VIRTUS, IL SEGNALE PIU' IMPORTANTE
Ed ecco la solidità della Virtus, nel momento, fino ad ora, più decisivo della stagione.
I bianconeri battono Brindisi 104-68 e portano a casa il primo atto dei quarti di finale playoff. La maniera in cui arriva il successo della Segafredo è, però, l’elemento più importante da sottolineare: i ragazzi di coach Scariolo non lasciano nemmeno la possibilità di immaginare un eventuale colpo in trasferta ai propri avversari e mandano un chiaro segnale di forza e coesione a tutta Italia.
Perkins e compagni non hanno voce in capitolo all’interno del pitturato, chiuso perfettamente da Jaiteh prima e Mickey poi, faticano sul perimetro e soccombono a livello fisico, a partire dai primi minuti dell’incontro. La partita di Jaiteh, accoppiato quasi sempre con Perkins, permette alla squadra di non doversi preoccupare di ciò che accade dentro all’area, mentre quella di Mickey, inizialmente in difficoltà contro il numero 33 dell’Happy Casa, inizia quando sul parquet di gioco scende Bayehe, mai incisivo, anche per merito dell’ex Zenit.
La svolta per i padroni di casa, soprattutto in termini di energia e ritmo, ha un nome ed un cognome, che si identificano in quelli di Isaia Cordinier, tassello fondamentale della compagine felsinea, in grado di “ammazzare” gli avversari con le sue incursioni al ferro e la prepotenza fisica sprigionata nell’attaccare le plance. Hackett gestisce bene tutti i possessi, Pajola, le cui condizioni fisiche stanno migliorando, torna ad essere incisivo nella propria metà campo, ma anche in quella avversaria, Teodosic inventa, non facendo mancare, però, il suo apporto a livello di produzione offensiva ed ecco che, all’improvviso, il sistema Virtus funziona.
La domanda, al netto di questa Gara 1, è la seguente: il sistema bianconero funziona davvero solo dalla serata di ieri o qualcosa di buono, in realtà, si sarebbe sempre dovuto scorgere, senza farsi ingannare da qualche fattore negativo di troppo? La risposta corretta è, senza dubbio, la seconda, ma gli infortuni occorsi durante la stagione, l’alternarsi dell’annata europea a quella italiana e qualche scelta, ritenuta sbagliata dalla maggior parte del popolo virtussino hanno, probabilmente, offuscato la vista alla gente.
La Segafredo, fiduciosa nei propri mezzi, si prepara ad affrontare il secondo atto delle serie, finalmente al completo e con la concentrazione di chi, in fondo, questo benedetto scudetto sa di poterselo giocare fino alla fine.