Partite come quella di ieri sera danno la possibilità a chicchessia di proferire qualsiasi cosa che gli passa per la testa e avere, paradossalmente ragione: la colpa, perché per alcuni è necessario trovare dei colpevoli è del presidente, che non è abbastanza ambizioso e non mette la pilla necessaria per scalare posizioni in classifica, oppure dei dirigenti, incapaci di replicare un modello virtuoso come quello dell’Atalanta e ancora dell’allenatore, che non sa dare le motivazioni ai giocatori o di quest’ultimi, che sono delle mezze pippe senza attributi.
Cosa volete possa aggiungere un poveretto come il sottoscritto?
Che la colpa è dei poco ambiziosi e quindi anche mia che continuo a farmi bastare quello che vedo: sono naturalmente dispiaciuto nel vedere la mia squadra prendere una batosta cosi ma non trovo colpevoli, accetto la sconfitta perché lo sport è fatto di meriti, di valori e i nostri limiti li accetto con logica sopportazione.
La partita mi aveva anche illuso perché l’inizio del Bologna è stato ottimo, con uno Skov Olsen imprendibile sia per Mehle che per Dijmsiti, la pressione era feroce con Soriano in prima battuta e Schouten in seconda padroni del centrocampo portando i rossoblù ad un passo dal vantaggio, poi una grande giocata di Muriel mette fine alle certezze e ci riporta sulla terra: da lì in poi entrano in gioco anche un paio di fattori casuali che ci possono stare e che indirizzano la gara verso la resa definitiva: inutile dilungarsi sul rigore e sull’espulsione, ognuno può avere giustamente la sua opinione.
A parziale scusante, difficile non essere d’accordo con Mihajlovic quando sottolinea che le assenze prima e gli episodi poi, hanno condizionato l’evoluzione della gara: gli episodi nel calcio determinano, la capacità di sovvertirli fa la differenza:
ieri non è successo, altre volte si.
Tosco