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Partita modesta da un punto di vista tecnico, condita da tanti errori nel palleggio (77% percentuale precisione dei passaggi per entrambe le squadre, al limite della decenza per la massima serie), nel tiro in porta (2 su 7 il Crotone, 3 su 10 il Bologna), nei disimpegni: insomma spettacolo solo per tifosi, non certo per chi vuol vedere giocare bene al calcio; sembra che le squadre siano tutte un po’ cotte vedendo anche le altre partite, piene di robacce sparse in qua e in là e la pausa arriva a pennello, almeno potranno staccare tutti la testa per un po’ di tempo, compreso noi.
Tornando alla gara dello Scida, il discreto inizio del Bologna potrebbe avere ingannato i giocatori di poter controllare la gara come successo a Parma, trovando prima o poi la rete e vivere di rendita su quella, invece il canovaccio cambia perché la squadra di Mihajlovic è spesso incapace di gestire le situazioni e riesce nella incredibile impresa di andare sul doppio svantaggio senza subire in vero tiro in porta: un record.
Nel frattempo la manovra si era andata a perdere, svanita in un giro palla lento e prevedibile senza nessun sussulto né da sortite degli esterni bassi, né da giocate di qualità dei quattro attaccanti: insomma un lento tracheggiare che ha dato speranza al Crotone, il quale ha sfruttato un piazzato ed un rigore ridicolo.
Direi che ormai tra il Bologna ed il Var esiste un serio problema: non si può più soprassedere su questo uso indiscriminato a senso unico solo perché a sto giro ci è andata bene, è una questione di giustizia ed equità e quella ci deve essere in caso di vittoria o di sconfitta.
Proprio perché si è vinto e andiamo verso una pausa la dirigenza del Bologna deve farsi sentire una volta per tutte, sfruttando anche i media nel caso, ma il vaso è colmo.
La ripresa vede un Bologna più concentrato e più combattivo che occupa la metà campo avversaria con ordine e con buone giocate, ma la svolta arriva dopo i cambi al minuto 58: dentro Sansone e Vignato, 3-4-1-2 col numero 10 alle spalle di Palacio e Barrow; manovra più veloce e verticale, occasioni che fioccano e partita pareggiata.
Poi nel finale poteva succedere di tutto, ma quando cambi atteggiamento anche la fortuna si ricorda di te: paratona di Skorupski su Messias liberato da una doppia vaccata di Tomiyasu prima e Danilo poi, e pochi istanti dopo vantaggio col gol di Skov Olsen in ribattuta dopo che Palacio ( migliore in campo per me ) aveva calciato addosso a Cordaz, ignorando Barrow libero sulla sua sinistra.
Insomma, partita interlocutoria per la qualità del gioco e le risposte dei singoli: restano gli equivoci tattici di Barrow, non è stato risolto il dualismo in fascia destra tra Orsolini e Skov Olsen così come quello a centro campo tra i biondini, che alternano prestazioni buone ad altre meno buone.
Le restanti 10 partite dovrebbero servire a Mihajlovic per chiarire questi equivoci a meno che non si pensi che solo il mercato possa migliorare la rosa dando così ragione a coloro che già la stanno menando, sulla possibilità che il nostro allenatore resti alla guida del Bologna solo davanti ad acquisti di un certo tipo.
Sarebbe opportuno che prima lui risolvesse certi equivoci tattici così da avere le idee più chiare per fare il mercato perché, ad esempio, ad oggi non ho ancora capito cosa si intenda fare con Barrow e se il progetto di punta centrale è stato solo rinviato o del tutto abbandonato, visto che con Palacio è evidente che la squadra gioca meglio è produce di più: 6 reti in due partite con 6 marcatori diversi.
Non mi sembra un dettaglio.
Tosco