Il Bologna in trincea, al Dall’Ara strappato un punto al Napoli
Un punto guadagnato o due persi? Ogni volta che una partita di calcio termina in pareggio è questo il dilemma che allenatori, commentatori e analisti si domandano. Se oggi si ponesse questa domanda ai tifosi rossoblu, in virtù di quanto visto al Dall’Ara contro il Napoli, non c’è dubbio che la quasi totalità parlerebbe di un punto strappato con orgoglio e fatica alla squadra Campione d’Italia, eppure resta ugualmente un po’ di amaro in bocca per il risultato finale. Perché?
Che i partenopei non siano gli stessi della scorsa stagione è evidente a tutti. La difesa campana è lontana parente di quel muro invalicabile eretto da Spalletti lo scorso anno, al tempo stesso la macchina perfetta che era l’attacco partenopeo ora appare ingolfata e inaffidabile. Tutti questi elementi, combinati con un’apparente insofferenza da parte delle due stelle, Osimhen e Kvaratskhelia, nei confronti dell’allenatore e avete in mano la ricetta per un disastro. Peccato però che nonostante questo, sul campo gli azzurri restino una squadra capace di vincere a domicilio una gara di Champions League e proprio galvanizzati da questo risultato si sono presentati all’ombra delle Due Torri nel tardo pomeriggio di domenica.
Nella partita valevole per la quinta giornata è il Napoli a dettare i ritmi di gioco. La squadra di Garcia riesce a mettere molto bene sotto pressione il Bologna e nonostante la formazione emiliana abbia nel palleggio uno dei suoi grandi punti di forza, statistiche alla mano i rossoblu perdono questo duello (49-51 per gli ospiti il dato a fine partita). Gli affondi del tridente offensivo composto dal bolognese Raspadori, insieme a Osimhen e Kvaratskhelia, crea problemi ad accelerazione e questo si traduce anche nella quantità di tiri scoccati: 4 a 12 per i campani, di questi solo 2 in porta per i rossoblu, contro i 4 degli azzurri.
Ma non sono solo questi dati a decretare l’eventuale successo ai punti dei partenopei. Gli expected goals raccontano di un Napoli che avrebbe meritato addirittura un doppio vantaggio: 0,18 xG il dato emiliano, contro l’1,81 xG degli ospiti. Dato che nasce da una squadra, quella di Rudi Garcia, capace di mantenere il baricentro più altro rispetto al Bologna di quasi 12-13 metri per tutto l’incontro.
Ma se dal punto di vista offensivo la superiorità azzurra è stata così evidente, cosa è mancato al Napoli per fare gol e vincere la partita? Fortuna? Colpe dei singoli? Oppure di mezzo c’è stata una grande retroguardia rossoblu? Un po’ tutte queste cose. La sorte vuole che il perfetto destro di Osimhen si stampi sul palo dopo l’impercettibile tocco di Skorupski, lo stesso bomber nigeriano spreca il match point dal dischetto, poi il grande lavoro del Bologna, che nonostante la sofferenza, riduce a solo 3 (rigore compreso) le grandi occasioni dell’avversario.
Al netto di diversi errori, sia in fase di costruzione, sia in fase di copertura, è una delle prime grandi prove di Beukema. L’olandese porta a casa baracca e burattini con una prestazione generosa: 73 palloni giocati e quasi 10,5 km corsi. Peccato per la difesa bolognese, che guadagna forse un nuovo leader, ma al tempo stesse perde in un colpo solo Posch, Lucumí e probabilmente anche De Silvestri, aprendo il casting per la retroguardia emiliana in vista della partita di Monza.
Non solo però lati positivi dopo la partita del Dall’Ara. L’attacco rossoblu non decolla, in particolare ombra Karlsson, che non trova mai lo spazio di esplodere il proprio destro. Zirkzee continua ad essere croce e delizia, tra momenti da desaparecido in campo e alcune giocate da copertina. Molto più generoso invece Ndoye, che accumula chilometri e falli subiti, oltre ad ingaggiare uno splendido duello a tutto campo con Kvaratskhelia, ma che in zona pericolosa, di fatto, non entra quasi mai. Note dolenti a cui va aggiunta quella relativa a Freuler, ancora oggetto misterioso nella manovra offensiva di questa squadra. La partita di giovedì contro il Monza può però essere la giusta occasione di riscatto per le ultime due partite in cui il reparto avanzato bolognese ha mostrato qualche limite.
Oltre a tutti questi spunti di campo, la partita offre spazio anche per una piccola discussione arbitrale. Nei tre match giocati contro le “big” di questo campionato, il Bologna è già stato protagonista di due grandi episodi da moviola, finendo entrambe le volte dalla parte sbagliata della ragione secondo il campo. Dallo Stadium al Dall’Ara, il risultato non è cambiato, ma se quella volta a rendere “giustizia” al Bologna per il mancato fischio su Ndoye non ci fu nessuno. Questa volta è lo stesso possibile “boia” a rendere equa la decisione, con Osimhen che fallisce il penalty, calciando fuori. Rasheed Wallace, giocatore NBA, diceva che: “La palla non mente”, in riferimento ai liberi sbagliati dopo fischi arbitrali dubbi. Che in Bologna-Napoli sia valsa la stessa regola?