Il Bologna non si ferma più: Frosinone battuto e ottavo risultato utile consecutivo
Se questo Bologna sta vivendo un sogno, non svegliatelo. I rossoblu superano per 2-1 il Frosinone in una partita che molti avevano definito come l’esame di maturità della squadra di Motta, centrano l’ottavo risultato utile consecutivo e si godranno una settimana al settimo posto in coabitazione con la Roma. A regalare il successo ai felsinei sono i gol di Ferguson e De Silvestri, che intorno al 20’ infilano uno spietato uno-due di pugilistica precisione, che mette al tappeto il Frosinone. A nulla serve il penalty di Soulé, assegnato al Var per l’intervento in ritardo di Beukema ai danni di Cuni.
La partita valevole per la nona giornata di Serie A ha messo in evidenza in novanta minuti tutti i pregi e i difetti del Bologna. I rossoblu contengono ottimamente le prime sferzate offensive dei ciociari. L’ordine e l’organizzazione dei ragazzi di Motta limitano perfettamente il talento offensivo avversario e dopo una decina di minuti in cui lasciano sfogare i gialloblu, passano al contrattacco. Le prime offensive emiliane, lanciate spesso dalle piroette di Zirkzee nella zona nevralgica del campo, servono a sondare il terreno, poi al ventesimo arriva l’affondo. Prima è Saelemaekers a raccogliere un pallone vagante in area frusinate. Cross del belga deviato, che diventa un assist per Ferguson, il quale di ginocchio devia in fondo al sacco per il vantaggio bolognese.
Tutti si attendono la reazione laziale, ma i padroni di casa, non la concedono, anzi raddoppiano il proprio margine. Ancora da sinistra, questa volta il cross è di Lykogiannis. Turati decide di uscire di pugno respingendo in tuffo. La respinta non è male, ma per la sfortuna del Frosinone, De Silvestri è in zona e decide di estrarre il coniglio dal cilindro. Il capitano del Bologna colpisce di testa in tuffo dal limite dell’area, come fece Van Persie nel Mondiale di Brasile 2014, e beffa il portiere gialloblu. Esplode la bolgia del Dall’Ara, riempita da quasi ventisettemila anime.
Ai rossoblu manca solo il colpo del ko: la squadra mantiene il controllo di gioco e ritmo, ma non torva mai la giocata che farebbe partire anticipatamente i titoli di coda. Il Bologna pare, alle volte, piacersi un po’ troppo e così aumentano sempre più gli errori in costruzione, che non vengono mai puniti dall’attacco gialloblu. Si arriva così a metà del secondo tempo, il momento del rigore fischiato ai danni del Bologna. Il contatto tra Beukema e Cuni c’è: il difensore rossoblu pecca di irruenza e sulla sterzata dell’albanese, finisce per colpire l’avversario. A far riflettere però è l’intensità dello scontro. Sul campo Doveri valuta lo scontro non sufficiente per assegnare il penalty, ma dalla sala Var non sono d’accordo, così arrivano richiamo e rigore assegnato dopo l’on-field review.
Nel finale il Bologna, grazie ad una compattezza ritrovata, grazie anche ai cambi, resiste all’assalto finale. Da segnalare però come il Frosinone conceda qualcosa ai rossoblu, con diversi errori pesanti nel momento di tirare in porta: su tutti quello di Marchizza a tempo ormai scaduto. Dei grossi spaventi, che però non separano il Bologna dal proprio obiettivo: ovvero i tre punti, ottenuti con merito.
L’ottavo risultato utile consecutivo permette a squadra e tifosi di gonfiare con orgoglio il petto. Al Dall’Ara ieri non sono arrivati solo punti, ma l’ennesima ottima prestazione, che fa sognare in grande, come testimoniato dai cori dei tifosi: “Thiago Motta portaci in Europa”. Ancora una volta il Bologna ha imposto il proprio palleggio (55% di possesso palla), con passaggi più precisi (83% contro 83%) e tiri più pericolosi (1,63 xG contro 1,43 xG), ma tutto questo può bastare per le prime sette posizioni in campionato?
La risposta non è semplice. Di fronte alle prime otto dello scorso campionato, il Bologna ha sì il vantaggio di non giocare competizioni europee come la Juventus, ma al tempo stesso ha la rosa meno forte di tutte, per questo sarà necessario limare ogni piccolo difetto.
I rossoblu non possono permettersi il lusso di palleggiarsi addosso, come successo per larghi tratti in questa partita. Quando i ragazzi di Motta giocano con sufficienza, gli errori in fraseggio aumentano esponenzialmente e non sempre ci si potrà rifugiare dietro l’imprecisione avversaria, come successo questa volta. Se a questo si aggiungono i tanti contropiedi sprecati per segnare il terzo gol, ecco messi subito in evidenza alcuni punti deboli su cui sarà necessario lavorare a Casteldebole, onde evitare sconfitte inaspettate, che possono rallentare la rincorsa emiliana ai propri sogni. Fino ad allora però il Bologna avanza prepotentemente la propria candidatura a protagonista del campionato, mentre Thiago Motta, come fece Mihajlovic 13 anni fa, punta a suonare la nona consecutiva senza ko.