Bologna, riparti dal Dall'Ara
Bologna-Sassuolo è un derby a tutti gli effetti, seppur la rivalità non lo rispetti. Lo stadio è il Renato Dall’Ara e questa sera tutto è apparecchiato per il 23° turno, aperto ieri sera con la vittoria piacevole e sorprendente del Lecce sulla Fiorentina al Via del Mare. Il Bologna arriva quest’oggi con la consapevolezza – per non dire l’obbligo – di fare tre punti, che mancano dal 23 dicembre dello scorso anno, sempre in casa. Davanti al proprio pubblico, la squadra allenata da Thiago Motta dà il meglio di sé: 23 punti (dei 33 totali) in dieci gare. Proiezione Europa, che vedrebbe il Bologna occupare la sesta posizione, equilibrata con il dodicesimo posto se considerati i punti lontani da casa.
Dall’altra parte, gli emiliani, che stanno vivendo una stagione al di sotto delle aspettative – proprie e altrui – dovranno lottare per non finire nel campionato cadetto. La classifica con il quale arrivano alla sfida fa presagire come una formazione sia superiore all’altra, nonostante il gioco non manchi ai neroverdi. Il Sassuolo deve fare a meno del suo capitano, beniamino e bandiera nonché giocatore della Nazionale, Domenico Berardi. L’ad Giovanni Carnevali ha annunciato che in questo momento, è fondamentale il suo rientro. Ci vorranno ancora una ventina di giorni, prima di rivederlo sul campo.
Intanto, si è conclusa la finestra del calciomercato nella serata di giovedì che non ha visto grandi partenze da una parte e dall’altra. Per i rossoblù, Bonifazi è andato al Frosinone e Van Hooijdonk al Norwich sul “gong” finale; Ioannou, Alvarez e Vina, invece per la sponda neroverde. C’è chi va e chi viene: se la campagna acquisti sponda neroverde è stata comunque interessante (Kumbulla e Doig), quella del Bologna è da top team. Saputo ha investito per rimpolpare una rosa già ricca di suo. Ilic dal Partizan, Castro dal Velez e Odgaard dall’Az, stessa squadra da cui in estate si sono acquistate le prestazioni di Beukema e Karlsson. A proposito di Karlsson… un altro omonimo è sbarcato sotto le due torri: classe 2005 proveniente dalla Svezia, ottimo prospetto per il futuro.
Nel mercato, Saputo è quello che ha investito di più in Serie A, secondo solo a De Laurentis. Segnale forte e determinante quello della società felsinea, che non è intenzionata a mollare il treno direzionato per le zone nobili di classifica. Per salire sul treno, però, bisogna ingranare esattamente come fatto prima della debacle di Udine, dopo la quale il Bologna non ha più vinto. Da lì in poi sono arrivati due pareggi e una sconfitta (due se considerata l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Fiorentina). La vittoria manca sì, ma la prestazione messa in scena a San Siro scorso sabato ha dato un ottimo segnale. Seppur gli episodi raccontino di due rigori sbagliati dalla compagine meneghina, il canovaccio del match ha visto le due squadre equilibrarsi nell’arco dei 90 minuti, con spezzoni di gioco in cui meritava più il Milan e altri più il Bologna.
Oltre alla vittoria, al Bologna sembra mancare parzialmente quella solidità difensiva che l’aveva contraddistinto nello scorcio iniziale di campionato. Tre gol a Udine, uno con il Genoa, due a Cagliari e due a Milano: otto gol in quattro partite (due di media), a fronte dei dodici subiti nelle precedenti diciotto gare. Completamente altri numeri. Oggi il Bologna gioca in casa, dove non ha mai perso punti da situazione di vantaggio, anche se c’è da annotare come il Sassuolo sia una squadra capace di riprendere le partite, una volta sotto, in trasferta (primato assieme al Milan). A partire da questa sera al Bologna spetterà un trittico di partite casalinghe consecutive fondamentali per ambire a palcoscenici più importanti: Sassuolo, Lecce e poi Fiorentina nel recupero di San Valentino. Motta pensa solo ed esclusivamente alla prossima partita (ormai diventato un mantra), partita che seguirà dall’alto per via dell’espulsione rimediata a San Siro.
Nella conferenza stampa dell’antivigilia, Motta è tornato sull’accaduto: “Non mi sento orgoglioso della reazione quando riguardo le immagini. È chiaro che ho sangue e ci sono momenti in campo in cui non riesco a trattenere le emozioni. Non sono orgoglioso perché penso ai miei ragazzi perché voglio sempre essere un esempio e chiedo a loro un controllo emozionale dentro al campo. Mi dispiace anche per i tifosi perché abbiamo la fortuna di avere questa gente che faccia sì che diventi il nostro lavoro. Senza tifosi sarebbe una cosa amatoriale e dovremmo cercarci un altro lavoro. La gente va allo stadio per vedere uno spettacolo di calcio e non un allenatore che reagisce così. I veri protagonisti sono i giocatori e spero in futuro di riuscire a controllarmi di più, anche se non posso promettermelo”. Il tecnico italo-brasiliano presenzierà ugualmente, pronto a dare le direttive al suo vice, Alexandre Hugeux, prima volta con il Bologna – seconda, se consideriamo La Spezia.
Ha poi elogiato qualche singolo, uno tra tutti Kristiansen, che va verso la conferma dopo l’ottima prova caratteriale con i rossoneri. Chi si dirige verso la riconferma è Urbanski, giocatore molto apprezzato da Motta per la sua duttilità e la sua voglia di mettersi a disposizione. Sul versante opposto c’è Orsolini, con Ferguson che agirà alle spalle dell’unica punta: Joshua Zirkzee. Cerniera di centrocampo composta dai connazionali Freuler-Aebischer, con Fabbian comunque non in secondo piano. Davanti a Skorupski, il rientrante Posch dalla squalifica, Beukema, Lucumì e Calafiori per due posti e Kristiansen in netto vantaggio su Lykogiannis. Con Castro impegnato con l’Argentina e Van Hooijdonk non più del club, Motta scagiona Odgaard: sarà della sfida!