PRE-PARTITA DI BOLOGNA-NAPOLI
Dall’Ara sold-out per un Bologna al completo di fronte a un Napoli piuttosto rimaneggiato
Dopo il pareggio nel posticipo di lunedì sera contro il Verona al Bentegodi, i rossoblù tornano in campo alle 18, in un match dalla caratura tutt’altro che semplice. I felsinei, infatti, incontrano il Napoli di Rudi Garcia.
Una sfida difficile sì, ma non impossibile. I partenopei hanno cominciato il campionato un po’ sottotono rispetto alle aspettative, specialmente considerando il titolo di “campioni in carica”.
Arma a doppio taglio, per certi versi, al primo passo falso infatti, c’è chi punta il dito, altri – i più ragionevoli – capaci di leggere ogni stagione a sé, evitano di parlare di classifica dopo appena 4 giornate.
Gli ostacoli fanno parte del percorso e anche se la rosa del Napoli non è stata stravolta, il cambio di allenatore si sa quanto possa inficiare. Sulla qualità dei giocatori in campo non si discute, anche perché in lizza davanti, è stato inserito anche l’ex Eintracht Francoforte, Jesper Lindstrom, subentrato per Lozano. Per quanto riguarda il reparto offensivo è stato fatto qualche accorgimento in mezzo al campo, con l’ingresso di Cajuste – recuperato in vista di domenica, dopo il forfait in Champions League – al posto di Ndombele, che ha raggiunto le vecchie conoscenze del nostro campionato in Turchia.
L’anello mancante di questa compagine – lo dimostrano le prime gare ufficiali – è dietro, poiché dopo la partenza di Kim non c’è stato, per ora, un sostituto all’altezza di quanto dimostrato dal coreano. Vero anche che il neo acquisto, Natan, dal Bragantino, non è ancora stato impiegato e c’è caso che possa scendere in campo dal 1’ questo pomeriggio, viste le assenze di Rrahmani, lesione rimediata nel primo quarto d’ora in Europa, e Juan Jesus, improvvisamente escluso dalla lista dei convocati per un risentimento muscolare.
Non certamente fortunato, dunque, il Napoli di Rudi Garcia, che almeno si può consolare con il recupero di Cajuste e la decisione personale di far rientrare Demme – alla sua prima convocazione – all’interno delle rotazioni dalle quali era stato estromesso dal tecnico stesso e addirittura escluso dalla lista Uefa delle Coppe. In sponda rossoblù, invece, chi è alla sua prima convocazione è il belga, Alexis Saelemaekers che ha lavorato duramente, a margine prima e in gruppo poi, per far parte della sfida. Thiago Motta in conferenza stampa alla domanda sull’ex Milan ha dichiarato esplicitamente come non partirà titolare, possibile ingresso a gara in corso.
Sempre parlando di esterni, la tanta concorrenza spinge tutti a far bene e contro il Napoli la stampa dà per assodata la titolarità di Ndoye, con Karlsson in vantaggio su Orsolini. Riconfermato, dunque, il tridente schierato contro il Verona, ma chissà che questa volta non sia proprio il primo, anziché il secondo, a far posto a Orsolini, qualora la formazione dovesse essere questa. Dietro torna Posch, affiancato da Beukema, Lucumì e Kristiensen, a difendere la porta di Skoruspki; mentre in mezzo al campo possibile trio operato da Freuler, Ferguson e Aebischer, sul quale il tecnico ha voluto premiare l’intelligenza nel vedere le situazioni, prima degli altri.
Il tasso qualitativo, come si evince, non manca nemmeno in casa felsinea, ma c’è bisogno che le chance create, vengano tramutate in gol. Già, perché 3 gol in 4 partite sono pochi se si tiene in considerazione, quanti sarebbero dovuti andare a buon fine. Dall’altra parte, i campioni in carica non si sono dimostrati più di tanto irreprimibili in difesa, ma va aggiunto come chi sfida gli azzurri castighi alla prima occasione. Cinque gol subiti in appena otto conclusioni concesse nello specchio della porta dimostrano come se non si è spietati fin da subito, trovare il gol una volta concesso campo e fiducia all’avversario può risultare complicato. A spingere i rossoblù a trovare la via della rete, ci penserà il solito Dall’Ara gremito (non fa più notizia) di gente, spedita verso il tutto esaurito.