Dal Frosinone a Frosinone
Solo un indovino – a patto che voi ci crediate – avrebbe potuto prvedere questa classifica a sole otto giornate dalla fine. Il Bologna “non adatto alla Serie A”, così replicava Motta nella tournée di Utrecht, alla Serie A pare poter esser adatto, eccome. I felsinei si sono presentati alla prima di campionato con una rosa sguarnita, incompleta e pressoché da riassettare dopo che Arnautovic e Schouten avevano lasciato Casteldebole in settimana e Dominguez era ai nastri di partenza per l’Inghilterra. Quante cose sono cambiate a distanza di otto mesi: a Thiago è stata allestita la rosa sul gong finale, con l’ingresso di Remo Freuler nella trattativa di Dominguez al Nottingham Forrest.
Ad alimentare il sogno dei tifosi – oltre ai risultati, frutto del bel gioco espresso – ci ha pensato Saputo, con una campagna invernale da seconda della classe, dietro al solo Napoli, incappato in situazioni disastrose. Se la sosta poteva risultare un ostacolo nella meravigliosa corsa all’Europa, Orsolini e compagni hanno cancellato ogni brutto pensiero, infliggendo l’ennesima debacle alla Cenerentola del campionato. Dall’altra parte della barricata, i ciociari di mister Eugenio Di Francesco, capaci di far strizzare gli occhi a tutti nella prima parte di stagione, salvo poi spegnersi drasticamente e venendo risucchiati, dunque, nella lotta per la salvezza. Se il campionato finisse oggi i risultati sorriderebbero ai rossoblù e volterebbero le spalle ai frusinati: Champions diretta per gli uni, retrocessione per gli altri.
Prima di concludere l’intero cammino vanno percorse tutte le tappe e una di queste prevede proprio Frosinone-Bologna, nel lunch match di oggi alle ore 12:30 allo stadio Benito Stirpe. Se il Bologna è in piena fiducia, ciò non si può dire dei padroni di casa che al di là del pareggio rimediato a Marassi contano sei sconfitte nelle precedenti sette gare. Terreno non più fertile, bensì arido, così come le prestazioni dei singoli più incisivi, trascinati nel guano assieme al resto della squadra. Ci ha pensato la società a porre un rimedio – o almeno a provarci – riunendo l’intero gruppo alla corte dei propri tifosi, i quali hanno potuto assistere in settimana all’allenamento disputato proprio nel campo da gara del Benito Stirpe, e non il solito campo d’allenamento. Segnale forte, dunque, quello societario: alla seduta erano presenti più di 2000 tifosi a mostrare il proprio calore.
Il calore – quello dei tifosi – di cui si è parlato nella conferenza stampa dell’antivigilia: “Per me è benzina pura, vivono per vedere le partite del Bologna”. Così replicava Motta nel pomeriggio di venerdì, in aggiunta a quanto anticipato nel post-partita di Pasquetta, ritenendo il Bologna un bene per il calcio. Il tecnico non sì è tirato indietro nel sapercela spiegare: “Sono convinto che tutti vogliono vedere una squadra come il Bologna, che negli ultimi anni ha avuto difficoltà ad inserirsi ad alti livelli, e questo dimostra che un gruppo che si rispetta e lavora sempre al massimo alla fine può competere con altre squadre che ad inizio stagione erano considerate più forti. Questo fa bene al calcio”.
La gara d’andata vide la solita partenza lampo dei rossoblù con i gol di Ferguson e De Silvestri a distanza solo di 180 secondi. Nella ripresa l’uomo chiave dei ciociari, Matias Soule provò su rigore a regalare un finale diverso ai suoi, ma non bastò. Frosinone squadra con mezzi e interpreti interessanti, a cui va limitata la possibilità di giocare il pallone, altrimenti pericolosi. Fondamentale sarà l’approccio, anche in diverse occasioni il Bologna ha saputo reagire perfettamente quando si è trovato sotto: dimostrazione anche di cosa voglia dire essere un gruppo – sostantivo prediletto nel vocabolario mottiano. Entrambe squadre giovani ed entrambe con due facce opposte tra casa e trasferta: il Bologna, dopo una fase iniziale, ha imparato a vincere anche lontano dal Dall’Ara; il Frosinone proprio non ne vuole sapere.
I frusinati hanno totalizzato 21 punti in casa (frutto di 5 vittorie, 6 pareggi e 5 sconfitte) sui 25 attuali, per cui è percettibile come giocare allo Stirpe non sia una passeggiata. Il Bologna per di più è costretta a sfatare l’ennesimo tabù stagionale poiché lì non si è mai vinto, ma lo si diceva anche di Salerno ed Empoli… Notizia dell’ultimo giorno: Odgaard non sarà della sfida per via di uno stiramento muscolare del retto femorale destro, con tempi di recupero di due settimane. Oltre a lui, out anche Beukema, ancora alle prese con la tendinopatia che lo aveva costretto a saltare la gara contro la Salernitana.
Remoto l’amaro ricordo con il quale venne conclusa la storia di Filippo Inzaghi sulla panchina rossoblù nel gennaio del 2019. Doveva essere la partita del riscatto, invece i quattro gol incassati tra le proprie mura spianarono la squadra ad un nuovo ciclo, quello del compianto Sinisa. Tutti si ricordano quella meravigliosa cavalcata compiuta nel girone di ritorno: la salvezza era l’obiettivo, l’Europa alla fine non fu distante. Il Bologna di oggi nasce da lì. E se la cavalcata di all’ora fu qualcosa di irripetibile, oggi è pronta ad essere oltrepassata.