moro-Aebischer e Beukema-Lucumì, con i primi in leggero vantaggio sui secondi. Di Zirkzee e compagni se ne sono tessute le lodi in settimana, dopo una vittoria – la prima – in trasferta a Salerno, che ha lanciato il Bologna nella morsa delle grandi. Ora sta alla squadra di Motta rispettare le aspettative, cresciute a dismisura, sancendo il detto “l’allievo che supera il maestro”.