Verona e Bologna si pungono ma non si fanno male, al Bentegodi finisce 0-0
Poteva essere il trampolino di lancio per la stagione rossoblu, ma così non è stato. La trasferta di Verona non è stata fallimentare come lo scorso anno, ma anche stavolta il Bologna ha raccolto meno di quanto si aspettasse. Al Bentegodi la squadra di Thiago Motta non va oltre lo 0-0 contro l’Hellas Verona di Baroni, una formazione che si conferma tra le più in forma del campionato, almeno in questo avvio.
Nonostante il risultato, il match a cui i tifosi hanno assistito è stato divertente e vibrante. Le due squadre si sono stuzzicate per larghi tratti, è solo mancata un po’ di precisione negli ultimi metri di campo. Viste le differenti qualità e lo stile di gioco, era pronosticabile un match molto difensivo da parte dei padroni di casa, con il Bologna a dominare il possesso di palla e ritmi di gioco. La realtà è stata leggermente diversa. I felsinei hanno sì avuto il 61% del tempo la palla tra i piedi, ma senza riuscire a imporre la propria qualità. Gli emiliani sono stati infatti spesso tenuti sotto scacco dal preciso e furioso pressing dei gialloblu, che ha così costretto la squadra di Motta a calciare lungo, per evitare di perdere il pallone a pochi metri dalla porta di Skorupski.
Il pressing veronese è così ben organizzato da permettergli di schiacciare gli emiliani per quasi un quarto d’ora nella fase centrale del primo tempo, trovando anche il gol con Hien, giustamente annullato dal fuorigioco (ed eventualmente anche mano) di Bonazzoli. Gli emiliani vengono fuori alla lunga, con caparbietà e qualità di palleggio, infatti tutte le azioni più pericolose del Bologna arrivano nella ripresa. I tiri dal limite dell’area di Karlsson provano ad aprire la scatola difensiva veronese, con un super Montipò a negargli il gol in più occasioni. Poi sale in cattedra Zirkzee, oggetto misterioso fino a quel momento, che con un paio di guizzi aiuta a creare le occasioni più ghiotte della partita rossoblu, che però non vengono tramutate in rete da Ndoye e Fabbian.
Se il calcio fosse un incontro di pugilato, ai punti il Bologna avrebbe potuto meritare qualcosa in più rispetto ai padroni di casa. Non solo un maggior possesso, i felsinei tirano di più e con maggior precisione in confronto ai veneti: 11 tiri a 9 in totale, 4 contro uno solo di questi in porta. Gli emiliani combinano per 0,90 expected goals, mentre il Verona si ferma a 0,41.
Alla fine dei conti si può parlare di due punti persi? Probabilmente sì, ma ai ragazzi di Baroni va riconosciuto uno stato di forma eccellente, così come una sintonia e un’unità di intenti pressoché perfetta. Del Bologna invece resta qualche fatica di troppo a trovare soluzioni alternative, quando il pressing avversario funziona bene, ma anche l’ottima prestazione difensiva. Beukema segue a uomo il centravanti in ogni zona di campo, limitando così i giochi sponda sulla punta, mentre Lucumí si stacca per contenere l’inserimento della seconda punta. Freuler non è ancora ben inserito nei sistemi di gioco, per questo fatica alle volte a trovare la posizione migliore, ma agisce già come leader del reparto.