Il secondo round di febbraio
Febbraio è il mese più corto dell’anno, il più decisivo per il Bologna di Thiago Motta. La prima gara del mese ha avuto esito positivo per i rossoblù: 4 a 2 al Sassuolo dopo essere andati per ben due volte sotto. Sintomo di spirito e perseveranza. Colpiti due volte – da episodi diversi – nella prima frazione, la seconda ha visto un canovaccio diverso solo nel finale, con gli ingressi in campo che sono risultati decisivi. Uno su tutti quello di Alexis Saelemaekers, che ha trovato il suo primo gol con la maglia del Bologna, sancendo il poker finale.
Il ventitreesimo turno si era aperto con la rocambolesca ripresa del Lecce ai danni della Fiorentina, in una partita che definirla “pazza” sarebbe riduttivo. Ed è proprio il Lecce, l’avversario di turno, una squadra che ha saputo dimostrarsi ostica, consapevole dei propri mezzi.
Sesta contro tredicesima, anche se la classifica non andrebbe mai guardata prima di una sfida di questo tipo. Un febbraio decisivo per il Bologna: quattro gare su cinque in casa, intervallate dalla trasferta dell’Olimpico con i biancocelesti. Accantonata la gara con il Sassuolo, occorre mantenere la scia dei tre punti, proprio a partire da oggi. Il sentiero vedrà – in sequenza – la Fiorentina in casa nel giorno degli innamorati, la Lazio nella capitale e il Verona nell’anticipo di venerdì 23. Presto, dunque, per fare bilanci. Certo è che una vittoria oggi vorrebbe dire aggiungere l’ennesimo tassello in un campionato già spettacolare di suo per i rossoblù. Ora al sesto posto non è consentito mollare, specie dal momento che c’è una coesione di intenti nell’ambire all’Europa. Difficile sì, ma non impossibile.
Il Bologna si presenta alla sfida con tutti gli effettivi – tranne lo squalificato Aebischer e il lungodegente Soumaoro. Recuperato Ndoye, rinvigorito Saelemaekers e prima settimana completa di allenamenti per il neoarrivato Jens Odgaard che ha dovuto saltare una seduta per un fastidio al piede, come sottoscritto da Motta in conferenza. Oltre a questi, il solito Orsolini e l’enigma Karlsson, la cui parvenza è stata acclamata a furor di popolo dal pubblico di casa, tramite uno striscione lo scorso sabato. La concorrenza non manca, specie considerando che Motta continua a preferire il classe 2004, Kacper Urbanski, sempre schierato dal 1’ da inizio anno. L’assenza di Aebischer a centrocampo fa presumere ad un arretramento di Fabbian – anche lui inserito sulla fascia le scorse volte – per lasciar spazio a un vero e proprio laterale di ruolo. Si pensa ad Orsolini, anche se alla domanda sull’utilizzo dell’ascolano a gara in corsa in conferenza, Motta ha parzialmente glissato.
La restante parte dovrebbe andare verso le numerose riconferme: Skoruspki tra i pali – nonostante l’erroraccio maldestro in occasione del gol del Sassuolo, Posch e Kristiansen i laterali bassi, con Calafiori e uno tra Lucumì e Beukema al centro della difesa. Fabbian-Freuler-Ferguson il tridente a dar qualità e quantità al centrocampo, Saelemaekers e Orsolini sulle fasce, con la solita punta di diamante Joshua Zirkzee davanti. Zirkzee che dovette saltare la gara di andata, al suo posto Van Hooijdonk all’epoca alla prima da titolare in campionato. La prestazione fornita non fu memorabile, così come il punteggio finale, che vide il pareggio salentino in extremis su penalty calciato da Piccoli e concesso da Calafiori.
Il Lecce dovrà fare a meno di Gendrey, al suo posto Venuti. Il Bologna visto nell’ultimo periodo sembra aver perso quella solidità difensiva vista in precedenza, a tal punto che sono ben cinque le gare consecutive in cui Skorupski e Ravaglia sono stati battuti. Tre gol a Udine, due con Sassuolo, Cagliari e Milan, e uno solo con il Genoa. A favore, invece, il pacchetto offensivo si è mostrato cinico al punto giusto, siglando per la prima volta quattro reti in stagione. Due squadre in antitesi sul piano del gioco: il Lecce con un possesso palla rispecchiante la propria posizione, un Bologna invece da secondo posto. Secondo posto, inoltre, se si considera il piano investimenti nella sessione invernale. Dov’è che Lecce e Bologna si somigliano? “Spazio ai giovani” il loro diktat: le due squadre più giovani della Serie A.
Di pari passo anche alla voce correlata al numero di passaggi concessi all’avversario nella prima manovra di costruzione, permettendo di misurare l’attitudine difensiva in fase di non possesso. Da lì, poi, la gestione cambia, ma questa è un’altra storia. Amarcord Sansone, che ritrova l’allenatore che nell’arco di una stagione lo aveva emarginato, dichiarandogli di cercarsi un’altra sistemazione, ma al tempo stesso accorrere al suo impiego nel momento del bisogno. Motta, però, gli augura il meglio, così come Sansone a lui e a tutto il Bologna, sempre indelebile nella sua mente.